Lucca, per errore gli asportano il rene sano: l'Usl chiede 500 mila euro a tre medici

22 gennaio 2023 L'Usl aveva risarcito Guido Dal Porto con 915 mila euro; i tre medici (una radiografa e due urologi) erano stati condannati a 6 mesi prima della remissione di querela Avevano asportato per errore a un paziente - Guido Dal Porto, imprenditore di 62 anni di Capannori - il rene sano, anziché quello malato, nel corso di un intervento chirurgico programmato per rimuovere un tumore. La vicenda, risalente al 14 aprile 2016 all’interno dell’ospedale di Lucca, oltre ad avere una grande eco mediatica era poi finita nelle aule di tribunale chiudendosi – il 10 giugno 2019 – con una sentenza di condanna in primo grado a 6 mesi a testa per tre medici: si tratta di una radiografa e due urologi che avevano eseguito l’esame pre-operatorio e l’intervento vero e proprio. Per l’accaduto l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest aveva versato a Dal Porto e ai suoi familiari una somma attorno ai 915 mila euro. Di cui adesso la Usl chiede conto direttamente ai tre dottori, che su sentenza della Corte dei Conti dovranno quindi risarcire l’azienda sanitaria per una somma complessiva pari ad oltre 500 mila euro. Nello specifico, la radiologa deve versare 181 mila euro, mentre i due urologi sono chiamati a pagamenti rispettivamente pari a 274 mila e 91 mila euro. Cifre diverse, che nascono secondo la Corte da diversi gradi di responsabilità nell’accaduto: alla radiologa viene contestato di aver indicato nella Tac precedente l’intervento il rene sbagliato da operare. Ai due urologi, invece, di aver omesso la rivalutazione dell’esame, fidandosi di quel referto senza verificare quale fosse il rene effettivamente da asportare. Sul piano penale, dopo la sentenza di primo grado in tribunale a Lucca del 2019, la vicenda si è chiusa nel novembre 2020 a Firenze quando la Corte d’Appello ha dichiarato il non doversi procedere per intervenuta estinzione del reato a seguito di remissione di querela da parte di Dal Porto, che nel frattempo aveva ricevuto il risarcimento danni da parte dell’Azienda Usl. L'imprenditore si era poi sottoposto ad un secondo intervento successivo a quello sbagliato, necessario per asportare il tumore e oggi vive con un rene solo.
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