Addio a “Bicchio”, bomber del Super Atletico: un pezzo di Lucca che se ne va

Lucca piange in questi giorni la scomparsa di “Bicchio”, il bomber del Super Atletico, un nome che per tanti della nostra città non è solo legato a un campo di calcio, ma a un tempo della vita in cui le domeniche avevano il profumo della polvere alzata dai tacchetti e delle urla di gioia dei ragazzi sugli spalti improvvisati. Bicchio era uno di quei personaggi che restano impressi. Non solo perché faceva gol — e ne faceva tanti, compreso quello leggendario contro la Fiorentina nelle finali regionali dei Giovanissimi — ma perché incarnava lo spirito del calcio lucchese: genuino, battagliero, fatto di cuore più che di riflettori. Chi l’ha conosciuto fuori dal campo lo ricorda come un amico sempre pronto alla battuta, con quella capacità tutta lucchese di farti ridere anche nei momenti storti. Nel suo modo di vivere il calcio c’era anche il modo di vivere la città: semplice, diretto, con una passione che non si spegneva mai. Oggi tanti lo piangono, non solo ex compagni di squadra o tifosi del Super Atletico, ma anche chi magari lo aveva incrociato soltanto al bar, nelle piazze, o a una delle tante feste paesane. Perché Bicchio era “uno dei nostri”, e la sua scomparsa lascia un vuoto che a Lucca si sente davvero. In un tempo in cui spesso il calcio sembra solo affari e contratti, il ricordo di Bicchio ci riporta a ciò che conta davvero: la gioia di giocare, l’amore per la maglia, l’orgoglio di rappresentare la propria gente. Ciao Bicchio, bomber e amico: la tua rete più bella resta quella che hai segnato nei cuori di chi oggi ti saluta con un nodo in gola.
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