Amarcord della Balena Bianca
C’era una volta la Democrazia Cristiana, la “balena bianca” che per quasi cinquant’anni ha tenuto a galla l’Italia. Un partito-mondo, pieno di correnti, di litigi interni, di scandali grandi e piccoli… eppure sempre lì, pronto a riformarsi, a sopravvivere, a governare.
Gli italiani ricordano quegli anni con sentimenti contrastanti: da una parte il clientelismo, le tangenti, le stanze chiuse del potere; dall’altra un Paese che cresceva, che si arricchiva, che si faceva rispettare in Europa e nel mondo.
Era l’Italia delle fabbriche che davano lavoro, delle vacanze d’agosto, delle famiglie che per la prima volta potevano comprare casa o la prima utilitaria.
La DC non era amata da tutti, ma era temuta e riconosciuta da chiunque. Giganteggiante, immobile eppure rassicurante. Oggi, a distanza di decenni, la “balena bianca” rimane un ricordo sospeso tra critica e nostalgia: il simbolo di un Paese che, pur tra mille difetti, riusciva a stare in piedi e a guardare lontano.
Il curioso della Lucchesia
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