Lucca, il Decoro, il film di Dustin Hoffmann, e l'Italianità

Se a tutto il mondo piace tanto l'Italia non è solo per la nostra arte o il nostro cibo. Chi si interessa a conoscere l'opinione che hanno all'estero di noi italiani, ci vedono come un popolo pittoresco, intrinsecamente romantico e artistico, carnale fino alla violenza e alla leggera inciviltà. Nella loro mente, noi siamo il tizio ben vestito che, in una inquadratura degna di un film, getta a terra la sigaretta senza neanche spengerla, mentre sudato per l'ansia ma risoluto nella sua italianità, si prepara ad entrare in un bar per accoltellare l'uomo con cui la moglie gli ha messo le corna, il tutto mentre un vecchio sulla sedia a dondolo osserva la scena senza commentare né giudicare, e suona il mandolino. Non importa cosa è vero e cosa no, ci vedono così. Lo so per esperienza diretta. A loro non dà noia il nostro essere un po' sudici e cialtroni. Per loro è parte di ciò che ci rende pittoreschi. Siamo la loro fantasia perversa. Loro hanno la cultura del proibire, noi no, e anche per quello risultiamo affascinanti e intriganti. Non dobbiamo cambiare, o diverremo come gli americani, repressi, ipocriti, obesi e infelici, a sognare gente come gli italiani di un tempo. Originalmente apparso come commento in un altro articolo.
Questo post ha 0 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/12515/lucca--il-decoro--il-film-di-dustin-hoffmann--e-l-italianit--.php