Torna in Confindustria Toscana Nord, nella sede di Pistoia, l'incontro "Scarpette Rosse, oltre il simbolo". L'evento fu pensato lo scorso
anno come una delle varie iniziative che componevano il programma di
"E' di Moda il mio futuro", attività con cui Confindustria Toscana Nord
avvicina i ragazzi delle scuole superiori al mondo dell'abbigliamento
tessile e calzaturiero. L'idea era quella di indagare sulla capacità di
un capo di moda di esprimere un messaggio positivo, in questo caso
della scarpa rossa di divenire paradigma della lotta alla violenza di
genere.
"Grazie
al supporto delle relatrici, l'incontro con alcune scolaresche è
diventato occasione di profonda riflessione e di momenti di autentica
commozione - afferma il presidente del gruppo cuoio e calzature di
Confindustria Toscana Nord Rodolfo Checcucci - ed abbiamo voluto ripetere anche per quest'anno la medesimo iniziativa. Lo abbiamo fatto sempre nel periodo in cui si celebra la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne e anche quest'anno ci siamo avvalsi del supporto di profonde conoscitrici della materia: l'avvocato Francesca Barontini,
esperta di diritto di famiglia e dei minori e le psicologhe e
psicoterapeute del Centro Antiviolenza Aiutodonna della Società della
Salute Pistoiese, Letizia Ricci e Tania Sguerri.
Nessuno può restare indifferente rispetto a quanto la cronaca ci
riporta con una frequenza impressionante. Da uomo di azienda, mi sono
sentito di garantire i ragazzi sul nostro impegno ad abbattere le diversità di genere sul posto di lavoro, passo importante per contrastare dinamiche distorte che possono finire per diventare violente. Questo significa garantire parità di trattamento e stipendiali, e inserimento in ruoli strategici nelle industrie: cosa che solo fino a pochi anni fa era impensabile. Anche
come Confindustria Toscana Nord siamo impegnati a stimolare le imprese
verso questo tipo di approccio, ed alcune nostre associate hanno
conseguito, grazie al supporto dell'associazione, la certificazione di
parità di genere".
La certificazione di parità di genere è promossa
dal Dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio
dei MInistri rientra nella Missione 5 “Inclusione e Coesione”,
Componente 1 “Politiche attive del lavoro e sostegno all’occupazione”
del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR); essa consiste
nell'adozione ufficiale da parte delle aziende di politiche concrete e
diffuse di riduzione del divario di genere sotto tutti gli aspetti: di
parità retributiva, di equilibrio di genere nei ruoli ricoperti in
azienda, nel linguaggio, nelle politiche di assunzione ecc.. Questo
percorso, una volta completato, viene controllato, o meglio "
certificato" da parte di soggetti terzi indipendenti rispetto
all'impresa e permette di ottenere sgravi contributivi; costituisce inoltre titolo premiale per le imprese che stipulino contratti con le Pubbliche Amministrazioni.
In foto: da sx a dx Tania Sguerri, Francesca Barontini, Rodolfo Checcucci, Letizia Ricci
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