“Paradiso perduto”, Lucca come le Cinque terre?

di C.Cristofani

Dalla Cnn al Telegraph a Lonelyplanet. Dopo averci ricoperto di gloria, le grandi testate fanno a gara a consigliare mete alternative. ’Luogo deturpato’, ’Sogno svanito’: sono alcuni dei titoli in testa alle recensioni. Cinque Terre, 19 aprile 2023 – Se una località diventa troppo turistica perde fascino, smarrisce parte della sua bellezza e diventa a poco a poco meno appetibile per i visitatori. Troppe persone significano code interminabili, lotte serratissime per accaparrarsi un tavolino al ristorante e viaggi sui mezzi pubblici che prendono la forma di modalità laiche per espiare gravi peccati commessi durante l’anno. Quella che doveva essere una piacevole vacanza rischia di trasformarsi nel peggiore degli incubi. A leggere la stampa internazionale questa possibilità è diventata molto concreta alle Cinque Terre, completamente sconosciute a tutti gli anni Ottanta e poi lentamente esplose fino a divenire oggi una delle mete più gettonate del mondo intero. ’Paradiso perduto’, ’luogo deturpato dal troppo affollamento’ e ’sogno svanito’. Questo il tenore degli articoli comparsi prima e durante la pandemia su Cnn, Lonelyplanet e Telegraph, che consigliano caldamente chi sta progettando una settimana di relax di considerare località alternative. Proprio quei canali mediatici che avevano fatto arrivare l’eco della bellezza di paesini a picco sul mare che sembrano usciti dalla matita di un bambino, perfetti nella loro stupenda semplicità, in tutti gli angoli del globo, ora, da qualche tempo a questa parte, trasmettono il messaggio inverso. Attenzione, se potete andate altrove. Come si è arrivati a questo punto? La bolla della pandemia, riportando indietro l’orologio del tempo aveva fatto riassaporare il gusto di che cosa erano le Cinque Terre prima del boom. Qualcosa che i residenti – ormai pochissimi - avevano salutato come un regalo inaspettato in un momento per tanti altri aspetti molto difficile. Anche le istituzioni, folgorate da quella visione di pace e tranquillità che aveva fatto riemergere in pieno il genius loci del luogo, si erano ripromesse di trovare delle soluzioni che non riducessero il territorio a essere solamente un dispositivo di consumo. L’obiettivo di costruire politiche capaci di valorizzare un turismo più lento e consapevole che permetta alle comunità autoctone di vivere in armonia in casa propria, è però ancora lontano dall’essere raggiunto. Rimane invece la consapevolezza che un posto è accogliente con gli ospiti se ci si vive bene, altrimenti il fenomeno turistico diventa un qualcosa che – anche se lascia le strade lastricate di denari – distrugge tutto il resto. "La gestione dei flussi – spiega Eugenio Bordoni di Arbaspàa – deve partire da una visione integrata di tutta la provincia, che sappia puntare sul concetto di turismo esperienziale. Sarà una battaglia di lunga lena ma che andrà necessariamente combattuta per salvaguardare un territorio tanto bello quanto fragile". 

(tratto da un articolo de La Nazione / La Spezia)
https://www.lanazione.it/la-spezia/cronaca/cinque-terre-turismo-3a8d5074

E' veramente questo che vogliamo per la nostra città? Sono anni che dico che dovrebbe essere scoraggiata la presenza turistica di tre ore che squalifica la nostra città. Lucca è piccola, il suo Centro molto piccolo, e la strada che abbiamo davanti, lastricata di eventi inutili e fuori contesto storico e culturale, ci porta dritti dritti ad un minor turismo di qualità - quello che soggiorna - per colpa di un turismo di cui non abbiamo bisogno. Di cui Lucca non ha bisogno. Cerchiamo, una volta tanto, di guardare a fra dieci o venti anni e non al prossimo fine settimana o ponte. 

Lucca merita di più o rischia di perdere quel patrimonio di fascino e attrattiva che ha accumulato nei secoli.

Questo post ha 7 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/5649/---paradiso-perduto-----lucca-come-le-cinque-terre-.php