Lucca, la giunta e il culto delle lucine

Dai facciamola un po' di satira è il sale della democrazia A Palazzo Orsetti hanno trovato la formula magica: quando non sai cosa fare, accendi una lucina. È più economico di un piano urbanistico, più scenografico di un progetto serio, e soprattutto fa foto bellissime per Facebook. Così la città si trasforma: non importa se le mura crollano a pezzi, se i bus girano vuoti o se le frazioni aspettano da mesi un lampione vero. A rimediare ci pensano le luminarie: un filo di led e via, il dissenso si illumina d’immenso. Gli assessori parlano di “rigenerazione culturale”. In pratica: prima si spegne il cervello, poi si accende il centro storico come un albero di Natale. E il cittadino, ipnotizzato dal bagliore, applaude. C’è chi sussurra che il prossimo passo sarà il “Piano Lucine 2030”: installazioni h24, con timer sincronizzati al battito cardiaco del sindaco. Un progetto visionario che renderà superflue le decisioni politiche. Perché, diciamolo, governare è faticoso. Molto meglio accendere un interruttore. Associazione Rosiconi Battaglione Maloox
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