San Michele
È inutile, non ci si fa. ...
Proverbio: tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Chiacchiere tante, risultati pochi.
anonimo - 04/06/2025 21:23Certo, non prendevano mica in giro. Poi leggo di un certo cognome nell'ultimo commento, mi ricordo di aver letto una divertente discussione tra quello ed uno dell'attuale amministrazione su Facebook, dove dava davvero il meglio di sé.
anonimo - 04/06/2025 15:57Una volta si stava zitti e si aspettavano tempi migliori.
Il Barsanti ha sempre richiesto comportamenti attivi del mondo politico per salvaguardare il futuro della società calcistica ed ora dice che non poteva farci niente.
Il Bianucci poteva starsene zitto dal momento che non penso sia mai stato molto interessato al mondo calcistico.
Baratro Lucchese, per Bianucci il fallimento è del sindaco Pardini e del suo vice Barsanti
“Le responsabilità di come sta finendo la questione della Lucchese, epilogo “citofonato” da almeno un anno, sono tutte di Fabio Barsanti, e del sindaco Pardini che come sempre ha dimostrato di non avere polso per gestire il suo vice. I due hanno voluto dirigere tutta la vicenda da soli, come la società fosse cosa propria, senza ascoltare nessuno: non tanto l’opposizione, che demonizzano sistematicamente così come Barsanti vuole da tre anni, ma semmai le autorevoli competenze morali e sportive cittadine che pure in questi mesi si sono levate e si sono fatte sentire, e che hanno descritto in tempi non sospetti - con precisione e puntualità - come si sarebbe dispiegata l’intera vicenda”.
E’ il consigliere comunale Daniele Bianucci ad intervenire sulla questione della Lucchese.
“Come si dice a Lucca, “alla fine i nodi vengono al pettine”, e il detto purtroppo ben si addice al modo con cui Barsanti e Pardini hanno gestito la questione della Lucchese – spiega Bianucci – I due amministratori hanno manifestato non solo mediocrità e sprovvedutezza, ma soprattutto arroganza. A partire dal sostegno che hanno dato a chi ha gestito la Lucchese, agli annunci lanciati sulla realizzazione imminente dello stadio per andare in B naufragato miseramente, alle dichiarazioni di fiducia incondizionata a chi era chiaro non se la meritava (basta leggere le loro dichiarazioni di questi anni), agli stessi proclami dell’ultima parte di questo campionato e infine alla stessa passerella della mostra di una settimana fa. Alla fine cosa rimane di tutto, se non le macerie?”.
“Ci mancherebbe altro che oggi, come fanno tutti i sindaci normali, il Comune immediatamente non si impegnasse a costituire una nuova società dilettantistica, chiedere alla federazione regionale dilettanti l’iscrizione e poi affidare a privati la gestione affinché si assumono l’oneri economici dovuti – conclude Bianucci - Auspichiamo e speriamo che questo percorso avvenga nella massima trasparenza attraverso procedure aperte gestite dal Consiglio comunale nella sua interezza e prerogative come già fatto a Lucca dai sindaci Favilla prima e Tambellini poi. La nostra collaborazione amministrativa non mancherà ma certamente le responsabilità negative del fallimento di Barsanti e Pardini rimarranno indelebili nella storia calcistica della Città di Lucca”.
Sulla Lucchese e sulle sue sorti calcistiche c'è chi ci ha giocato qualcosa di più di una semplice scommessa. Fabio Barsanti, assessore allo Sport, vicesindaco, uomo ombra del sindaco Mario Pardini, da noi soprannominato lo sceriffo, sulla Lucchese ha puntato la sua intera fortuna politica. Del resto lo sanno tutti che molti dei voti che hanno contribuito ad eleggerlo sono arrivati dai tifosi rossoneri e, in particolare, da quelli della curva. Barsanti ha, sin da subito, mostrato un amore sconfinato e incondizionato verso la dirigenza della Lucchese, facendosi trovare pronto ad ogni appuntamento, celebrazione, incontro. Non ha mai pensato, incredibile, ma vero dal momento che a S. Cassiano a Vico per la Real Academy ha scatenato un putiferio arrivando a sequestrare il tutto, di chiedere al presidente rossonero Bulgarella e al suo braccio destro Ray Lo Faso i soldi anzi, le decine di migliaia di euro e anche più delle utenze, dall'acqua al gas alla corrente elettrica. Soltanto poco tempo fa, quando, ormai, la nave stava affondando inesorabilmente, l'amministrazione comunale si è insinuata nell'asse creditizio per una cifra di circa 54 mila euro quando, pare, il credito fosse più alto. Lo sceriffo ha sbagliato tutto, non ne ha azzeccata neanche una e se avesse un minimo di coerenza, dovrebbe presentarsi alla città e dimettersi ossia riconsegnare la sua stella. Non lo farà, troppo attaccato, con il mastice, all'incarico che ricopre e anche troppo orgoglioso e arrogante. Mario Pardini, anche lui, gli va dietro sbagliando in maniera allucinante. Prima la scultura orribile fuori porta S. Anna che avrebbe dovuto rimuovere subito dopo il suo insediamento, ma che non ha avuto il coraggio di fare. E adesso la Lucchese per la quale non ha mai nutrito particolare devozione se non quando ha capito che poteva costituire una bella risorsa elettorale. Gli è andata male anzi, malissimo. 14 punti di penalizzazione perché qualcuno o anche più di qualcuno non ha fatto il proprio dovere rispettando impegni e scadenze. Con un fardello sulle spalle a inizio campionato, salvarsi sarebbe già un atto di eroismo. Ebbene, come può un acquirente scendere in campo di fronte a certi numeri e rischiare la propria pelle? Per cosa, ma, in particolare, per chi? E ora che ne sarà del Porta Elisa? E delle maestose torri faro le quali, secondo la giunta, sarebbero state indispensabili per il futuro del calcio lucchese? Chi provvederà alla manutenzione di un impianto che rischia di non avere alcun utente l'anno prossimo? Eppure la Fiorentina si era fatta avanti visti i lavori all'Artemio Franchi. Ma l'amministrazione comunale, sulla spinta della tifoseria rossonera e dell'assessore, aveva risposto picche: Mai i viola sul prato del Porta Elisa... Ora, forse, si potrebbe rivedere questa politica e cercare di trovare il modo per rifare il look al Porta Elisa affittandolo per quale partita. Ad ogni modo ci sembra che lo sceriffo non abbia alternativa dopo una figura come questa: rimetta la stella nelle mani di chi gliel'ha data.
Ne parla quello che ha messo il commento denominato "quelli precedenti".
anonimo - 04/06/2025 02:14Mi riferivo alle altre grandi passioni del personaggio in esame.
anonimo - 03/06/2025 10:16Mi scusi, ma non colgo il nesso tra il rugby ed i cazzotti sulla testa. Mi sa che Lei non sa cosa sia il rugby.
anonimo - 03/06/2025 01:57Credo debba lasciare il calcio (e i voti ultras) e dedicarsi ad altri sport da valorizzare , ce ne sono molti.
Non di solo calcio vive Lucca
Almeno quelli precedenti non ti prendevano per i fondelli a questa maniera…la Lucchese era dichiaratamente l’ultima delle priorità (giustamente, aggiungo io). Questo tra sport e sicurezza ci ha fatto 10 anni di campagna elettorale, gli ultras del terzo millennio l’hanno eletto, il gattopardo l’ha messo allo sport e poi vice-bullo, e ora eccoci qua: risse, accoltellamenti, briai molesti ovunque a tutte le ore e tutti i giorni, nessun problema risolto (anzi), e la Lucchese di nuovo fallita (e peggio delle volte precedenti, aggiungo io). Almeno non ha deluso gli appassionati di rugby e cazzotti sulla testa. Contenti voi!
anonimo - 01/06/2025 23:58Infatti a proposito del cinese davanti al fiume abbiamo dovuto aspettare per vedere passare quelli precedenti.
anonimo - 01/06/2025 14:49basterebbero anche delle dimissioni dello sceriffo e sostituirlo con uno magari più esperto
dino - 01/06/2025 12:43Non si preoccupi più di tanto, deve pensarci soltanto alle prossime votazioni in cabina elettorale.
Per il resto in genere sono maestri dell'arrampicata sugli specchi.
Ho un parente non politico, ormai dopo le str..te mi sono dovuto adattare alle 'giustificazioni' esilaranti, standomene zitto.
Certamente ci pensa la Signora Natura, basta attendere come fa il famoso cinese sull'argine del fiume.
Metodo infallibile.
Diciamoci la verità, né il Barsanti, né il Padre Eterno potrebbero indurre le imprese lucchesi a bruciare soldi nel calcio professionistico; bisogna essere onesti e questa colpa non possiamo darla al Barsantino. Invece è stata gravissima colpa non lavorare, dall'inverno, per costruire le condizioni per iscrivere la Lucchese alla serie D, categoria che, allo stato attuale, rispecchia il peso politico, infrastrutturale ed amministrativo di una città come Lucca, per la quale una categoria importante come la serie C appare un lusso al di sopra delle effettive possibilità. A quanto pare il Barsanti ha avuto di meglio da fare, da gennaio ad oggi, che parlare con il Sindaco per chiedergli se cortesemente poteva, da un lato chiamare il Remaschi per tenere in caldo il Ghiviborgo e dall'altro trovare un personaggio credibile per fare il presidente di transizione di una società capace di attivare la raccolta pubblicitaria necessaria per andare in D e non in una categoria come l'Eccellenza (se va bene!!).
anonimo - 01/06/2025 01:14Ma se uno ci mette la faccia e fa una bischerata dopo l’altra, ci passa da brillantone? Io sta cosa proprio non la capisco, dev’essere una filosofia di vita da gente del terzo millennio.
anonimo - 31/05/2025 23:29E' di vedute ristrette!
Deve ampliare i suoi orizzonti!
E' colpa della Raggi!
Claro!!!!
Assessore vice sindaco, visto lo stato comatoso dello sport a Lucca non si chiede il perché? Sicuramente pensa che non si colpa sua e se invece lo fosse se non si è fatto vivo nessun industriale lucchese per colpa sua?
Si faccia queste domande e si faccia da parte lo sport non è cosa per lei.
Nella giunta comunale albergano dei tifosi della Lucchese, forse hanno il sangue della pantera, ma non paiono avere l'acutezza dell'aquila!! A gennaio scorso anche i sassi sapevano che la Lucchese viaggiava spedita verso il fallimento. A gennaio scorso, chiunque avesse avuto un minimo di raziocinio, avrebbe intuito che, in una città dallo scarsissimo peso politico come Lucca NESSUNO sarebbe stato disposto a scucire dei milioni per salvare la Lucchese. Credere alle favolette non dovrebbe essere materia per adulti! Per cui, sei mesi fa, si sapeva bene che la Lucchese sarebbe ripartita da categoria dilettantistica. Ovvio che ci si sarebbe subito dovuti attivare per mettere insieme i 350.000 Euro necessari e sufficienti per comprarsi il Ghiviborgo. Si doveva dunque lavorare, pancia a terra, per mettere insieme una ventina di grossi sponsor disposti a mettere una quindicina di migliaia di Euro a testa per fare l'operazione. Si sarebbe dovuta costituire una società e trovare un soggetto serio per fare il presidente di transizione. Cosa è stato fatto? ZERO. Il Ghiviborgo se l'è comprato il Viareggio, il quale va in serie D, mentre la Lucchese va, se va bene, in Eccellenza, se no va in Promozione. Bravo Barsanti!! Hai fatto un figurone!!
anonimo - 30/05/2025 22:43Capisco, assessore Barsanti.
La vita è dura, i sogni non sempre si avverano… ma tranquillo c'è sempre l’ippica.
Più che amarezza direi figuretta. Lui e tutti gli altri che gli hanno dato credito!
anonimo - 30/05/2025 19:21È inutile, non ci si fa. ...
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