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  • 14/11/2023 08:15

PRIMA ESPLOSIONE CONTROLLATA A BUON FINE PIU' VICINA LA RIAPERTURA DELLA PROVINCIALE DI ARNI

 

Previste altre due cariche che saranno fatte brillare nell'arco della settimana, per il disgaggio dei circa 300 metri cubi di materiale precario rimasto agganciato alla scarpata del monte.

 

 

STAZZEMA. La prima parte di roccia a sbalzo, che era a rischio crollo sopra un tratto della Provinciale di Arni (Sp 10), oggi - lunedì 13 novembre – alle ore 13,30 è stata fatta esplodere causando una frana controllata. Seguiranno altre due cariche, così da togliere tutto il materiale precario, circa 300 metri cubi, che era rimasto agganciato al monte, dopo la frana avvenuta il 25 ottobre. Frana che aveva causato l'immediata chiusura al traffico di questa arteria viaria di vitale importanza per la vallata stazzemese, e per il collegamento della frazione di Arni con la Versilia e il Comune.

 

«Sappiamo che le ditte incaricate, così come i tecnici della Provincia di Lucca, stanno facendo il massimo per arrivare il prima possibile alla riapertura della strada provinciale», spiega il sindaco di Stazzema Maurizio Verona. Incaricate dalla Provincia ci sono coinvolte la Esplodem Service e la Guidi Gino Spa che si occupa delle perforazioni e la messa in sicurezza. «Il tempo non sta giocando a nostro favore, ma se in questa settimana riusciranno a mettere in atto tutte e tre le esplosioni quasi sicuramente la riapertura di questa via, che collega il territorio della Versilia con la Garfagnana e soprattutto Arni con il resto del territorio di Stazzema, sarà sempre più vicina – prosegue Maurizio Verona -. Infatti, la complicazione di questa frana era dovuta dalla modalità con cui compiere il disgaggio del materiale precario rimasto appeso al monte. Nel frattempo, da oggi, dopo i miei solleciti, Poste Italiane è tornata a svolgere il servizio nella frazione di Arni, con un postino che è tornato a consegnare la posta casa per casa”.

 

Una volta terminata la prima operazione di detonazione, e bruciata la polvere in eccesso, nel pomeriggio di oggi la ditta si è rimessa subito al lavoro con le nuove perforazioni, nelle quali poi saranno inserite le cariche per la seconda esplosione, prevista per mercoledì. «Si tratta di 15 fori di un diametro di 4 centimetri – spiegano dalla Provincia di Lucca -, tutti realizzati a mano con un fioretto da perforazioni e in quello che è sostanzialmente marmo. Ci vorranno circa altri due giorni perché siano pronti per la seconda esplosione. Si cerca di utilizzare esplosivo a bassa carica seguendo il taglio della roccia».

 

Insomma, un disgaggio davvero complesso e che sta andando avanti per fasi e successive valutazioni. Le prime operazioni eseguite, nei giorni scorsi quando il meteo lo permetteva, erano state la installazione della cosiddetta “linea vita”, alla quale gli operai si agganciano per calarsi sui punti esatti dove lavorare, e l'applicazione di una rete paramassi sopra al punto di intervento, per far lavorare i tecnici in sicurezza.

 

«Fatte le altre due cariche esplosive – hanno dettagliato i tecnici della Provincia di Lucca - seguirà una ulteriore valutazione della scarpata soprastante la carreggiata. Inoltre, dovremo verifiche che dopo la caduta della frana controllata la strada non abbia subito danni, come al cordolo e alla pavimentazione». C'è poi tutto il materiale da togliere dalla strada. Tuttavia, una volta che non ci sarà più roccia a rischio crollo alcune lavorazioni potranno essere eseguita a traffico aperto, come l'applicazione di una nuova rete paramassi.

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