Chiese sempre più vuote: il 33,3% dei lucchesi non è mai andato a messa

Chiese e luoghi di culto sempre più vuoti: in provincia di Lucca il 33,3% della popolazione non è mai andato a messa nemmeno una volta e le presenze sono in costante diminuzione da anni ormai. In venti anni la pratica religiosa in Italia ha subito un costante calo fino a dimezzarsi, a prescindere dalla religione: si è passati dal 36,4% della popolazione nel 2001, che affermava di essere un praticante, a meno del 19% dello scorso anno. Il calo è stato progressivo negli anni ma lo scalino più ampio si è registrato dal 2019 al 2020 con la perdita del 4% delle persone che andavano a messa. L’anno del Covid in cui furono sospese le celebrazioni in presenza – anche se era comunque consentito recarsi in chiesa – è stato il peggiore degli ultimi tempi ma la situazione non migliora. Con la fine della pandemia infatti la situazione non è tornata ai livelli precedenti e, anzi, è ulteriormente peggiorata. Negli ultimi vent’anni la fetta dei mai praticanti è invece raddoppiata, passando dal 16% del 2001 al 31% del 2022. In Toscana nel 2021 solo il 14,5% della popolazione va a messa almeno una volta a settimana e il 45% non è mai entrato in una chiesa. Nel 2022 ancora peggio. Il 13,5% è andato a messa almeno una volta a settimana e il 46,8% non ha preso parte a una funziona religiosa. La provincia di Lucca è più o meno in linea con la tendenza nazionale, il 19,1% nel 2022 è andato a messa almeno una volta a settimana mentre il 33,3% ha affermato di non aver mai frequentato un luogo di culto. I dati Istat, rielaborati dal portale di informazione religiosa Settimana News, emergono da una indagine a campione. Non è indicata specificatamente la religione cattolica (domande sulla fede non sono possibili per ragioni di privacy) ma è evidente che in un Paese in cui la maggior parte si dichiara comunque appartenente alla tradizione cattolica, la questione riguarda essenzialmente questa fede, piuttosto che le altre ancora minoritarie in Italia. Il dossier statistico conferma quanto emerge da anni nelle diocesi italiane. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla diocesi di Milano – che resta tra le più grandi al mondo – i battesimi sono calati dai 37-38 mila degli anni 2000 ai 20mila attuali. Anche valutando la denatalità, la cifra è comunque molto bassa. Per i matrimoni in diocesi, dai 18mila annui degli anni Novanta siamo passati agli attuali 4mila. Le chiese hanno visto un progressivo svuotamento per tutte le classi di età ma la riduzione più evidente è quella dei giovani (18-24 anni) e degli adolescenti (14-17 anni). Se complessivamente la pratica religiosa è diminuita negli ultimi vent’anni del 50%, per le prime classi di età il calo è di due terzi. Di qui la grande attenzione della Chiesa italiana per la recente Giornata mondiale della gioventù che si è celebrata a Lisbona e alla quale hanno preso parte circa 70mila giovani italiani. Ad accompagnarli oltre cento vescovi, per guidarli ma verosimilmente anche per valutare come favorire una inversione di tendenza. ma per fare numero contano i battezzati !!!!
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