La Giornata internazionale contro la violenza sulle donne è stata 
istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la 
risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L'Assemblea generale 
delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della 
ricorrenza ed ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e 
le ONG a organizzare, in quel giorno, attività volte a sensibilizzare 
l'opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.
A 23
 anni dall'istituzione di questa giornata, chiosa Elisabetta Triggiani, 
esponente di Fratelli di Italia Capannori, purtroppo, assistiamo ancora a
 troppi fatti di violenza che vedono come vittime mogli, figlie, 
fidanzate, madri solo perché si sono concesse il lusso di "scegliere per
 se stesse". Con  l’attivazione del codice rosa - prosegue Giada 
Alessandri sempre appartenente al circolo di fratelli d'Italia Capannori
 - vi è stata, fortunatamente, una leggera flessione nei femminicidi, ma
  resta ancora insopportabilmente alto il numero degli altri reati fra 
cui lo  stalking spesso preludio al femminicidio. Vanno rafforzate le 
normative e gli strumenti per prevenire e per bloccare sul nascere gli 
episodi di violenza, ma serve l’aiuto di tutti compreso il  mondo 
maschile.
Bisogna partire dal cambiare la  mentalità e la  cultura di
 chi considera le donne come oggetti di cui poter disporre nel bene e 
nel male - prosegue  Elisabetta Triggiani. Interviene, poi, Cristina 
Pasquini - esponente dell'organo direttivo del partito di Giorgia 
Meloni, sostenendo che la libertà delle donne va costruita e tutelata 
ogni giorno. Si dovrebbe partire da  un generale rafforzamento della 
cultura, che inizi dalle famiglie e dalle scuole, al rispetto del valore
 della vita, che si traduce anche nel rispetto della donna, della 
propria moglie, della propria compagna e delle loro scelte, della loro 
libertà individuale.
Le istituzioni, quindi, devono continuare ad 
impegnarsi in un progresso culturale sempre più imprescindibile. Una 
maggiore fiducia nelle istituzioni, nella certezza delle pene, nella 
tutela della sicurezza di coloro che denunciano, aiuterebbe, molte più 
donne vittime di violenza fisica e psicologica, a denunciare.
Per 
questo crediamo che su certi argomenti non devono esserci divisioni, ma 
unità di intenti ed è per tale ragione che, noi donne di Fratelli di 
Italia Capannori, ci mettiamo a disposizione della pubblica 
amministrazione di Capannori per costituire un tavolo permanente e 
trasversale volto alla realizzazione di iniziative per la lotta contro 
la violenza sulle donne, contro la violenza di genere e contro ogni 
altra forma di violenza.
Per tante donne il 25 Novembre è tutto l’anno e non va dimenticato mai.