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  • 11/06/2023 20:16

Il Comune di Lucca ha aperto un dibattito pubblico sul servizio idrico, cosa aspettano a fare altrettanto i Comuni della Piana?


La notizia dei giorni scorsi che i Tribunali hanno autorizzato l’ingresso della Multiutility in Acque spa, taglia la testa al toro ! L'armata fiorentina entrerà dentro la gestione del servizio idrico della Piana lucchese e della provincia di Pisa, in modo tale, se nessuno si opporrà a questo disegno, che la Multiutility da quotare in borsa potrà' contare su di un bacino che va ben oltre Prato, Pistoia e Firenze. Il tentativo dei Comuni soci di Acque spa di liquidare Acea, anche se arrivasse in porto, non partorirà la ripubblicizzazione del servizio idrico, come voluto da taluni sindaci, ma aprirà la strada  alla finanza speculativa e al dominio fiorentino basato sullo sfruttamento a fini di lucro dell'acqua. Una preoccupazione che anche i sindacati interni ad Acque spa hanno evidenziato con forza. 

Per la Piana ci sembra che stia suonando la campanella dell’ultimo giro, collegata alla scadenza della gestione Geal spa, prevista per il 31/12/2025. Ora o mai più è giunto il momento della riscossa e della lucidità delle idee.

Ricordiamo che già adesso le tariffe di Acque spa sono tra le più costose della Toscana; per fare un esempio spicciolo, quando un lucchese spende un euro per un metro cubo di acqua, un capannorese spende circa 1,60 euro per consumare la stessa quantità, una differenza del 60% per lo stesso servizio, per la stessa acqua che arriva dalle stesse sorgenti o quasi, che viene depurata dagli impianti fognari con simili tecnologie.  Cosa direbbe il Nottolini a quei sindaci e a quei consiglieri comunali? Di riflettere, come minimo,  e di intervenire in tempi brevi per rimediare ad errori certamente non commessi da loro. 

Infatti una scelta congiunta, coraggiosa, lungimirante dei cinque Comuni della Piana lucchese, nell’interesse dei propri cittadini non può che essere quella della riunificazione in una unica gestione nella piana lucchese, correggendo (chiedendo alla Regione Toscana di correggere, in realtà) il grave errore commesso nel 1995 (Legge R.T. 81/1995), quando la Piana Lucchese fu divisa da Lucca e inserita nel contesto pisano, empolese e in parte senese!!

Purtroppo i partiti della Piana lucchese, i Sindaci e i consigli comunali, maggioranza e opposizione, ancora indugiano, incomprensibilmente.  Anche il recente comunicato congiunto dei segretari PD di Porcari, Montecarlo, Altopascio, Villa Basilica e Capannori sul servizio idrico, se da un lato va nella giusta direzione di critica al progetto Multiutility quotata in borsa, rimane deficitario sul piano gestionale e di visione politica; Infatti quell’intervento resta silente sulla necessità di superare l'assurda divisione della piana di Lucca e della Provincia con 3 gestioni del servizio idrico (Geal, Acque, Gaia). La divisione esistente alla luce della carenza di acqua e delle sempre più' stringenti necessità ambientali, se rimanesse tale anche alla scadenza della concessione di Geal,  si rivelerà una autentica disgrazia. Riunire la piana con l'ambito ottimale ed il bacino idrico del Serchio e dell'area Apuana è una necessità inderogabile, se la tutela del bene acqua e dei suoi usi civili e produttivi viene assunta come impegno di governo. Non importa quali maggioranze governeranno i Comuni: la piana di Lucca e le valli, la riviera apuoversiliese e la Lunigiana sono legate da vincoli storici ed economici indissolubili, da tutti ben conosciuti e che sarebbe quindi inutile e troppo lungo elencare in questa sede.

Il tempo però, come l'acqua, scorre;  i Comuni della Piana hanno solo pochi mesi a disposizione per procedere e chiedere alla Regione il cambio di Ambito Ottimale (ora “Conferenze Territoriali” ex L.R. Toscana 69 del 28 dicembre 2011). Questa soluzione è nell'interesse di tutti e NON ha ragioni di parte alla base. Auspichiamo che nasca un pubblico dibattito che individui il miglior percorso, al quale, se richiesti parteciperemo propositivamente, aperti a valutare altre ipotesi che al momento ci paiono comunque contrarie al pubblico interesse dei cittadini.

Sapranno pronunciarsi in questa direzione i consiglieri comunali di Lucca durante il Consiglio straordinario del 19 giugno 2023 che ha come argomento il destino di GEAL ?


 Quelli che l’acqua unisce

I commenti

Vedete, quello che con l'acqua è successo e sta per succedere, è solo un aspetto dei tanti. La Toscana ha il suo assetto ed è un assetto post granducale. L'assetto post granducale prevede il controllo centralizzato delle risorse e prevede che i centri principali di elaborazione e direzionali siano nella hapitale, ovvero a Firenze e poi a Pisa, con una diramazione secondaria su Siena. Il resto deve essere provincia, com'era nel granducato, e soprattutto non deve avere alcun controllo del proprio territorio, sempre com'era nel granducato e possibilmente non deve neanche avere autonomia culturale. I nostri antenati capivano molto bene queste cose e fecero tutto il possibile, con sforzi enormi, per non essere annessi e colonizzati dallo stato toscano. Il primo grande tentativo di colonizzazione avvenne nel 1849, dopo l'annessione, ma per nostra fortuna lo stato occupante crollò appena dieci anni dopo. Il Nottolini che voi citate, venne pensionato dalla Toscana e non esitarono a mandare a casa un genio come lui ed un altro genio come Giuseppe Pardini, solo perché sarebbero stati liberi ed autonomi rispetto al loro disegno coloniale. Il nuovo stato nazionale italiano non riconobbe nulla o quasi della specificità lucchese, ma almeno il processo di assimilazione culturale, economica e politica si interruppe. Tale processo è ripreso a seguito dell'istituzione delle regioni e conduce ora agli effetti che vediamo. Solo se i lucchesi e non solo quelli di città riavranno coscienza della loro storia ed identità sarà possibile provare ad opporsi. La cosa è difficile, in quanto le regioni sono sempre più potenti e questo governo nazionale, sostenuto anche da un movimento nocivo come la Lega, sta per dare alle regioni poteri enormi e quindi le regioni schiacceranno i territori come fastidiosi insetti. Parlare solo di acqua non servirà a nulla. L'acqua dei lucchesi sarà molto utile per i poteri forti regionali che vogliono trarre dalla multiutility risorse necessarie per le loro politiche centraliste; per cui la risorsa acqua sarà centralizzata ed espropriata. Volenti o nolenti i lucchesi. Solo se a Lucca si formerà una forte coscienza antitoscana e solo se Lucca si mettesse alla testa di un movimento che promuova la secessione delle intere province di Lucca e Massa, le quali dovrebbero guardare a Genova ed alla Liguria, dimostrando ai toscani di non voler avere più nulla a che fare con loro, allora metteremmo paura. La Lucca attuale è facile da colonizzare e vedere i lucchesi che si proclamano toscani fa veramente pena.

anonimo - 12/06/2023 02:20

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