La UIL sulle aggressioni in Psichiatria a Lucca
Il Sindacato UIL esprime il suo parere sulle frequenti aggressioni verso operatori sanitari in Psichiatria, Ospedale San Luca Lucca.
“Servono decisioni chiare e immediate, a partire da una valutazione tempestiva delle situazioni a rischio elevato”
Uil Fpl Lucca “continuerà a vigilare e a farsi portavoce delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità, perché la violenza non può e non deve diventare parte della normalità lavorativa”. Così il segretario territoriale Pietro Casciani, commentando le aggressioni nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Luca.
Uil Fpl Lucca “esprime la propria piena solidarietà e vicinanza all’operatore sanitario aggredito nel reparto di Psichiatria dell’ospedale San Luca nella giornata di martedì 22 dicembre, costretta a ricorrere alle cure del pronto soccorso a seguito dell’ennesimo episodio di violenza sul luogo di lavoro. Quanto accaduto non rappresenta un evento imprevedibile né isolato, ma l’ulteriore conferma di una situazione critica da tempo nota e più volte segnalata. Parliamo di un paziente già conosciuto per comportamenti aggressivi, ricoverato da tempo e in attesa di trasferimento, che in passato ci risulterebbe abbia già causato conseguenze fisiche ad altri operatori, con lunghi periodi di assenza dal lavoro.
È inaccettabile che, nonostante le segnalazioni ripetute e la gravità degli episodi pregressi, permanga una condizione di rischio costante per medici, infermieri e operatori socio sanitari, lasciando il personale esposto a nuove aggressioni mentre svolge il proprio lavoro di cura e assistenza. Come Uil Fpl Lucca denunciamo con forza che la sicurezza nei reparti più delicati non può essere demandata alla sola professionalità degli operatori, né può essere affrontata con misure tampone o interventi tardivi”.
Per il sindacato, quindi, “Servono decisioni chiare e immediate, a partire da una valutazione tempestiva delle situazioni a rischio elevato, l’attivazione di percorsi rapidi di trasferimento per pazienti con comportamenti violenti reiterati, il rafforzamento delle misure di sicurezza e del personale nei reparti più esposti, il pieno coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
La crescente preoccupazione tra gli operatori si accompagna anche al malcontento dei cittadini, che hanno diritto a strutture sanitarie sicure, capaci di tutelare sia chi lavora sia chi è in cura”.
Dal web
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