Infermieri: promesse di aumenti, ma la realtà è un’altra
Il nuovo contratto nazionale della sanità 2022-2024 è stato presentato come una svolta per i professionisti del comparto sanitario. Gli annunci parlano di aumenti “importanti”, ma i numeri veri raccontano una storia diversa.
IL NETTO :
L’aumento medio lordo per gli infermieri va da 150 a 170 euro al mese, ma al netto in busta paga si traduce spesso in appena 40-50 euro mensili.
Solo chi lavora in reparti ad alta intensità — come pronto soccorso o emergenza-urgenza — può arrivare a 200-220 euro netti in più, grazie alle indennità specifiche.
Gli arretrati, relativi agli anni passati, oscillano tra circa 1.000 e 1.600 euro a seconda di anzianità e livello. Ma si tratta di una tantum, non di un miglioramento strutturale.
Per chi da anni sostiene il sistema, spesso con carichi insostenibili e stipendi che non riflettono il valore professionale e umano del lavoro svolto, la sensazione è sempre la stessa: tante parole, pochi fatti.
Un aumento di 40 euro non cambia la vita a chi ogni giorno tiene in piedi i reparti. E non basta a fermare l’emorragia di infermieri che lasciano la professione o cercano all’estero ciò che qui continua a mancare: rispetto, riconoscimento e dignità economica.
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