Coreglia celebra il 50° del Museo Civico della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione: una storia che guarda al futuro


Ieri mattina il borgo di Coreglia Antelminelli si è animato per i 50 anni (1975-2025) del museo intitolato alla memoria di Guglielmo Lera: un momento comunitario molto sentito e partecipato per celebrare un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano




COREGLIA ANTELMINELLI –
1975-2025. Sono trascorsi 50 anni esatti da quando l’ex scuola elementare, ospitata all’interno del palazzo di proprietà del Barone Carlo Vanni, fu trasformata nel Museo Civico della Figurina di Gesso e dell’Emigrazione intitolato, a partire dai primi anni duemila, al Prof. Guglielmo Lera.

Un traguardo molto importante per la comunità di
Coreglia Antelminelli che l’Amministrazione Comunale ha voluto celebrare ieri mattina (sabato 13 settembre) con un evento molto sentito e partecipato nel centro storico del borgo.

La mattinata si è aperta con l’applaudita esibizione, nella piazza davanti al Palazzo Comunale, della
Compagnia Alabardieri della Vicaria di Coreglia Antelminelli e della Filarmonica “A. Catalani”. Il corteo si è poi trasferito al Teatro “Alberto Bambi”, altro luogo significativo del Capoluogo, passando davanti alla statua del figurinaio coreglino Mario Pisani ed omaggiando il laboratorio di Dulio Pellegrini.

Un teatro gremito ha fatto da cornice al
convegno, coordinato dal Prof. Pietro Paolo Angelini, che ha tracciato il lungo percorso del museo attraverso il ricordo di coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione e lo hanno reso un punto di riferimento per appassionati e studiosi da ogni dove.

Il Vice-Sindaco
Giorgio Franco Daniele e la Consigliera Comunale con delega al Museo e al Teatro Matilde Gambogi hanno portato i saluti del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale sottolineando il valore di questo anniversario: “Il Museo rappresenta un luogo unico per la nostra popolazione – hanno affermato -, una “casa comune” dove si conservano l’identità e la memoria di un popolo che ha saputo esportare l’arte figurinaia in tutto il mondo. Ripercorrerne insieme la storia, significa toccare le corde più profonde di Coreglia rievocando le figure che hanno contribuito a renderlo grande ma anche creando un ponte con le nuove generazioni”.

Giorgio Franco Daniele, in particolare, ha ricordato la figura di
Alberto Bambi, uno degli appassionati che contribuirono alla nascita del museo, mentre Matilde Gambogi ha raccontato la storia dello scultore e figurinaio coreglino Pellegrino Mazzotti alla presenza, in sala, della pronipote, Josie Beauchamp, giunta appositamente dall’Inghilterra dopo che essersi recata al Museo per trovare notizie sul trisavolo. Il Prof. Angelini ha invece parlato di Tommaso Mattei, altro figurinaio coreglino partito dal borgo di Gromignana.

Presenti alla cerimonia anche il Presidente della Regione Toscana
Eugenio Giani, la Presidente dell’Associazione “Lucchesi nel Mondo” Ilaria Del Bianco e il Maresciallo della Stazione Carabinieri di Coreglia Antelminelli Mirco Nardini.

Il convegno è entrato nel vivo con l’intervento appassionato e molto apprezzato di
Paolo Tagliasacchi, già Direttore del Museo, e di Ave Marchi della Fondazione Paolo Cresci e del Sistema Museale della Provincia di Lucca che ha relazionato sui viaggi in treno delle copie in gesso della statuaria rinascimentale.

Dal passato, si è passati quindi alla storia recente dell’arte figurinaia e del Museo con gli interventi di
Carlo Pellegrini, co-titolare dell’azienda Etruria Statue snc, una ditta che fa rivivere ancora le emozioni dei figurinai dell’800, e di Stefano Giovacchini, titolare dell’azienda no-profit SMAC, che, ispirandosi alla scuola del Barone Vanni, prova a portare avanti l’arte figurinaia attraverso i nuovi mezzi che la tecnologia offre.

Il convegno si è concluso con la proiezione di una breve anteprima del documentario “
Partivo a piedi con due sacchi in collo” di Paolo Pescucci e delle foto di Giovanni Nardini. L’Amministrazione Comunale ha voluto poi consegnare un attestato di riconoscenza ai relatori e ai discendenti delle famiglie dei figurinai che, grazie alle loro donazioni, hanno permesso di arricchire il Museo con statue, documenti e disegni dei loro avi.

Gli atti del convegno verranno poi racchiusi in un
volume che sarà presentato prossimamente con l’intenzione di lasciare una traccia di questa storica mattinata. In molti coloro che, dopo la cerimonia, si sono intrattenuti per una visita guidata all’interno del Museo per apprezzarne l’enorme patrimonio culturale custodito.


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