Pensioni minime 2025: piccolo aumento, grandi difficoltà

Dal 2025 la pensione minima sale a 603,40 euro al mese, più un incremento straordinario del 2,2% che porta l’assegno a 616,67 euro per tredici mensilità. Chi ne ha diritto L’integrazione spetta a chi ha una pensione calcolata in parte col sistema retributivo o misto, con almeno 20 anni di contributi e 67 anni di età. Conta anche il reddito: fino a circa 8.000 euro annui si ottiene l’integrazione completa, fino a 16.000 euro solo parziale, oltre non spetta nulla. Una distinzione importante Da non confondere con l’assegno sociale, rivolto a chi non ha versato contributi sufficienti e prevede importi diversi. Il problema resta Oggi in Italia circa due milioni di pensionati vivono con la pensione minima. L’aumento deciso quest’anno è un segnale, ma i numeri parlano chiaro: poco più di seicento euro al mese restano insufficienti per affrontare spese quotidiane, bollette e alimenti di base. Un tema che non si può ignorare Il rischio è che troppi anziani continuino a vivere al limite, con una dignità messa a dura prova. Il tema delle pensioni minime non può più essere affrontato solo con piccoli ritocchi: servono scelte politiche coraggiose, capaci di garantire davvero una vecchiaia serena a chi ha lavorato una vita intera. Mario il Nano
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