Gli scout del gruppo Agesci Viareggio 3 partiranno a piedi per l’Irlanda

Gli scout del gruppo Agesci Viareggio 3 puntano al dialogo interreligioso ed ecumenico e a coronamento di incontri, conferenze e dibattiti, partiranno a piedi per l’Irlanda, Paese nato proprio dal conflitto ecumenico. I ragazzi del clan Albatros Gabbiani raccontano la loro esperienza: «Ogni anno, il nostro gruppo scout deve decidere un tema che poi porteremo avanti durante le nostre attività come principale spunto di riflessione. Quest’anno abbiamo deciso di affrontare la tematica del dialogo ecumenico e interreligioso. Quanto è importante il credo nelle relazioni tra i popoli?». E poi continuano con diversi quesiti: «Quali sono le differenze che distinguono il cristianesimo dalle altre grandi religioni, monoteiste e politeiste? Quali sono i valori comuni che invece ci uniscono? Cosa vuol dire vivere la fede cristiana in un modo diverso da quello cattolico romano? Possiamo immaginare un mondo in cui le diverse professioni di fede sono votate al dialogo più che all’opposizione reciproca? Queste sono alcune delle domande che ci siamo posti quando abbiamo deciso di intraprendere questo percorso di riflessione e crescita personale. Il dialogo tra credo diversi non è esattamente una tematica facile – ammettono gli scout - e mentre cercavamo di strutturare il nostro percorso durante l’anno ci siamo resi conto che la prima religione che avremmo dovuto osservare più da vicino era proprio la nostra. Perché ci sono alcune cose che la Chiesa cattolica, nonostante i tempi siano ormai maturi, non può accettare e non potrà mai accettare? Per capire il motivo di alcuni contrasti, storici e non, dovevamo prima capire meglio alcuni dei nostri stessi valori. Abbiamo la grande fortuna di avere un sacerdote, Padre Luigi Angelini, tra le nostre fila; parlando con lui e soprattutto avendo avuto l’opportunità di confrontarci con l’Arcivescovo di Lucca Paolo Giulietti, abbiamo potuto risolvere alcuni dei nostri dubbi, approfondire questioni difficili e capire meglio i fondamenti della nostra Chiesa. Durante un’uscita a Firenze – continuano - abbiamo potuto sperimentare un modo diverso di vivere il cattolicesimo visitando la sede della Comunità Monastica di Gerusalemme e assistendo a una loro funzione; anche questa esperienza è stata importante per capire più a fondo la differenza tra i diversi modi di interpretare il cristianesimo. Dopo questa introduzione, abbiamo potuto confrontarci in modo più consapevole con i rappresentanti di varie religioni. Per esempio, uno dei nostri primi incontri è stato con l’Imam della Comunità Islamica di Firenze e Toscana; un’esperienza molto interessante, soprattutto per qualcuno che non aveva mai avuto particolari contatti con la religione musulmana. Abbiamo avuto modo di scoprire una fede molto diversa da quella rappresentata dall’immaginario comune, basata sulla libera scelta e sull’amore per il prossimo. Qualche settimana più tardi, abbiamo incontrato Filippo Tedeschi, che ha parlato con noi in qualità di rappresentante della Comunità Ebraica di Firenze “Firenzebraica”. Anche questa – sottolineano gli scout - è stata per noi un’occasione irripetibile di avvicinarci ad una religione così vicina alla nostra, che purtroppo ci rimane spesso estranea; abbiamo scoperto un credo collegato a una cultura e a un modo di vedere il mondo incredibilmente antichi e affascinanti. Un’altra religione che abbiamo cercato di capire un po’ meglio è stata l’induismo; aiutati dalla Dott.ssa in Indologia Daniela Rossella, abbiamo parlato della differenza sostanziale tra la società occidentale a cui siamo abituati e il mondo dell’induismo. Siamo rimasti molto sorpresi da un’organizzazione sociale e un modo di vivere la religione completamente diversi dal nostro, e vorremmo scoprire di più su questa religione in futuro. Abbiamo terminato il nostro percorso di incontri parlando con il Professor Massimo Salani, responsabile del secondo modulo del Master in "Gestione dei conflitti interculturali ed interreligiosi" dell’Università di Pisa e docente di Religione. Ci eravamo già avvicinati al tema del dialogo grazie alla nostra visita all’Opera La Pira, un’associazione che opera in ricordo del politico e accademico (nonché tre volte sindaco di Firenze) Giorgio La Pira, un costituzionalista che si è fatto un nome come attivista per la pace durate la Guerra Fredda. L’incontro con Massimo Salani è stato illuminante, e ci ha offerto numerosi spunti di riflessione per poter trovare una conclusione alle nostre riflessioni. Ad agosto – concludono i ragazzi del Clan Albatros Gabbiani - il nostro gruppo ha scelto di svolgere l’annuale “route”, un viaggio a piedi con zaino e tende, in Irlanda, un Paese che è nato proprio da un conflitto ecumenico e che ha un rapporto abbastanza sofferto con il dialogo tra confessioni diverse. In questa occasione, contiamo di poter concludere il nostro percorso di crescita con delle ultime riflessioni alla luce di tutto quello che abbiamo scoperto durante l’ultimo anno». I ragazzi anche in questo percorso sono stati seguiti dai loro capi: don Luigi Angelini, Elena Vassalle, Matteo Celli, e Onorato Spagnoli. 

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