Firenze, 9 settembre 2025 - “Ho deciso di non ricandidarmi come consigliera regionale. È una scelta che faccio con dispiacere, ma anche con la consapevolezza che in questo momento serva un segnale forte. Mi sarebbe piaciuto che nel Pd ci fosse stata una gestione collegiale vera,
non solo su una partita delicata come quella delle candidature, ma
soprattutto nella gestione del rapporto con i territori e del partito”.
A dirlo è Valentina Mercanti, consigliera regionale del Partito Democratico e presidente dell’assemblea del Pd toscano, annunciando la sua decisione di non candidarsi alle elezioni regionali del 12 e 13 ottobre.
“L’utilizzo
del listino bloccato era un tema da condividere almeno in segreteria –
continua Mercanti – perché ci sono territori che ci guadagnano e altri
che inevitabilmente ci perdono. Il listino con rappresentanti di una
sola area politica è poi un’ulteriore forzatura e un segnale che è
l'opposto dell'unità ”.
“Anche
nel rapporto con i territori - dice la presidente del Pd toscano - è
mancata un’attenzione e una costanza di rapporti che invece dovrebbero
caratterizzare un partito come il nostro. Sul territorio lucchese le
tensioni c’erano da mesi e alla fine sono esplose, ma si potevano
affrontare e risolvere per tempo senza mortificare nessuna comunità
politica come invece è successo, a prescindere dalle ragioni o dai
torti”.
“Il mio passo indietro – spiega – vuole essere anche un invito a rimettere al centro la ricomposizione e l’unità. Perché un Pd diviso è un Pd più debole, e a farne le spese non è soltanto il partito, ma soprattutto il territorio.
“Il mio impegno per il presidente Giani non verrà meno –
sottolinea Mercanti –. Credo che il buon governo della Regione meriti
di essere confermato, anche grazie a una squadra che in questi anni ha
saputo centrare importanti risultati, penso ad esempio alla legge sul
fine vita, sul turismo o sui consorzi. Ma o la gestione diventa davvero
collegiale, anche per chi non la pensa come la maggioranza, oppure
diventa difficile restare nel Pd con convinzione”.
“Per
me – conclude – è stato un onore e un privilegio servire le
istituzioni, prima come assessora comunale a Lucca, anche in un momento
difficilissimo come quello del Covid, e poi come consigliera regionale.
Torno a fare, o meglio continuo a fare, la militante: non sono nata in
politica e ci resto con lo stesso spirito di servizio con cui ho
iniziato”.