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  • 07/07/2023 19:27

Pnrr, l’architetto del Comune di Castel Volturno che batte la burocrazia: 80 progetti approvati. «Bandi e norme? Un calvario»

di Valentina Baldisserri 
https://www.corriere.it/economia/aziende/23_luglio_04/pnrr-architetto-castel-volturno-daeccdd6-14c6-11ee-a0c4-41cb9b8050f2.shtml 

Castel Volturno in provincia di Caserta nascerà nel 2026 un polo scolastico avveniristico da 30 milioni di euro finanziato con i fondi del Pnrr, il famoso piano nazionale di ripresa e resilienza . Su 6 ettari di terreno confiscato alle mafie sorgerà qualcosa che da queste parti, nessuno aveva mai neppure sognato: una cittadella scolastica d’altissimo livello, la più grande d’Italia, all’avanguardia, a impatto zero. Sarà capace di ospitare 1800 studenti, ci saranno palestre, orti didattici, una piazza civica, la biblioteca diffusa, spazi ristoro e parcheggi. L’architetto Claudio Fiorillo è a capo dell’ufficio tecnico comunale di Castel Volturno che ha ottenuto il finanziamento più consistente in assoluto in Italia per la costruzione della nuova scuola. Per fare un raffronto, 30 milioni di euro contro i 24 milioni ottenuti da una realtà ben più importante come città metropolitana di Milano. Lui, l’architetto, è una specie di «mago» dei bandi e delle gare d’appalto pubbliche: si muove tra i gangli della burocrazia senza soccombere, uscendone vincitore. Il polo scolastico è solo uno degli 80 progetti per i quali Castelvolturno ha già ottenuto l’ok dal governo per i fondi del Pnrr. 80 progetti e oltre 400 milioni di euro che potrebbero (dovrebbero) arrivare nelle casse di questo comune campano relativamente piccolo (circa 30 mila abitanti ) e che finora ai più era noto soprattutto per due emergenze: abusivismo e immigrazione incontrollata. Il volto di Castel Volturno potrebbe davvero cambiare grazie ai fondi del Pnrr che puntano a una riqualificazione totale. Architetto Fiorillo, l’ufficio tecnico che lei guida conta su appena quattro collaboratori . Come avete fatto in pochi mesi a lavorare su così tanti progetti e a ottenerne l’approvazione? «Dal 2018 abbiamo iniziato ininterrottamente a partecipare a gran parte dei bandi regionali e ministeriali. Abbiamo lavorato davvero giorno e notte per portare a casa la riqualificazione di un territorio che ha proprio bisogno di voltare pagina. Il PNRR in molti casi è andato a coprire spese già assunte per bandi precedenti, dando una forte accelerata all’attività degli Uffici e degli Enti locali.E’ chiaro che per portare a casa tanti progetti bisogna conoscere bene la macchina statale, muoversi tra i tecnicismi dei bandi. Molti Comuni sono rimasti al palo proprio perché mancano le competenze, il sistema di accesso ai bandi e di finalizzazione è assai complicato». Si parla continuamente di lentezza dei finanziamenti, di Pnrr paralizzato. Voi a che punto siete, quanti soldi avete già ricevuto e per quali progetti? «Con i cambi di Governo e di gestione, ovviamente ci sono stati dei rallentamenti anche nelle procedure e nei pagamenti. Da qualche tempo si registra per fortuna uno sblocco delle procedure e quindi delle risorse, Qualche giorno fa a Castel Volturno, è stato accreditato anche il 20% delle risorse destinate alla realizzazione della cittadella scolastica ormai divenuta famosa per essere stata la scuola più finanziata d’Italia. Parliamo solo di un lavoro, per il solo 20% che vale più di 5.900.000,00. Per il progetto della Rigenerazione urbana del territorio, abbiamo ricevuto una tranche che rappresenta appena il 10% del totale» Cosa succederà se i finanziamenti non arriveranno in tempo utile? «La sottoscrizione dei contratti per norma prevede una anticipazione all’operatore economico appaltatore di ciascun lavoro, pari al 20%. Ciò significa che i Comuni più piccoli , che non hanno una cassa sufficientemente ampia, si ritrovano a non poter onorare gli impegni con le imprese appaltatrici. Rischiano il default». Lei conosce bene la «macchina»: perché il meccanismo è così lento e contorto? «Avere l’ambizione di spendere 122 più 69 miliardi di euro in circa tre anni è una scommessa persa in partenza se non si velocizza la macchina. Quando ad ogni pratica vengono richieste integrazioni su integrazioni , e carte e aggiornamenti, tutto diventa una barzelletta . Il terrore degli Uffici tecnici è il cosiddetto art. 25 del Codice degli appalti , la tanto temuta “verifica preventiva dell’interesse archeologico”. E’ uno stillicidio di integrazioni, blocco dei termini e così via. Non si finisce mai.. Con questo quadro normativo, nemmeno i più famosi maghi con doti di veggenza riuscirebbero a sapere se e che percentuali di tali progetti vedranno la luce». Quando si parla di Pnrr si parla di impossibilità (o quasi) di mettere a terra i progetti, cosa significa concretamente? «Pensate che esistono undici piattaforme utilizzate da Ministero e Regione per il Pnrr . Caricare le pratiche è un vero e proprio calvario. Mi spiego meglio. Vuoi le risorse? Devi caricare sulla piattaforma X tutta la documentazione. Devi però aver monitorato sulla piattaforma Y tutti i processi mediante l’inserimento di tutta la documentazione richiesta. Hai dubbi? Nessun problema, ci sono i “Vademecum”, 40, 50 pagine di spiegazioni. Te la leggi certo, ma se tieni in standby la piattaforma mentre studi il Vademecum, esce fuori dalla pagina e devi ricominciare daccapo.E poi se hai dubbi esiste un ticket da aprire a mezzo mail . Lo apri, il ticket, e poi ti risponderanno, ma devi essere stato chiaro nella domanda, altrimenti si riparte daccapo. Tutta la procedura moltiplicata per ogni piattaforma e per ogni procedimento: un incubo. Che dire poi del nuovo Codice degli appalti? E’ una norma a tempo.Non si può concepire una legge che alla scadenza dell’x giorno cessa di valere non per sopraggiunta norma, ma perché si ritorna indietro». È vero che anche voi, responsabili degli uffici tecnici comunali, rischiate in proprio economicamente e penalmente? Ed è anche per questo che molti Comuni si sfilano dalle gare? «Ho tanti ma tanti colleghi, incappati nelle maglie della giustizia penale e in procedimenti della Corte dei Conti. Nella maggior parte dei casi, si tratta di persone di moralità specchiata che svolgono un lavoro complicato. Ogni volta che si genera un progetto e si avviano i lavori c’è un rischio vero per il professionista . E sei costretto a sottoscrivere assicurazioni per evitare di ritrovarti nei guai. Ecco perché c’è la fuga di figure professionali di peso dagli uffici pubblici. Titoli di studio e anni di preparazione vengono remunerati con indecorosi stipendi». Architetto Fiorillo, sembra che lei abbia richieste ovunque, che altre amministrazioni del Mezzogiorno abbiano cercato di strapparla a Castel Volturno. «Sì in effetti ho tante richieste , ma da qui non mi lasciano andare. Porterò a termine il lavoro iniziato, poi andrò via. Ho vinto un concorso in Regione.Non si può lavorare a questi ritmi con questi compensi. Quanto guadagno? 1.917 euro al mese. Nessuno straordinario pagato e solo qualche incentivo in base al numero di progetti. Ma le assicuro che la retribuzioni di funzionari pubblici come me, con responsabilità enormi (anche penali) , è assolutamente inadeguato. Io ho la fortuna di aver incontrato amministratori illuminati che comprendono la complessità e ti lasciano lavorare con il solo obiettivo di portare risorse sul territorio, senza dispendere energie . Ma a volte , le confesso, è tutto davvero frustrante».

I commenti

È quello che faranno quelli che ci sono ora ...vedremo...per ora.....

Anonimo - 07/07/2023 21:49

questa notizia l'avevo già sentita alla radio de ilsole24ore. Il bello è che l'ufficio tecnico è composto da 5 persone, compreso l'architetto. A Lucca quanti sono ????

anonimo - 07/07/2023 19:45

è quello che avrebbero fatto la Mammini e l'ingegnera se restavano. Avevano già tutto pronto. 


eh, eh.....

Anonimo - 07/07/2023 19:37

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