Caro Vannacci : la Palestina non ha bisogno del timbro di qualche cancelleria

la Palestina non ha bisogno del timbro di qualche cancelleria per esistere; esiste perché c'è un Popolo che da secoli abita quella terra, parla quella lingua, coltiva quegli ulivi. La Palestina non è un’invenzione, è una ferita aperta nella storia del Medio Oriente. Non c’è bisogno di confini disegnati per riconoscere una nazione: basta guardare chi ci vive, chi resiste, chi muore. Israele, al contrario, non nasce da un percorso storico naturale ma da un progetto sionista sostenuto da Londra e Washington dopo la Seconda Guerra Mondiale. Nel 1948 hanno creato uno Stato su una terra già abitata, cacciando via centinaia di migliaia di palestinesi. Quella non è una fondazione: è un'espulsione di massa, una conquista con la benedizione delle potenze occidentali. Da allora in poi, sangue e cemento: guerre, coloni armati, case demolite, check-point, embargo, bombe. La Palestina è stata fatta a pezzi, giorno dopo giorno, e adesso si finge che non sia mai esistita… ma esiste eccome! Esiste nei campi profughi, nelle piazze, nei canti, nella rabbia e nella speranza di milioni di persone. E se oggi Hamas ha preso il controllo di Gaza, è anche perché ogni altra possibilità politica è stata sistematicamente soffocata; ogni mediazione è stata sabotata, ogni voce alternativa criminalizzata. È troppo facile adesso puntare il dito senza guardare cosa ha prodotto tutto questo. Chi davvero vuole parlare di Stati e di legittimità dovrebbe prima chiedersi quanta legittimità ha chi si impone con le armi e con il veto nelle Nazioni Unite, e quanta ne ha chi continua a resistere con niente in mano se non la memoria della propria terra. La Segreteria Nazionale di Forza Nuova
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