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  • 12/06/2025 12:43

Chiudere i luoghi della memoria, della cultura e dell’inclusione: è questa la strategia della giunta Pardini per cancellare una visione alternativa di città


Con una sequenza di chiusure mirate la giunta Pardini sta portando avanti un piano ben preciso: smantellare uno dopo l’altro i luoghi che rappresentano una visione del mondo diversa da quella della destra. Non si tratta di chiusure casuali, né di insuperabili questioni amministrative legate a regolamenti o a scadenze di convenzioni: è un disegno politico chiaro, che colpisce tutte quelle realtà che hanno rappresentato in questi anni la parte più solidale, inclusiva e partecipativa della città.
Primo bersaglio di questa strategia è stata la Casa della Memoria e della Pace sulle mura urbane, chiusa per far posto a un nuovo punto di informazioni turistiche, del quale, francamente, non si sentiva l’esigenza visto che già a pochi passi, a Porta San Donato Vecchia, esiste un punto informazioni ben funzionante. La Casa della Memoria e della Pace, nata come luogo di approfondimento sui temi della Resistenza, della storia del Novecento e dei diritti, rappresentava un presidio culturale essenziale per Lucca, e la sua chiusura è stata un segnale chiaro: in questa città la memoria antifascista è diventata scomoda.
Poi è toccato alla Biblioteca Popolare di San Concordio, gestita dall’associazione Cip. Anche qui la scusa è stata l’apertura di una succursale dell’Agorà nel quartiere. Ma è evidente che a essere sotto attacco non è la funzione di biblioteca in sé, bensì la gestione di uno spazio che aveva saputo trasformare la biblioteca in un luogo vivo, inclusivo, dove si organizzavano dibattiti, cineforum, cene sociali, momenti di incontro e riflessione sui temi della giustizia sociale, dell’ambiente, dei diritti. In altre parole, una comunità di persone e di idee che evidentemente non rientra nei canoni di chi oggi governa Lucca.
Infine è arrivato lo sfratto a Equinozio, il mercato equo e solidale ospitato sulle mura vicino alla casermetta San Colombano, presidio territoriale di accoglienza, sicurezza, legalità e giustizia sociale. Una realtà consolidata da anni, che ha promosso il commercio etico, la solidarietà internazionale, il consumo consapevole. Eppure, nonostante le oltre 2000 firme raccolte in pochi giorni per difendere questa esperienza, l’amministrazione ha deciso di far sloggiare l'attività entro settembre.
Perché? Perché colpire proprio Equinozio, mentre altre realtà commerciali sulle mura continuano tranquillamente a operare, anche ospitate in immobili ristrutturati con fondi pubblici nell’ambito di un bando di valorizzazione della Francigena che, poi, hanno preso un'altra piega? Perché, a parità di regolamenti e convenzioni, si è scelta questa attività, simbolo di inclusione, di giustizia sociale, di comunità?
È evidente che la giunta Pardini non tollera spazi di partecipazione e solidarietà, preferendo silenziare ogni forma di dissenso culturale e sociale e finanziare con soldi pubblici, al tempo stesso, i festival organizzati dell'estrema destra. È così che si va smantellando un patrimonio di relazioni, di memoria e di cultura che non si limita a quattro mura, ma è radicato nelle persone, nelle associazioni, nei legami di comunità.


Lucca Civica

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