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  • 28/02/2024 19:24

Al via a Porcari il progetto 'Mai soli' per contrastare bullismo e cyberbullismo


L'iniziativa ideata dall'associazione 'Riaccendi il sorriso' coinvolgerà la Pea e il Benedetti


Bullismo e cyberbullismo sono espressione di un malessere giovanile da prevenire, anche attraverso un utilizzo più consapevole degli smartphone e delle app di social network. È con questo obiettivo che lunedì (26 febbraio) è stato avviato il progetto Mai soli per studenti, genitori, docenti e non

docenti della scuola media Enrico Pea e del biennio dell'Itet Arrigo Benedetti di Porcari.


L'iniziativa, ideata e promossa dall'associazione Riaccendi il sorriso presieduta da Rosaria Sommariva, ha ricevuto il sostegno del Comune di Porcari e della Regione Toscana attraverso il programma Giovanisì.


Secondo i più recenti dati raccolti dalla piattaforma nazionale Elisa sull'anno scolastico 2021/22, il 25,3 per cento degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado è stato vittima di bullismo da parte dei pari, mentre il 7,9 per cento ha subito cyberbullismo. Due fenomeni che espongono i diretti interessati e le famiglie a conseguenze devastanti: stigmatizzazione, ritiro sociale, disturbi dell’umore, d’ansia e del comportamento alimentare; ma anche implicazioni legali e tentativi di suicidio, purtroppo talvolta riusciti.

Il bullismo è un fenomeno che è sempre esistito – dice Rosaria Sommarivama che ha fatto fatica a emergere alla consapevolezza. Mai soli, dopo il successo del progetto Sconnessi in salute dello scorso anno, mira a fornire strumenti per conoscere e riconoscere i segnali dei comportamenti dannosi. È un percorso che coinvolge tutti gli attori dell'universo-scuola e che guarda alla totalità della vita dei più giovani, dalle interazioni sociali reali a quelle online, dalle attività scolastiche a quelle sportive e culturali, in consonanza con le finalità dell'associazione Riaccendi il sorriso che ha tra i suoi obiettivi l'informazione e la sensibilizzazione di giovani ed educatori rispetto ai rischi legati e derivanti da un uso scorretto e da un abuso dei dispositivi digitali e dei social network”.

Anche i docenti – precisa l'assessora alle politiche formative, Eleonora Lamandini – saranno coinvolti in incontri formativi e divulgativi sulla peer e media education, così come parte attiva del progetto saranno le famiglie, per le quali sono previste attività di sensibilizzazione. Tutti gli attori del patto per la scuola, in sintesi, sono nodi della rete di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Anche il Comune fa la sua parte, perché educare al rispetto reciproco è coltivare cittadini consapevoli”.


Aggiunge l'assessore alle politiche sociali, Michele Adorni: “Grazie all'impegno dell'associazione Riaccendi il sorriso aggiungiamo un'ulteriore opportunità di formazione e prevenzione del disagio rivolta ai più giovani a Porcari. Il lavoro dell'amministrazione comunale per concretizzare occasioni di incontro reale e non virtuale tra pre-adolescenti e adolescenti è costante: si pensi al nuovo Centro giovani Zoe, luogo di apprendimento per migliorare il proprio rendimento scolastico o coltivare un talento; ma anche al progetto Officina giovani che, in rete con soggetti partner del territorio, offre occasioni gratuite di sport, gestione dell'ansia e percorsi artistici”.


Bullismo e cyberbullismo sono forme di violenza che l'amministrazione comunale di Porcari intende contrastare con l'educazione civica e lo sviluppo delle intelligenze emotive e relazionali dei gruppi giovanili. Il progetto Mai soli prevede interventi in classe, con la presenza di almeno uno psicologo, per ottimizzare le cosiddette 'abilità per la vita' (skills for life): competenze da apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli eventi faticosi della vita quotidiana. È stato infatti dimostrato che la mancanza di una struttura socio-emotiva possa causare, in particolare nei giovani, comportamenti negativi e rischiosi in risposta agli stress: tra queste, le dipendenze da sostanze o da tecnologia, l'isolamento patologico (hikikomori), l'aggressività. Il metodo proposto dal progetto si articola in un massimo di 30 unità didattiche che saranno selezionate insieme ai consigli di classe.

Sempre la figura dello psicologo sarà coinvolta anche nelle attività condotte col metodo della didattica delle emozioni, per favorirne l’espressione, la lettura e la condivisione tra gli studenti. Una sorta di allenamento all'introspezione e all'empatia, per imparare a esternare in modo funzionale il proprio sentire e a risolvere dinamiche conflittuali.

Infine i ragazzi e le ragazze saranno chiamati a utilizzare e creare a loro volta contenuti multimediali per diffondere pratiche di galateo online e di contrasto al bullismo e al cyberbullismo, rafforzando la collaborazione in atto con la polizia postale: si intende in questo modo sviluppare nei giovani competenze di cittadinanza digitale attraverso diversi canali di comunicazione e diversi linguaggi.


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