Chiusura chiosco “Specialità da Piero”, Olivati: "Destra incoerente"
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Il comunicato fatto pubblicare dal gruppo favorevole all’ingresso di Geal in Gaia mette in fila una serie di argomenti per dimostrare che ai lucchesi converrebbe cedere la gestione del proprio servizio idrico a una società, Gaia appunto, che però non sarebbe più controllata dal Comune di Lucca (Geal invece lo è).
Questi argomenti possono essere così riassunti: Gaia ha i bilanci in attivo, ha investito 131 euro pro capite nel servizio negli ultimi tre anni, ha una struttura tecnica tale da aver consentito di accaparrarsi finanziamenti PNRR per 25 milioni; garantirebbe una gestione interamente pubblica della risorsa idrica.
Si tratta, ovviamente, di argomenti privi di fondamento. Il bilancio in attivo, com’è noto a tutti (tranne forse ai pro-Gaia), non è un dato che di per sé è in grado di dimostrare la solidità finanziaria di una società, e per un semplice motivo: se i crediti a bilancio non vengono riscossi, manca comunque liquidità di cassa, anche se il bilancio è in attivo.
E se si guarda alla situazione finanziaria di Gaia, ci accorgiamo che questa ha dovuto stipulare un accordo di ristrutturazione del debito per gestire la restituzione agli istituti di credito di oltre 100 milioni di euro. In sostanza: Gaia ha un accordo di ristrutturazione del debito, Geal No.
Per quanto riguarda gli investimenti, i pro-Gaia non sanno (o fingono di non sapere) che la situazione delle Infrastrutture idriche gestite da Gaia era pessima, tanto è che oltre il 50% della risorsa idrica immessa nelle tubature veniva dispersa prima di giungere a destinazione. In questo contesto appariva inevitabile ricorrere a investimenti massicci, pari appunto a 131€ pro capite. Il servizio idrico lucchese gestito da Geal si è rivelato sotto questo profilo indubbiamente migliore (dispersioni pari al 31%), talché non sono stati necessari grossi investimenti. Per quanto riguarda l’intercettazione di fondi PNRR, evidenziamo che, a quanto ci risulta, Geal ha conseguito ben 18 milioni di euro di fondi PNRR, cifra che dimostrerebbe che, in proporzione, la struttura tecnica di Geal è più performante di quella di Gaia.
E veniamo infine al tema dell’acqua pubblica. I pro-Gaia perseverano a non voler comprendere che lo scopo della battaglia legale promossa dal Comune di Lucca a difesa della gestione comunale dell’acqua lucchese è quello di affidare la gestione della nostra acqua ad una nuova società comunale interamente controllata dal Comune di Lucca, e cioè pubblica. A dirlo è la delibera del 1.04.2025 del Consiglio comunale. L’affidamento a questa nuova realtà comunale del servizio idrico lucchese avverrebbe attraverso aggiudicazione di una nuova concessione trentennale, che consentirebbe di sviluppare un adeguato piano di investimenti per completare fognature ecc. Perché si, in 30 anni di gestione si possono fare molte più cose che in nove anni, cioè nel tempo che avrebbe a disposizione Gaia per gestire l’acqua lucchese prima di confluire nella multiutility di ambito regionale (scadenza della concessione Gaia nel 2034). In sostanza ai lucchesi conviene che il loro servizio idrico continui a essere gestito dal proprio comune.
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