Nel pieno centro storico operava da tempo uno studio di agopuntura che, all’apparenza, sembrava come tanti altri. Luci soffuse, lettino, aghi ordinati e un’aria di calma orientale. Peccato che dietro quell’atmosfera rassicurante non ci fosse alcun medico, ma una persona priva dei titoli necessari per esercitare una professione sanitaria.
L’attività è finita sotto la lente della Guardia di Finanza, che dopo accertamenti e verifiche ha fatto scattare il sequestro dei locali e delle attrezzature utilizzate per le sedute. Secondo quanto emerso, il responsabile si presentava come esperto in agopuntura senza avere alcuna abilitazione riconosciuta, mettendo potenzialmente a rischio la salute dei clienti che si affidavano a lui.
Ora gli investigatori stanno ricostruendo l’attività svolta nel tempo, cercando di capire quante persone siano passate da quello studio e che tipo di trattamenti siano stati effettuati. Un lavoro delicato, perché quando si parla di salute non basta l’improvvisazione né il “sentito dire”: servono competenze vere, controlli e responsabilità.
Il caso riaccende l’attenzione sull’esercizio abusivo delle professioni sanitarie, un fenomeno che ogni tanto riaffiora e che dimostra quanto sia importante verificare sempre a chi ci si affida. Perché la fiducia è fondamentale, ma senza un titolo valido resta solo un ago nel pagliaio… e non è quello giusto.
Dante News
(foto archivio)
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