Complimenti per i consigli comunali congiunti sul servizio idrico in San Romano , ma il 12 a San Romano è importante che decidiate, non limitatevi a fare una serie di interventi fini a se stessi!!
Forse il proverbio più adatto a descrivere la nostra soddisfazione è “la goccia scava la roccia”, visto che di acqua si parla, Iniziammo la nostra attività il 2 marzo 2023 al Mercato del Carmine (Un ciancino per parlare di acqua e della sua tutela e gestione a Lucca e nella Piana). esprimendo questi capisaldi: considerare la scadenza di GEAL prevista per il 31 dicembre 2025, come una occasione per migliorare il servizio e non come una negatività, creare le basi per rifiutare la Multiutility fiorentina (e anche le basi per non avere la multiutility romana ACEA nell’azionariato di GEAL dopo il 31 dicembre 2025,) puntare alla riunificazione in una sola società per la gestione del servizio idrico per Lucca e gli altri Comuni della Piana lucchese, puntare ad una gestione svolta da una società interamente pubblica. Vogliamo ricordare, per ringraziarli ancora oggi, che a quella riunione, tra i presenti c’erano i consiglieri comunali (in ordine alfabetico) Bianucci, Del Barga, Fava. Abbiamo poi cercato di supportare la attività degli amministratori locali inviando periodicamente comunicati, densi di dati tecnici e giuridici non di parte, anche noiosi sicuramente, ma necessari per operare scelte su temi specifici come quello del S.I.I.. Vogliamo fare lo stesso in vista di un delicato snodo politico e amministrativo, i consigli comunali congiunti del prossimo 12 maggio, iniziativa che giudichiamo molto positiva, importante se utilizzata con prospettive di concretezza.
Sappiamo di essere pedanti, noiosi e che chi urla, anche insistendo su posizioni spesso insensate, ha molto più ascolto, ma con queste righe vogliamo riepilogare ai Sei Consigli Comunali il “recinto tariffario, economico, finanziario e giuridico” in cui possono muoversi e decidere, a partire dalla seduta del prossimo 12 maggio.
CHIEDIAMO DI APPROVARE UN DOCUMENTO CREDIBILE, CHE INDICHI UNA UNICA DIREZIONE REALIZZABILE NEI PROSSIMI DODICI MESI E NON UNO STUCCHEVOLE RIEPILOGO DI DIECI POSSIBILI ALTERNATIVE, CONTINUANDO A RINVIARE LE SCELTE.
Esplicitiamo la posizione che ci pare realizzabile a breve, più conveniente e utile per tutti i cittadini di Lucca e della Piana, sostenendola per motivi di spazio, con dati e riferimenti scarni, chi è interessato può trovarli più abbondantemente articolati nei nostri
precedenti interventi sul profilo facebook della associazione. Non siamo fanatici o invaghiti di una soluzione, individuiamo la sola che a nostro parere è oggi attuabile a legislazione vigente.
Partiamo dal raffronto tariffario, anche se il dibattito non può e non deve essere impoverito e ridursi a questo, come purtroppo tentato da alcuni negli ultimi mesi, Il riferimento della spesa annua totale è sul campione di una famiglia di tre componenti con un consumo annuo di 450 metri cubi come utilizzato in tutte le statistiche nazionali: società aumenti 2019/2024 costo(in euro) al mc 2024 spesa totale 2024 Geal 34,1% 2,536 380 Gaia (comuni montani) 10,42% 2,774 416 Gaia (versilia) 6 53% 3,43 501 Acque spa 17 % 3,793 568 MILANO (gest. pubblica) 13,41% 0,93 140 ROMA (ACEA) 38,47% 2,51 521 media nazionale 23% 3,33 500
I Consigli Comunali dei cinque Comuni della Piana vogliono restare ancora a lungo in Acque, continuando a far pagare una tariffa così più alta rispetto a Geal e Gaia?
Come secondo, trattiamo l’argomento “o GEAL o morte” portato avanti da alcune forze politiche, Su cosa si basa? Ha senso difendere GEAL come è? Ed esiste una possibilità giuridica credibile cui appellarsi?
Sono fatte salve le gestioni del servizio idrico in forma autonoma esistenti, nei comuni che presentano contestualmente le seguenti caratteristiche: approvvigionamento idrico da fonti qualitativamente pregiate; sorgenti ricadenti in parchi naturali o aree naturali protette ovvero in siti individuati come beni paesaggistici ai sensi del codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; utilizzo efficiente della risorsa e tutela del corpo idrico Significa quindi voler proseguire con ACEA come socio privato, quando da più parti politiche viene affermato, invece, di volere una società interamente pubblica.? La norma non consente di costituire una nuova società. La norma salva quelle esistenti, non si può creare una nuova società pubblica, anche ammesso e non concesso che esistano contestualmente gli altri requisiti .come avere fonti in parchi naturali nel Comune di Lucca. Senza poi fare riferimenti contabili, che chiunque sappia minimamente far di conto può apprendere dai bilanci GEAL (tutti meritoriamente pubblici ad opera della società stessa). Avendo pochissimi utenze, circa 35.000 (e Lucca non può ovviamente averne molti di più) l’incidenza su ciascun utente del costo dei dipendenti (che non possono essere altrettanto ovviamente ridotti a zero) è tra le più alte in Italia. La stessa cosa vale per ogni più piccolo investimento che porta a sensibili aumenti tariffari, (motivi dell’aumento tariffario così elevato dal 2019 al 2024 e che presto porterà GEAL, se resta autonoma e comunque costretta a fare ingenti investimenti soprattutto per la situazione fognaria dell’Oltreserchio, ad avere tariffe più alte di Gaia e probabilmente di Acque). Il Consiglio Comunale di Lucca vuole proseguire la gestione con la mutiutility romana ACEA e non porsi a capo insieme agli altri Comuni della Piana lucchese di un percorso virtuoso interamente pubblico che porti ad una sensibile riduzione di tariffe e miglioramento del servizio? Se i Comuni della Piana vogliono uscire da Acque spa, possono però solo, a legislazione esistente, chiedere di entrare in GAIA, (auspicabilmente insieme al Comune di Lucca). Perchè? Esistono leggi che tutti dobbiamo rispettare- come l’Art. 13 L R T 69 del 2011 - (Conferenze territoriali della Toscana sul Servizio Idrico Integrato) che così stabilisce:
1. Il territorio della Toscana è ripartito in sei conferenze territoriali così individuate:
a) conferenza territoriale n. 1, denominata "Toscana Nord" (provincia di Massa Carrara alcuni comuni della montagna pistoiese, Provincia di Lucca escluso i comuni di Altopascio, Capannori, Montecarlo, Porcari, Villa Basilica)
b) conferenza territoriale n. 2, denominata "Basso Valdarno" (che comprende i Comuni della piana lucchese sopra indicati, oltre a Comuni della provincia di Siena, la provincia di Pisa, alcuni comuni della provincia di Firenze);
c) conferenza territoriale n. 3, denominata "Medio Valdarno";
d) conferenza territoriale n. 4, denominata "Alto Valdarno";
e) conferenza territoriale n. 5, denominata "Toscana Costa";
f) conferenza territoriale n. 6, denominata "Ombrone".
Se i Comuni della Piana vogliono riunirsi e andare in GAIA presentando richiesta motivata alla Regione Toscana di applicazione dell’articolo 2 bis della LRT 69/2011 ( come inserito dall’ Articolo .24 L. R.T. 6 luglio 2020, n. 51)
che così recita:
L.R.T. 69/2011 art 2 bis. Su richiesta del comune interessato, l’appartenenza alle conferenze territoriali può essere modificata con deliberazione della Giunta regionale, previo parere della commissione consiliare competente, sentita l’Autorità idrica Toscana.
Ci sono quindi due alternative, consiglieri comunali e Sindaci: “o facite ammuina” approvando un bell’ordine del giorno per chiedere alla Regione Toscana di costituire un ambito solo per la Piana di Lucca (che nessuno ha mai nemmeno ipotizzato, poiché anche la recente proposta della Lega parla di sub ambiti provinciali), sapendo che mai sarà attuato da nessuno. Intanto i cittadini dei cinque Comuni pagheranno ancora per anni tariffe molto alte, restando in Acque spa e soprattutto presto andranno a far parte della multiutility fiorentina, come noto a tutti. I cittadini del Comune di Lucca vedranno invece deciso il loro futuro dal TAR e da AIT senza che il Consiglio Comunale metta in campo una strategia politica ed amministrativa né di tutela tariffaria nè di garanzia per gli investimenti necessari sul territorio.
La seconda possibilità, consiglieri comunali, che ripetiamo a nostro parere non è l’ottimale, ma che apporterebbe sicuramente miglioramenti rispetto alla situazione attuale, è di approvare un documento che impegni i sei Comuni a chiedere l’ingresso in Gaia chiedendo tra le altre cose, tariffe di ingresso più basse di quelle attuali di Gaia, perché così funziona, stabilendo un nuovo piano di investimenti comprendente le esigenze presenti nei Comuni di Lucca e della Piana, adeguate tutele per il personale di GEAL e di Acque presenti nella Piana. La valutazione più complessa è quella dei costi di liquidazione per ACEA, trovando soluzioni per non farle gravare sulla tariffa. Su questo serve anche l’intervento della Regione Toscana, cui la norme regionali stesse riservano le decisioni in merito. La Regione non può scaricare sui cittadini i costi del passaggio da società miste a società pubbliche e speriamo che queste richieste arrivino per primi dai consiglieri regionali eletti nella provincia di Lucca. Prendere questo percorso amministrativo, significa difendere GEAL e tutti i cittadini della Piana lucchese. E’ evidente che l’ingresso di Comuni del peso di Lucca, Capannori e gli altri della Piana sposterebbe il baricentro direzionale di Gaia, “di qua dal monte”, (tutta la provincia di Massa Carrara conta 186.00 abitanti circa, più o meno il numero di abitanti presenti nei sei comuni della Piana, inoltre il Comune di Lucca è il più popoloso di tutto l’Ambito, caratteristica cui la legge regionale 69/2011 riserva varie prerogative), come ricordammo con chiarezza il 24 marzo 2024 nell’incontro da noi organizzato a San Micheletto ( “l’Unità del servizio idrico pubblico nella Piana, vantaggi e percorsi per ottenerla”) con gli interventi dei Sindaci di Lucca Pardini e di Capannori Menesini, con la partecipazione del Sindaco di Altopascio D’Anbrosio e dell’attuale Sindaco di Capannori Del Chiaro, a tutti loro rivolgiamo una volta di più il nostro sentito ringraziamento.
Associazione “Quellichelacquaunisce” Lucca 8 maggio 2025