Il discorso di Capodanno di Natalino Balasso

Torna anche nel 2023 il discorso di capodanno di Natalino Balasso: “per un 2023 più occupabile“. Il comico veneto non fa sconti a nessuno e nei 37 minuti di intervento restituisce una fotografia impietosa e disturbante della nostra realtà, tra politica e attualità. Si ride, sì, ma di un riso amaro: “Avete sentito che hanno fatto il governo nuovo? Scommetto che non ve ne eravate neanche accorti. Fa le stesse cose del governo vecchio ma gli dà un atro nome. Ogni volta che pensano una puttanata, Salvini – che forse non ve ne siete accorti, ma era anche nel governo di prima – scrive “è finita la pacchia”… cazzo, per te non è finita: 20 anni a Montecitorio a ciucciarti 12mila euro al mese senza mai aver migliorato di una tacca le cose… siete lì a scrivere delle leggi, fatte talmente bene che bisogna rifarle ogni volta”. Poi continua: “La politica non può fare un cazzo senza il bene placito dell’economia, cosa resta ai politici se non gli spot? I cinque stelle avevano abolito la povertà, ma i poveri non se ne sono accorti, questi qua sono più realisti: la povertà non la abbiamo eliminata, dunque ripristiniamola…”. Il tema della povertà e del sostegno agli ultimi è centrale nell’intervento del comico: “Cosa può fare la politica se la finanza ce lo mette al culo come se glielo avesse ordinato il dottore… se su dieci persone ci sono 5 sedie, hai voglia a chiamare occupabili quelli che restano in piedi: ci sono 5 sedie e 10 persone che girano intorno…. la politica non riesce a fare altre 5 sedie e quindi cosa fa? ti fanno girare intorno: metti il pos, togli il pos, metti lo spid, togli lo spid, metti il contante, togli il contante… le code che fate alle poste, le madonne che tirate giù nei siti farraginosi dell’amministrazione pubblica, servono a farti dimenticare che non hai un lavoro… Se fossero meno ipocriti direbbero: “ragazzi, noi non riusciamo a risolvere un cazzo, l’unico modo per uscirne dalla merda è fare uno sbanderno di nero“. Il sommerso ci sommergerà. abbiamo tolto il reddito di cittadinanza ai poveracci per darlo ai baroni ottocenteschi che distribuiscono elemosine in nero per puro gusto retrò… così stanno le cose, è solo tutto più creativo”
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