FRANCESCO RASPINI RISPONDE AGLI STUDENTI

Il candidato sindaco per il centrosinistra ha da poco risposto alle domande inviategli dall'Unione
degli Studenti Lucca

Dopo Mario Pardini, anche Francesco Raspini risponde alle cinque
domande formulate dall'Unione degli Studenti su scuola, giovani e iniziative cuturali a Lucca.
Sono state evidenti le difficoltà nella gestione della carenza di aule nelle scuole, nonché
nell’allocazione degli studenti provenienti da edifici in ristrutturazione. Nei casi di Paladini e
Civitali, questi lavori sono avvenuti solo in minima parte e dopo una quantità impressionante
di tempo dalla chiusura del vecchio edificio, mentre gli studenti sono stati disposti in container
con non pochi disagi. Come pensano i candidati di gestire questi problemi e prevenirne di
nuovi?
Sì, è vero. Alcuni edifici scolastici hanno esigenze profonde e necessitano di interventi strutturali
seri, che non dovrebbero mai ricadere sugli studenti e sull’organizzazione complessiva della
didattica.
La gestione degli edifici scolastici delle scuole superiori sono di competenza della Provincia di
Lucca e non comunale. È indispensabile chiarire questo passaggio per comprendere come il
Comune e nella fattispecie il sindaco abbiano poca capacità di azione. Quello che dobbiamo
assolutamente fare, come amministratori, è quello di porsi il più possibile in ascolto delle esigenze
di chi la scuola la vive ogni giorno: penso agli studenti, e alle loro famiglie, al personale scolastico,
al corpo dei docenti. Come amministratori dobbiamo porre ancora di più la massima attenzione nei
confronti delle giovani generazioni, recependo le loro sollecitazioni e restituendole all’ente
competente. Per quanto riguarda, dunque, gli edifici dove sono presenti le scuole superiori possiamo
porci come garanti del benessere di chi studia e lavora dentro le strutture, esercitando un ruolo di
collegamento tra loro e la Provincia. Per tutti gli altri edifici di competenza comunale, abbiamo
inserito nel programma un’azione di controllo, ammodernamento e miglioria per rendere adeguate
tutte le strutture dove si studia e si cresce: abbiamo davanti a noi la grande sfida del Pnrr che ci
porterà a poter efficientare, anche dal punto di vista energetico, le strutture scolastiche per renderle
ambienti più moderni e funzionali e ecologici: dobbiamo farlo.
Nel programma di Francesco Raspini si fa riferimento ad una “scuola volàno” come soluzione
ai problemi sovracitati. Il candidato sindaco ha già idea su quale edificio andrà a ricoprire
questa funzione?
Il progetto della “scuola volàno” serve proprio per coprire quei periodi di lavori e interventi, per
consentire il proseguire delle lezioni senza interruzioni o disagi. Stiamo valutando con gli uffici
quale potrebbe essere l’edificio più adatto per questa funzionalità poiché è indispensabile che la
struttura scelta per questa funzione abbia tutte le caratteristiche necessarie per garantire un corretto
svolgimento della vita scolastica, degli studenti e dei docenti: un edificio che sia capiente,
funzionale anche dal punto di vista della posizione geografica, più baricentrico possibile.
La funzione sarà proprio quella di supplire alla scuola di volta in volta interessata dai lavori, senza
dover trovare soluzioni inidonee per gli studenti e senza essere costretti a scaglionare il cantiere su
più anni come avviene oggi. Oggi infatti i lavori più complessi e strutturali possono essere eseguiti 

solo per due mesi all’anno (nel periodo estivo), costringendo gli enti a programmare gli interventi
su più anni.
Nella nostra città è chiara la carenza di luoghi pubblici dove studiare: la Biblioteca Nazionale
è chiusa, e la Biblioteca Civica Agorà non riesce a sopperire a questa mancanza: le aule studio
sono poche e quasi sempre occupate, e gli orari sono limitati. Cosa intendono fare i candidati
per agevolare lo studio dei giovani in spazi pubblici?
Il primo capitolo del nostro programma è “Periferie e persone”. Significa che abbiamo posto la
massima attenzione a tutte quelle attività e iniziative che favoriscono la socialità, l’aggregazione, il
collegamento tra il centro e i territori più distanti. L’obiettivo che abbiamo è quello di creare uno
spazio aggregativo in ogni quartiere dove i giovani possano studiare, i più piccoli possano avere
spazi a loro dedicati, gli anziani possano ritrovarsi e tutta la comunità possa unirsi. Avere spazio vivi
e vissuti rappresenta un presidio per il territorio, ne favorisce la crescita e lo sviluppo armonico e
permette di sentirsi parte di un tutto. Ci tengo a ricordare che nel nostro programma abbiamo
inserito anche la realizzazione di un hub per le politiche giovanili a San Concordio: un luogo che
sempre di più diventerà centrale perché facilmente raggiungibile da chi vive fuori dalle Mura ma a
pochi passi dal centro. Un punto strategico che diventerà fucina e laboratorio per la creatività dei
giovani lucchesi che qui potranno esprimersi, trovare ascolto e confronto.
Rispetto ad altre città, a Lucca si assiste ad una povertà di conferenze, mostre ed iniziative,
tenute quasi esclusivamente in spazi privati e da privati (maggiore esempio, Fondazione Cassa
di Risparmio in San Francesco). La diffusione della cultura è dunque ristretta, e la
valorizzazione della città e del suo patrimonio risulta così difficile. Come pensano i candidati
di rivitalizzare Lucca tramite iniziative del genere?
La crescita della città passa anche dalle tante realtà - grandi e piccole - che si impegnano per fare
cultura, per raccontare il mondo che cambia e i mutamenti della società. Credo che sia essenziale
favorire la cultura ad ogni livello, dando seguito alla voglia di esprimersi dei giovani e di tutte le
realtà che desiderano apportare un contributo interessante alla città. Come amministratori, ci
impegneremo a rendere fruibili spazi e location di nostra proprietà a chi ne farà richiesta, nel
rispetto delle leggi, dell’etica e dei valori della nostra società.
La nostra organizzazione insiste molto sul benessere psicologico dei giovani, pesantemente
segnati da due anni di pandemia; è da evidenziare come la consulenza psicologica sia ancora
un tabù per molti nostri coetanei: in pochi conoscono il consultorio situato all’ospedale
Campo di Marte, ed altrettanti fanno ricorso allo sportello psicologico della scuola. Che
proposte hanno i candidati riguardo a questo tema di primaria importanza?
Gli ultimi due anni hanno rappresentato una cesura con il passato. Da un certo punto di vista, la vita
come avevamo imparato a conoscerla non tornerà più. Isolamento, solitudine, paura, ma anche
ansia, depressione sono entrati di prepotenza nelle nostre esistenze. Il benessere psicologico dei
cittadini è indispensabile: quando hai mal di testa, un raffreddore o l’influenza, sai come prenderti
cura di te. Allo stesso modo e con la stessa naturalezza ci si deve poter prendere cura della nostra
mente. Abbiamo inserito nel programma uno sportello psicologico itinerante, che tocchi le frazioni
e i quartieri, per prevenire il disagio psicologico e curarlo. Inoltre, proprio per intercettare al
massimo i giovani e le giovani e accompagnarli verso il benessere mentale e psicologico,
intendiamo creare una rete di ascolto, prevenzione e protezione, potenziando in collaborazione con
la Asl e con il Consultorio gli interventi di assistenza psicologica a partire proprio dalle scuole e sul
territorio, grazie anche all’apertura di luoghi dedicati proprio alle politiche giovanili. Penso per 

esempio all’ex chiesone di San Concordio, che sarà riqualificato e diventerà la casa delle politiche
giovanili.
Sullo stesso argomento un altro tassello da portare avanti è quello che riguarda il percorso per
arrivare a introdurre lo psicologo di comunità, perché il diritto al benessere psico-fisico è parte
integrante del diritto alla salute di ogni cittadino

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