Lettera ai giornali locali: il valore umano delle aziende, adesso
Scrivo questa lettera consapevole che sarà una goccia nel mare e ringraziando in anticipo per il tempo speso da chi la leggerà, in un periodo storico in cui il tempo è - letteralmente - denaro.
Essere azienda in questa società significa poter avere una risonanza che va oltre la singola persona, che diventa una presa di posizione sociale, politica, economica, umana anche per chi tutta questa risonanza non ce l'ha. Molte realtà del territorio hanno da sempre sostenuto con orgoglio la propria etica aziendale e il valore della comunità che abitano.
Sarebbe perciò bello, se non semplicemente umano, veder usare la loro voce per ciò che sta accadendo e per ciò che - oltre il singolo avvenimento storico - questo simboleggia a livello sociale e valoriale. Ciò che tutto questo racconta del mondo che si desidera costruire globalmente e localmente, nella comunità di cui le aziende si raccontano parte. Sarebbe bello che ogni voce aziendale non portasse solo a meritati articoli e riconoscimenti, ma che fosse eco di parole che insieme contribuiscono a cambiare il mondo. Sarebbe bello vedere il proprio successo aziendale come occasione, non solo di soddisfazione personale ed egoica come è umano che sia, ma anche come contributo socio-politico, nel suo senso più ampio e liberatorio. Con parole, rappresentazioni, gesti e scelte che diano voce a un messaggio chiaro e coerente, che muovano consapevolezza in chi lavora e collabora con loro, e si uniscano alla voce delle città che abitano.
Ogni azienda ha dei valori e un'etica.
Per incarnarli, a volte è necessario fare delle scelte che non sono finalizzate al profitto. Scelte che richiedono coraggio, in una società come quella attuale basata su potere e fatturato. Scelte che però, se l'etica aziendale è reale, non possono che essere integre in quella direzione.
Infine, sono certa che più volte nel tempo queste aziende abbiano fatto gesti importanti a sostegno del sociale, dietro le quinte. Ci sono momenti in cui però, quello che serve è che questo gesto sia visibile, che abbia un volume, che risuoni. E che si unisca alle altre aziende in un'unica voce collettiva.
Non prima, non dopo, ma adesso.
Ripeto, sapendo di essere una goccia nel mare, lascio comunque questa lettera a chi di competenza ringraziando per il tempo e la cura. Con la speranza che possa diventare più di un'email persa tra le tante, ma grazie allo spazio del vostro giornale sia la prima di molte altre che portino, presto, ad un cambiamento attivo nelle realtà della nostra comunità.
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