Dentro la Rsa degli orrori insulti e percosse agli anziani ospiti dell’Oasi della Pace.

Dentro la Rsa degli orrori, intercettazioni choc: "Cretina, meriti schiaffi" Dalle registrazioni emergono insulti e percosse agli anziani ospiti dell’Oasi della Pace. Oggi l’udienza di convalida dei due arresti Lucca, 4 novembre 2022 - «Sei una bestia, un animale». E poi ancora: «Stupida, cretina. Ti prendo a schiaffi». Poi si passava ai fatti. Sono solo alcune delle parole che, stando alle indagini, venivano utilizzate all’interno dell’Oasi della Pace, la struttura che un anno e mezzo fa era stata avviata a Bagni di Lucca da Vincenzo ’Mattia’ D’Isanto, originario di Castelfiorentino, e Debora Campanozzi, di Pesaro. Una villa immersa nella serenità delle campagne lucchesi, diventata la casa per otto anziani di età compresa fra i 63 e gli 87 anni, che a quanto pare al suo interno nascondeva un ambiente tutt’altro che amorevole, caratterizzato da insulti, minacce e percosse nei confronti degli anziani indifesi e fragili. Per la coppia, che attualmente si trova in carcere come chiesto dal pm titolare del fascicolo Elena Leone, oggi è prevista l’udienza di convalida davanti al gip Simone Silvestri e avverrà in videoconferenza. Le accuse nei loro confronti sono pesantissime: maltrattamenti aggravati, circonvenzione di incapaci e persino violenza sessuale. Le indagini sono scattate l’estate scorsa, a luglio, in seguito ad alcune segnalazioni. Qualcuno, resosi conto di quello che accadeva tra quelle quattro mura, ha deciso di denunciare. In questi tre mesi la Procura e i carabinieri hanno ricostruito un clima di violenze e terrore documentato anche attraverso intercettazioni ambientali, dalle quali sarebbero emersi i soprusi, le minacce, le umiliazioni e gli insulti verbali, nonché le percosse e le aggressioni fisiche, ma anche le violenze sessuali consistenti in palpeggiamenti nelle zone intime o approcci verbali spinti e con pesanti allusioni. Maltrattamenti che in qualche modo hanno valicato il cancello della villa e raggiunto gli inquirenti. Da qui le indagini dei carabinieri hanno rivelato una situazione completamente diversa da quella raccontata sui social. L’inchiesta, però, non è ancora finita, rimangono da approfondire alcuni aspetti. Per esempio da quanto tempo andavano avanti queste violenze, chi ne era al corrente, a che titolo la coppia ospitava gli anziani e se, oltre a tutto quello emerso, approfittavano delle loro fragilità anche per farsi intestare beni o denaro. Per far ciò la Procura sentirà, oltre ovviamente ai due imputati, tutte le persone che potrebbero aggiungere nuovi pezzi al puzzle.
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