Lucca e Medici di base, chi esce e chi entra nel 2026
Nel territorio lucchese la ...

Nel territorio lucchese la coperta resta corta e il 2026 non si annuncia come l’anno della svolta. I numeri delle zone carenti parlano chiaro: mancano quattro medici a Pescaglia, quattordici nella Piana di Lucca e dodici in Valle del Serchio. Una carenza strutturale che l’Asl Toscana nord ovest prova a gestire mettendo insieme proroghe, incastri e soprattutto puntando sui cosiddetti corsisti, i giovani medici in formazione.
Secondo le stime attuali, entro dicembre 2026 saranno dieci i medici di famiglia che cesseranno la convenzione. A questi si affiancano quattro professionisti che hanno già fatto sapere di voler proseguire l’attività oltre l’età ordinaria, arrivando in alcuni casi a 72 o 73 anni, possibilità prevista solo nelle aree ufficialmente carenti. È su questo equilibrio fragile tra uscite numerose ed entrate limitate che si gioca la tenuta dell’assistenza di base in Lucchesia.
Il calendario delle cessazioni si apre in primavera. Il 28 maggio è prevista l’uscita di Rino Romei, in servizio in Valle del Serchio con ambulatorio a Piazza al Serchio. A luglio toccherà prima a Gianni Puccinelli, ad Altopascio, il 6 luglio, e il giorno dopo a Roberto Martini, punto di riferimento a San Cassiano a Vico. Agosto segnerà la fine dell’attività per due medici storici della Valle: Gaetanina Napolitano a Fornaci di Barga, il 9 agosto, e Lido Vitale a Sant’Anna, il 10 agosto.
Il periodo più critico sarà però quello autunnale. Il 10 settembre terminerà l’incarico Flaviano Malfatti a Lunata, nel comune di Capannori. Il 18 ottobre sarà la volta di Vito Valentino, storico medico di Bagni di Lucca. A novembre uscirà Giorgio Bechelli, sempre su Sant’Anna, l’11 novembre. Dicembre chiuderà con due addii pesanti: il 13 dicembre lasceranno Gaddo Lucio Gaddi, ultimo ambulatorio a Castelnuovo di Garfagnana, e Pietro Marchio, medico a San Donato.
Accanto a queste uscite, l’Asl conta sulle proroghe. Marco Pelagalli, a Bagni di Lucca, potrebbe restare fino al febbraio 2027; Fabio Napoli, a Marlia, fino a settembre dello stesso anno; Attilio Favilla, a Lunata, addirittura fino a maggio 2028. In prospettiva di estensione fino a settembre 2028 anche Tommaso Giovannico, sempre nel territorio di Capannori. Medici settantenni in camice che diventano, di fatto, una risorsa indispensabile.
Ma il nodo vero resta l’ingresso di nuove forze. Dopo la dozzina di medici assunti nel 2025 con il ruolo unico, che prevede ore anche nelle strutture territoriali, il ricambio sarà affidato quasi interamente ai corsisti. Giovani medici con un massimale iniziale di mille assistiti, meno rispetto ai colleghi strutturati, ma fondamentali per evitare vuoti assistenziali.
Le nomine sono attese a gennaio. L’Asl parla apertamente di “gobba pensionistica”, una fase critica che dovrebbe attenuarsi nei prossimi anni. Qualche segnale positivo c’è: a Villa Basilica il medico corsista ha concluso la formazione e ha potuto portare il massimale a 1.500 pazienti. In Valle del Serchio sono previste uscite a Bagni di Lucca, Fornaci e Piazza al Serchio, ma l’azienda sanitaria confida di coprirle grazie anche al fatto che diversi giovani medici sono residenti in zona.
Resta invece Pescaglia il punto più fragile. L’area è classificata come zona carente prolungata e non c’è certezza sulla permanenza del medico attualmente in servizio. A fare da paracadute dovrebbe essere la Casa di comunità, dove da marzo entreranno in funzione i medici a ruolo unico. Una soluzione che attenua il problema, ma non lo cancella.
In sintesi, il 2026 sarà un anno di resistenza più che di rilancio. Si tiene aperto grazie alla buona volontà dei veterani e all’energia dei giovani, in attesa che il sistema riesca finalmente a respirare un po’. Nel frattempo, per molti cittadini, il medico di famiglia resta una figura preziosa… e sempre più rara.
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