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  • 10/05/2025 19:16

PD LUCCA: “Dov’è la tutela del commercio se si penalizzano le realtà che hanno fatto la storia della città?”

PD LUCCA: “Dov’è la tutela del commercio se si penalizzano le realtà che hanno fatto la storia della città?”

Pizzeria Pellegrini senza tavoli: per l’amministrazione la colpa è del regolamento, ma la politica non dovrebbe risolvere le situazioni assurde e trovare una mediazione? Amministrare significa anche questo: trovare soluzioni per tutelare il tessuto commerciale della nostra città, partendo proprio dalle realtà che hanno fatto la storia di Lucca. Il commercio locale non può essere apprezzato solo quando sborsa i soldi per il suolo pubblico e poi dimenticato quando si tratta di portare avanti iniziative tangibili per la sua valorizzazione”.


La segreteria comunale del Partito Democratico lucchese raccoglie il malcontento che alcuni commercianti hanno manifestato in queste settimane, a partire dalla vicenda incredibile della storica Pizzeria Pellegrini.


“Il cortocircuito è evidente - spiegano -. Da una parte abbiamo assessori e consiglieri di maggioranza che si sono autoproclamati difensori della storia e della tradizione lucchese. Dall’altra, a chi questa storia e tradizione la difende ogni giorno con la propria attività commerciale - quindi con tutta una vita investita in quelle quattro mura - questa stessa amministrazione preferisce fingersi sorda, alzare le spalle e dire ‘Così è, se vi pare’. Stiamo parlando della pizzeria Pellegrini - e di tante altre situazioni che fungono da aggregatore, da presidio del territorio, da punto di riferimento e da elemento di lavoro e valorizzazione della città stessa  - che si sono visti privati di spazi esterni, essenziali in alcuni casi per sopravvivere e per aumentare il ‘giro’ di clienti, specialmente in estate, oppure che si sono ritrovati con i prezzi del suolo pubblico in alcuni casi addirittura triplicati senza un ritorno di qualche tipo”.

“Qual è il senso? Qual è la visione della città di Pardini, Santini e Granucci? - incalzano -. Mentre Lucca sta subendo una specie di cambio di pelle, dove il turismo di massa si sta impadronendo delle vie cittadine e piano piano sembra perdere il proprio fascino, si apprende dalla stampa locale della crisi di alcuni locali storici, alcuni dei quali costretti addirittura alla chiusura. Davanti a questa situazione ci ritornano alla memoria le parole pronunciate dall’assessora Granucci in consiglio comunale dove annunciava come soluzione al problema l’imminente svolgersi di Lucca Fashion Weekend; o che dire del giro sul furgoncino per visitare le botteghe storiche - a proposito, che fine ha fatto il progetto? - a cui ha fatto seguito un bellissimo e gigantesco nulla. Il commercio quindi cosa è per questa amministrazione, l’occasione per farsi qualche selfie in più? Cosa è per loro l’essenza di un locale storico? Quali sono considerati i locali storici e soprattutto come si intende tutelarli dall’avvento delle catene dei franchising alimentari e non solo. Ancora: è questa la visione di città che si pensa di portare avanti? Una città che penalizza con la freddezza dei regolamenti attività storiche mettendole in ginocchio, che non si cura delle particolarità, delle specialità, delle unicità che derivano da un percorso lungo decenni. Chissà se per una volta chi amministra questa città avrà il coraggio di essere coerente tra il dire e il fare e creare le condizioni per garantire continuità storica e vivacità commerciale alla città, che significa garantire socialità e vitalità, utili anche per avere luoghi più sicuri per tutti”.


Pizzeria Pellegrini senza tavoli: per l’amministrazione la colpa è del regolamento, ma la politica non dovrebbe risolvere le situazioni assurde e trovare una mediazione? Amministrare significa anche questo: trovare soluzioni per tutelare il tessuto commerciale della nostra città, partendo proprio dalle realtà che hanno fatto la storia di Lucca. Il commercio locale non può essere apprezzato solo quando sborsa i soldi per il suolo pubblico e poi dimenticato quando si tratta di portare avanti iniziative tangibili per la sua valorizzazione”.


La segreteria comunale del Partito Democratico lucchese raccoglie il malcontento che alcuni commercianti hanno manifestato in queste settimane, a partire dalla vicenda incredibile della storica Pizzeria Pellegrini.


“Il cortocircuito è evidente - spiegano -. Da una parte abbiamo assessori e consiglieri di maggioranza che si sono autoproclamati difensori della storia e della tradizione lucchese. Dall’altra, a chi questa storia e tradizione la difende ogni giorno con la propria attività commerciale - quindi con tutta una vita investita in quelle quattro mura - questa stessa amministrazione preferisce fingersi sorda, alzare le spalle e dire ‘Così è, se vi pare’. Stiamo parlando della pizzeria Pellegrini - e di tante altre situazioni che fungono da aggregatore, da presidio del territorio, da punto di riferimento e da elemento di lavoro e valorizzazione della città stessa  - che si sono visti privati di spazi esterni, essenziali in alcuni casi per sopravvivere e per aumentare il ‘giro’ di clienti, specialmente in estate, oppure che si sono ritrovati con i prezzi del suolo pubblico in alcuni casi addirittura triplicati senza un ritorno di qualche tipo”.

“Qual è il senso? Qual è la visione della città di Pardini, Santini e Granucci? - incalzano -. Mentre Lucca sta subendo una specie di cambio di pelle, dove il turismo di massa si sta impadronendo delle vie cittadine e piano piano sembra perdere il proprio fascino, si apprende dalla stampa locale della crisi di alcuni locali storici, alcuni dei quali costretti addirittura alla chiusura. Davanti a questa situazione ci ritornano alla memoria le parole pronunciate dall’assessora Granucci in consiglio comunale dove annunciava come soluzione al problema l’imminente svolgersi di Lucca Fashion Weekend; o che dire del giro sul furgoncino per visitare le botteghe storiche - a proposito, che fine ha fatto il progetto? - a cui ha fatto seguito un bellissimo e gigantesco nulla. Il commercio quindi cosa è per questa amministrazione, l’occasione per farsi qualche selfie in più? Cosa è per loro l’essenza di un locale storico? Quali sono considerati i locali storici e soprattutto come si intende tutelarli dall’avvento delle catene dei franchising alimentari e non solo. Ancora: è questa la visione di città che si pensa di portare avanti? Una città che penalizza con la freddezza dei regolamenti attività storiche mettendole in ginocchio, che non si cura delle particolarità, delle specialità, delle unicità che derivano da un percorso lungo decenni. Chissà se per una volta chi amministra questa città avrà il coraggio di essere coerente tra il dire e il fare e creare le condizioni per garantire continuità storica e vivacità commerciale alla città, che significa garantire socialità e vitalità, utili anche per avere luoghi più sicuri per tutti”.

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