La
chiusura definitiva del chiosco dei bomboloni di Piero fa riflettere su
come il mercato sfrenato e l'immobilismo delle amministrazioni che
dovrebbero regolarlo stia distruggendo il tessuto economico della
città.
Opporsi all'ondata di chiusure di attività
commerciali tradizionali, al dettaglio e rivolte ai residenti, che
colpisce la città da anni, non significa opporsi a un qualche
inevitabile progresso, ma a una precisa idea liberista dell'economia
locale condivisa sia dalla giunta attuale che dalla precedente.
Se
molti commercianti sono costretti a chiudere è a causa dello
spopolamento del centro, fenomeno tutt'altro che inevitabile se si
volesse davvero colpire la speculazione immobiliare.
Infatti
la proliferazione dell'affitto breve turistico sta sostituendo sempre
più quello lungo residenziale, e grazie alle piattaforme online
Airb&b e Booking.com nel 2024 si è avuto l'aumento record in Italia
dei prezzi dei pernottamenti: +20% secondo l'Unione Nazionale dei
Consumatori.
Il prezzo di questi rincari lo pagano
le famiglie lavoratrici lucchesi, che non possono più permettersi di
vivere in città e ne sono spinte sempre più lontano, i giovani che non
trovano case in affitto, e i negozianti costretti a chiudere i
battenti.
I fondi delle attività cessate spesso restano abbandonati, tranne quelli posti lungo le direttrici principali del turismo.
È lì che proliferano i nuovi padroni della città: catene, franchising, negozi di souvenir e ristoranti.
Questi
locali sono solitamente standardizzati, uguali tra loro e ad altri in
ogni altra città d'Italia, spesso rivolti esclusivamente ai turisti e
con prezzi sempre in aumento.
È il mercato che li
fa moltiplicare, ma è la città a lasciarsi vendere senza porre alcuna
condizione, né per la difesa del lavoro, né per la tutela del patrimonio
storico, culturale e tradizionale.
Così le
attività si concentrano nelle mani di sempre meno imprenditori e il
lavoro di qualità in aziende stabili e familiari è sostituito da quello
precario.
Serve un cambiamento radicale per la
nostra città, serve adottare provvedimenti che vadano a calmierare
l'incidenza e gli effetti del turismo sul nostro tessuto
socio-economico, permettendo una regolamentazione che possa far
convivere l'accoglienza con il diritto dei cittadini e delle cittadine
di vivere la città
Matteo Pelleriti, candidato alle elezioni regionali per Toscana Rossa - Rifondazione Comunista
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