le cartiere non utilizzano sostanze vietate dalle norme in vigore

L’impegno ambientale del sistema cartario italiano: le cartiere non utilizzano sostanze vietate dalle norme in vigore

 

20 marzo 2024 - Rispetto agli articoli apparsi in questi giorni sui principali quotidiani nazionali sull’allarme PFAS nei fiumi e sul territorio della Regione Toscana, Assocarta ribadisce, come nei confronti dello studio “The Forever Pollution Project” condotto nel febbraio 2023 da Le Monde, che le carte per uso igienico e sanitario – più volte citate nell’articolo – non impiegano queste sostanze nella lavorazione di questo tipo di carte. I PFAS sono sostanze utilizzate per rendere impermeabili i materiali, pertanto fornirebbero una prestazione al prodotto del tutto opposta a quella che è invece richiesta a questo tipo di carte.


Gli articoli riportano i risultati di prelievi effettuati nei fiumi Toscani da GreenPeace che sono stati portati in TV lunedì sera a Presa Diretta su Rai1 con Giuseppe Ungherese responsabile campagna inquinamento di GreenPeace. "A questo proposito Assocarta tiene a sottolineare che l’industria cartaria italiana, e in particolare quella della regione Toscana che vede la presenza del primo distretto industriale europeo, quello lucchese, lavora e investe costantemente nel ridurre l’impatto ambientale della produzione cartaria. I nostri risultati sono riassunti nel Rapporto Ambientale di Assocarta condotto, ormai da qualche anno, insieme a Legambiente.” afferma il DG Assocarta Massimo Medugno.

 

"Le imprese lucchesi del tissue e del cartone non utilizzano sostanze vietate dalle norme in vigore - aggiunge Tiziano Pieretti, presidente della sezione Carta e cartotecnica di Confindustria Toscana Nord (che comprende il distretto cartario di Lucca e Pistoia), oltre che vicepresidente di Assocarta -. Questo vale anche nel caso di quei composti di fluoro di cui fanno parte i PFAS; anzi, sostanze affini ai PFAS non vietate ma sulle quali gravano dei dubbi sono state anch'esse escluse da molte aziende. Il problema PFAS è ben noto e monitorato, perché la presenza di queste sostanze viene effettivamente rilevata nella nostra zona, così come in moltissime altre aree toscane e italiane. Ma si tratta di generico inquinamento ambientale, in particolare dell'acqua, che non ha nulla a che vedere con l'immissione di queste sostanze nel ciclo produttivo del cartario: cosa che, ripeto, non avviene. Come in altri casi, vi sono state progressive restrizioni, alle quali le imprese si sono immediatamente adeguate, per l'uso di questa classe di sostanze: restrizioni che è possibile si accentuino ancora, come è avvenuto in alcuni paesi, a seguito di studi e approfondimenti sul loro impatto sull'ambiente e la salute. E' nel pieno interesse delle imprese che su questi temi ci sia una regolamentazione chiara e univoca, che consenta loro di operare in tranquillità, usando prodotti scientificamente riconosciuti come innocui. Pertanto il mio auspicio, anche come cittadino oltre che come imprenditore, è che se altre sostanze, oggi ammesse, devono essere vietate che lo siano rapidamente. E' bene che sia così per fugare accuse infondate rivolte alle aziende, che se si attengono alle regole stabilite nel momento in cui operano non devono essere denigrate e colpevolizzate. E' comunque particolarmente bizzarro sentir parlare di uso di sostanze impermeabilizzanti come i PFAS nella produzione di carta per uso igienico, che non deve avere affatto, in tutta evidenza, prestazioni del genere."

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