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  • 07/07/2022 17:05

Siccità e distretto cartario : perché non suona la campana?


La crisi idrica che attraversa l’Italia e colpisce di più il centro nord ad agricoltura ed industrializzazione intensive, colpisce anche la Lucchesia e la sua piana così abitata , dedita a pratiche agricole ed industriali basate sull’alto impiego dell’acqua; il torrente Freddana è completamente all’asciutto , il Serchio sta ritto grazie alle dighe nate per produrre energia elettrica ed in grado di regolare il flusso delle piene ma non certo per gestire le crisi idriche oltre ad una certa soglia.

Quello che colpisce chi come noi , ha a cuore il bene comune rappresentato dal binomio Ambiente e lavoro è il silenzio assordante che fino ad oggi ha caratterizzato gli atti di governo ed il dibattito pubblico relativamente alle ricadute sul distretto cartario, che è noto a tutti.. senza acqua non può produrre alcun tipo di carta.

Il prelievo di acqua avviene tramite concessioni che riguardano acque superficiali del bacino del Serchio ad eccezione delle 12 cartiere della Pescia di Villa Basilica ( le loro acque di risulta vanno nel padule di Fucecchio e non gravano sul bacino del Serchio) o vengono pompate dal sottosuolo.




Mentre è evidente come la portata del Serchio sia ridotta ai minimi termini non è dato di conoscere le quantità di acqua derivate alle cartiere mentre il quantitativo di prelievo dalle falde viene ignorato o non reso pubblico , ma grazie al fatto che siamo in un paese moderno e “per ora libero “ sono reperibili .

In questi giorni di inizio Luglio nella zona di Porcari la falda è a 4,67 mt sotto il piano campagna , a fronte del massimo storico registrato a fine agosto del 2011 che era di 5,77 , un segnale chiaro e inequivocabile di cosa sta accadendo ed accadrà nelle prossime settimane di calura siccitosa , un avviso dato in anticipo di 2 mesi nel disinteresse e silenzio generale.

Per produrre un kg di carta occorre utilizzare da 5 a 10 litri di acqua che viene depurata a pie di cartiera o nei 2 depuratori consortili ( uno a dire il vero perché quello di Veneri/Villa Basilica è stato venduto dai Comuni) per poi essere restituita al corpo idrico ricettore e non è recuperata, miscelata con acque superficiali a Lucca ne a Porcari nonostante che le fognature siano in collegamento per opportune sinergie come quella di non inviare troppo lontano i reflui ma al depuratore piu’ vicino , depuratori come quello di Lucca in ottimo stato unitamente all’impianto di casa del Lupo oggetto di interventi di adeguamento , tardivi .. ma in dirittura di arrivo.

La realizzazione di un sistema integrato fra i depuratori ed il recupero delle loro acque se fosse in esercizio, come richiesto per decenni dalle menti più avvedute, sarebbe di grande aiuto al futuro delle imprese ed al buon futuro di vita nella piana , eliminando un contrasto fra lavoro e ambiente che la siccità ci squaderna come insostenibile.

Ambiente e Giustizia Sociale sollecita l’assunzione di responsabilità da parte di tutti: Regione,Comuni,Provincia,Industrie,Sindacati.. Partiti perché ormai non c’è più tempo per le chiacchiere e nemmeno per gli Struzzi che mettono la testa sotto terra.

Il rischio di arrivare persino alla fermata delle produzioni non è poi così lontano perché in Europa esiste la norma che regola i minimi flussi vitali dei fiumi come delle falde sotterranee e riguarda pure noi, prima di quanto si pensi, persino nei prossimi mesi potrebbe verificarsi che la natura o la.. Magistratura chiedano il conto.


Ambiente e Giustizia Sociale

I commenti

Beppe Sala limita l’uso dell’acqua…
Ad oggi, sono quasi duecento (175 per l’esattezza) i comuni lombardi che hanno già imposto divieti per garantire una diminuzione dell’uso dell’acqua potabile. E Milano rientra tra questi. Settimana scorsa, il sindaco Sala ha sottoscritto il provvedimento “Risparmio idrico e limitazioni per l’utilizzo dell’acqua potabile durante il periodo di siccità”. Peccato che, per il capoluogo della regione motore d’Italia, c’è un piccolo disguido: il capoluogo non corre alcun rischio.

L’ingegnere Fabio Marelli, direttore dell’acquedotto meneghino, ha infatti specificato come il problema dell’approvvigionamento non riguardi il capoluogo né i 133 comuni della città metropolitana. Anzi, al contrario, “la situazione è sotto controllo. L’acquedotto si rifornisce dalla seconda falda, che è un serbatoio d’acqua molto grande, alimentato dal Ticino, dalle Prealpi e dall’Adda”. In realtà, il direttore spiega come la falda sia più che ottima, trovandosi “al livello più alto che si sia mai verificato dagli anni ’70 ad oggi. I prelievi industriali sono diminuiti e negli ultimi 40 anni la falda si sta riportando alla situazione che c’era tra fine ‘800 e inizi del ‘900. C’è molta acqua, Milano ne ha un surplus perché è nata in mezzo ai fiumi e ai fontanili”.

sarà così anche a Lucca? Pardini ha dati certi o segue Giani

Anonimo - 08/07/2022 11:02

prosciugheranno la falda,
così almeno avemo i nostri Campi Flegrei!

Pietro - 07/07/2022 21:36

Piuttosto che fermare le cartiere lasciano all'asciutto tutta Lucca
Se c'era Tambella di sicuro sarebbe finita cosi', vediamo il nuovo arrivato se affronta il problema prima che diventi critico.

Anonimo - 07/07/2022 19:12

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