Diesel sotto controllo: polizia con nuovi dispositivi anti-manomissione.

Negli ultimi anni il fenomeno delle manomissioni ai sistemi di abbattimento delle emissioni nei veicoli diesel è diventato sempre più diffuso. FAP eliminati, valvole EGR disattivate, centraline rimappate e sistemi AdBlue bypassati hanno trasformato molte auto Euro 4-6 in vere e proprie “fumose Euro 0 travestite”. Fino a ieri i controlli erano difficili, lenti e spesso inefficaci. Ora il copione cambia: la Polizia Stradale è stata dotata di nuovi strumenti diagnostici portatili in grado di rilevare in pochi minuti se un motore è stato modificato rispetto all’omologazione originale. E no, non serve più sequestrare l’auto o portarla in officina: basta collegarsi alla porta OBD e il gioco è fatto. Come funzionano i controlli Il dispositivo legge parametri reali del motore, tra cui: Pressione e stato del filtro antiparticolato (FAP/DPF) Funzionamento della valvola EGR Sistema SCR con AdBlue: livello, iniezione e temperatura Eventuali anomalie software o assenza di componenti Tradotto: se hai “messo la toppa” con emulatori, centraline ingannatrici o rimappature fatte in garage, ora non puoi più nasconderti dietro spie spente o certificazioni improvvisate. Le sanzioni Le multe variano in base alla tipologia di veicolo e alla gravità della manomissione. Al momento le conseguenze principali sono: Multa da 422 a 1.697 euro Ritiro della carta di circolazione Obbligo di ripristino Revisione straordinaria Per i mezzi pesanti e il trasporto professionale la storia è ancora più dura: le sanzioni possono superare i 4.000 euro, con possibilità di fermo amministrativo. Dal 2025 le verifiche in revisione saranno ancora più severe, grazie a software aggiornati per identificare le modifiche al sistema AdBlue e alla mappa motore. Le sanzioni, secondo le nuove linee, potranno arrivare anche a 7.500 euro nei casi di manipolazione intenzionale. Perché questa stretta Motivo ufficiale: l’inquinamento. Un diesel moderno con FAP funzionante emette molte meno particelle rispetto a un diesel senza filtri. Quando i sistemi vengono eliminati, l’auto torna a inquinare come 20 anni fa, ma con la potenza e i consumi di un motore attuale. Motivo reale? Probabilmente una combinazione di ecologia, sicurezza e controlli più facili da far rispettare. Cosa aspettarsi Da oggi vale una semplice regola: se guidi un diesel modificato, non sei più “invisibile”. Con questi nuovi dispositivi la probabilità di essere scoperto aumenta drasticamente e le sanzioni diventano pesanti sia economicamente sia burocraticamente. Chi ha manomesso ora ha tre opzioni: 1. Ripristinare tutto com’era. 2. Incrociare le dita e sperare (non una grande strategia). 3. Vendere l’auto e passare all’elettrico o all’ibrido senza sensi di colpa. Conclusione La stagione dei diesel “tuning anti-ecologici” si sta chiudendo. Che piaccia o no, la tecnologia di controllo ora ha raggiunto chi fino a ieri contava sull’assenza di verifiche serie. Il messaggio è chiaro: se il tuo motore è stato modificato per inquinare di più, preparati — prima o poi ti trovano. Occhio !
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