CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO APERTO SUGLI ASSI VIARI.



L’asse nord sud “ sa da fare” perchè porterà benefici. Quali benefici se di quella viabilità non potranno usufruire le aziende locali poichè Anas la realizzerà non a raso e quindi sprovvista di ingressi e uscite, bensì con un importante rilevato o addirittura su piloni, il che la renderà blindata e servirà per trasferire solo le merci dalla Garfagnana, che peraltro ha realizzato importanti centri di smistamento merci che potranno finalmente usufruire della ferrovia. Inoltre nelle stesse relazioni di fattibilità è stato detto che la sostenibilità di questo progetto consiste nella realizzazione contestuale sia dell'asse nord-sud che est-ovest, ma quest'ultimo è stato definanziato e quindi scompare, e ciò ne determina e sancisce la mancanza di sostenibilità. 

Del resto questo asse nord-sud, già previsto e disegnato sulle carte del PG del 1958, redatto dall'ing. Pera, dall’arch. Clemente, dall’ing. Lazzareschi e dal prof. Roisecco e voluto dall'allora amministrazione guidata dal Sindaco On. Italico Baccelli, mai realizzato, fu allora aspramente criticato da Eugenio Luporini che così si espresse in sede convegno INU a  Firenze nel 1955 : "... Un mostruoso ordigno premente (...) una gigantesca chiave inglese che addenta Lucca come un dado e la stringe e la strangola inesorabilmente nella sua testa d'acciaio, mentre il manico robusto della tenaglia s'incunea preciso tra il bel fiume e il vacillante binario della vecchia ferrovia per Castelnuovo Garfagnana ".

L’ ing. Bortoli, che all’epoca della redazione del PR era capo della sezione urbanistica dell’UT del Comune, a distanza di venti anni, nel 1976, pubblicò un libro sul PRGC del 1958, dove tra l’altro si diceva: “…la soluzione più saggia sarebbe stata senza dubbio quella di un rigetto completo del Piano Regolatore da parte del Comune o, in via subordinata, dell’autorità superiore…”.

La via da seguire, oggi, è un'altra, che punta all'implementazione ferroviaria e alla ristrutturazione delle gallerie per far passare i tir su vagoni, cosa peraltro avviata per certi versi.

Così come concepito, questo asse nord-sud non allevierà il traffico sulla circonvallazione che di un misero 3%, ( significa che su 100 tir che ipoteticamente passano dalla circonvallazione ne continuerebbero a passare 97, una riduzione ridicola ), ciò non giustifica le decine di milioni di euro che verrebbe a costare oltre ai costi conseguenti ai danni al territorio, dal punto di vista urbanistico, idraulico, paesaggistico, funzionale, in quanto verrebbe tagliato in due e reso invibibile.

Qualcuno ha detto, giustamente, che la soluzione non è un progetto che implementi la viabilità, bensì un progetto che concepisca una diversa mobilità e cioè che realizzi una visione complessiva, alternativa, di territorio, che consenta una migliore accessibilità per merci e persone, attraverso una  mobilità variamente declinata, che punti a ridurre drasticamente inquinamento, consumo di suolo, garantisca un equilibrio idraulico, non spezzi le relazioni caratteristiche di un'area urbana, e non la privi dei suoi valori paesaggistici, ecosistemici, che non rappresentano solo una componente estetica, bensì la qualità del vivere.

Come si realizza tutto ciò? Si realizza cambiando paradigma, ridisegnando la mobilità in modo che consenta di portare su rotaia merci e persone, che consenta di intervenire razionalizzando la viabilità attuale, sciogliendo  i nodi critici, realizzando tramvie di superficie con tratte che colleghino tutto il territorio lucchese e oltre.

Il PNRR finanzia questo nuovo paradigma che punta alla sostenibilità, alla riduzione dell'inquinamento, all'uso corretto dei territori, all'uso del mezzo pubblico, alle diverse declinazioni della mobilità.

Ma occorre visione politica e capacità di progetto per attingere a quelle risorse che l'Europa mette a disposizione.

Claudio Pardini Cattani, Architetto.

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