LA RETORICA BELLICA E LA REALTA’ DEI FATTI


Siamo stati sopraffatti per mesi, da una insopportabile quanto ridicola retorica bellica dove, chi osava ragionare con la propria testa ed introdurre qualche elemento di dubbio, rispetto alla narrazione ufficiale, veniva bollato con l’infamia di essere un Putiniano. Tutti gli organi di informazione all’unisono, con la preziosa eccezione del Fatto e del Manifesto, si sono infilati la tuta mimetica, si sono trasformati in portavoce della propaganda atlantica, per creare consenso a questa guerra che, soprattutto in Italia, non c’è mai stato, non c’è sicuramente oggi, men che meno ci sarà nel prossimo futuro, visto come sta evolvendo la situazione. Ormai il conflitto, che monopolizzava tutta l’informazione è scivolato nelle pagine interne dei giornali mainstream e in fondo nelle scalette dei TG. Succede quasi sempre così quando la propaganda politica costruisce una narrazione che fa a pugni con la realtà. I Tg da Istituto Luce e le grandi testate giornalistiche, non detengono più il monopolio assoluto dell’informazione, chi vuole oggi, può cercare e trovare informazioni attendibili ed autorevoli in rete per farsi una propria opinione. Non tutti, ma molti, ormai vedono con i loro occhi, che sanzioni, costate grandi sacrifici all’Europa, non hanno ridotto alla miseria la Russia, nessuno ha visto quel crollo del PIL annunciato e la Russia vende tranquillamente i suoi prodotti energetici a quel 70% di paesi al mondo che non hanno aderito alle sanzioni occidentali. Ma a noi hanno raccontato che la Russia era completamente isolata. L’idea sciagurata, di disfare la Federazione Russa, mi sembra a tutti gli effetti fallita. Tra l’altro, il nemico numero uno degli USA adesso è la Cina, e la contrarietà a questa guerra dell’opinione pubblica americana è al 70% tra gli elettori repubblicani e oltre il 50% tra quelli democratici e presto ci saranno le elezioni.

Il pensiero unico bellicista è costretto a fare un bagno di realtà, adesso i titoli cubitali stanno cambiando progressivamente di segno e propongono timidamente tesi che fino a pochi mesi fa venivano criminalizzate e chi osava sostenerle, veniva inserito in vere e proprie liste di proscrizione degli amici di Putin. Ormai è storicamente assodato da secoli di storia, che la prima vittima della guerra è la verità e di bugie in Italia ed in Europa ne sono state dette un’infinità. Oggi Il combattere fino alla vittoria, fino all’ultimo uomo, ad oltranza, per sconfiggere la Russia è quasi sparito dall’orizzonte del possibile, ci rimane solo l’invasata della Ursula von der Layen, in compagnia di altri estremisti nazionalisti, tra cui la Meloni che non è detto che presto non salterà giù dal carro ora che si sta svuotando. Adesso, trattare si può, anzi, si deve. Usa e Nato cercavano la vittoria per ridimensionare la Russia e soprattutto per interrompere i suoi scambi commerciali con l’Europa, estremamente utili e vantaggiosi per tutti gli europei. Questo obiettivo l’hanno purtroppo ottenuto, per raggiungerlo hanno messo sul piatto miliardi di dollari in armi di ogni genere anche quelle proibite, consulenti, istruttori, tecnologie sofisticate, servizi di intelligence, mentre gli ucraini hanno gettato nella mischia della battaglia i loro soldati, utilizzati come carne da macello. Oggi le armi, quelle che arrivano realmente al fronte senza disperdersi nei tanti rivoli del mercato nero internazionale, hanno poche braccia per essere utilizzate, fonti internazionali stimano in circa mezzo milione i morti e feriti nelle fila dell’esercito ucraino, la scarsità di braccia umane da sacrificare sull’altare della retorica nazionalista, è tra le cause del fallimento della grande offensiva in cui tutto l’occidente aveva riposto le sue speranze, ignorando volutamente le tante voci di esperti provenienti anche dalle file militari, che dicevano, da mesi, che non aveva nessuna possibilità di ribaltare gli esiti della guerra a favore dell’Ucraina. Ho scritto su questa maledetta e insensata guerra, molti post, dove sostenevo che pensare che l’Ucraina potesse vincere la guerra contro una potenza nucleare era una scemenza, che alla fine la guerra, speriamo prima possibile, finirà, se va bene, con un accordo sulla falsariga di quello di Minsk che il nazionalismo estremista ucraino stracciò dando vita ad una guerra civile prima e all’aggressione russa dopo. Alla fine di questa drammatica storia, il nazionalismo ucraino, fortemente influenzato da ideologie neonaziste e suprematiste, avrà portato al macello una intera generazione di giovani e distrutto un paese per niente, per ottenere quello che la diplomazia e il buon senso, aveva già ottenuto, 10 anni fa, prima di centinaia di migliaia di morti, feriti, mutilati, prima che il paese fosse ridotto ad uno sterminato cumulo di macerie. La Nato e gli USA, con l’Europa a rimorchio, hanno soffiato da sempre sul fuoco per scatenare questa guerra, scientificamente preparata e voluta da un intenso lavorio durato una quindicina di anni, presto saranno i primi ad abbandonare al suo drammatico destino l’Ucraina, che si ritroverà in solitudine ad affrontare la ricostruzione e dovrà fare i conti con un occidente opportunista, irriconoscente e avaro, che si getterà nel grande affare della ricostruzione dopo avere chiuso progressivamente i rubinetti degli aiuti.

Eugenio Baronti

21/08/2023



Questo post ha 3 commenti
Estratto da www.lavocedilucca.it/post/8112/la-retorica-bellica-e-la-realta----dei-fatti.php