Il 4 novembre del 1966, l’alluvione di Firenze e 57 anni 
dopo, alla vigilia di quella infausta ricorrenza  ci risiamo... in 
Toscana, Esondazione del fiume Bisenzio ed altri fiumi, strade 
trasformate in fiumi, piloni ed alberi divelti, auto trascinate dalle 
acque, abitazioni allagate , gli ospedali di Pontedera, Empoli, Prato 
allagati,  cinque  persone morte affogate ed un disperso.
    
  
   Ci sentiamo spesso dire da uomini di governo,  che sono 
eventi eccezionali , che i poche ore cade la pioggia che di norma cade 
in due mesi... ma in realtà non sono eventi sporadici eccezionali come 
lo erano al tempo dell’alluvione di Firenze...no, la realtà è molto 
peggiorata sul piano generale climatico e su  quello della mancata 
prevenzione nei territori.  Occorre ricordare che 50 anni fa gli “eventi
 straordinari “ con alluvioni che si verificavano nel Mondo,  si 
contavano su una mano mentre oggi sono centinaia.
  
    
  
   Questo perché a livello generale, negli ultimi 50 anni la 
temperatura sulla terra è cresciuta ad una velocità maggiore a quella 
avvenuta ne 2.000 anni precedenti e l’aumento medio dei mari è cresciuto
 di 20 centimetri ad una velocità mai vista negli ultimi 3.000 anni ....
 ed anche durante i lockdown causati della pandemia con la riduzione 
globale del 7% di anidride carbonica, non ci sono stati effetti 
apprezzabili sulla temperatura della terra che è continuata a salire.   
Insomma siamo in presenza di un codice rosso per l’Umanità... che 
dovrebbe da subito convertire l’economia i senso ambientalista,  basta 
con la cementificazione, occorre far sradicare tutti i combustibili 
fossili , carbone, nonché fare cessare la deforestazione  del nostro 
Pianeta, provando a fermare il riscaldamento globale ad un più 1,5 
gradi, altrimenti si avvierà il punto di non ritorno dove non sarà più 
possibile fermare l’aumento della temperatura mettendo in pericolo la 
vita stessa sul pianeta Terra. 
  
    
  
   Purtroppo mentre nell’ultimo COP27 svolto un anno fa 
(novembre 2022 a Glasgow)  sosteneva che per raggiungere l’obiettivo del
 1,5% sia necessaria una riduzione  delle emissioni del 43% entro il 
2030, le emissioni nell’anno 2023  non sono per niente diminuite  ed 
inoltre per fronteggiare la suddetta situazione , il governo italiano 
nel PNRR non ha destinato un solo euro .
  
    
  
   Esiste solo una discussione nel governo se utilizzare o meno i
 fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico nella ricostruzione del 
post alluvione avvenuta in Emilia Romagna nel mese di maggio del 2023.
  
    
  
   Purtroppo  oggi, esistono solo movimenti ambientalisti che 
operano a livello locale (e meno male) ma   mancano   i grandi  
movimenti ambientalisti... quelli  che cercarono di legare le tematiche 
ambientali, quelle sociali e della pace . Purtroppo  dopo il G8 di 
Genova del 2003 si sono progressivamente prosciugati,   finendo per fare
 scioperi  all’insegna di Greta Thunberg e i Fridays, divenuti  rituali 
degli studenti,  che però  non intaccano  il peggioramento del clima 
globale
  
    
  
    
  
    
  
   Ma è anche vero che le tematiche ambientali devono essere 
affrontate soprattutto a livello territoriale, perché è li che  esistono
 i problemi creati da uno sviluppo urbanistico speculativo  a rete... 
Uno sviluppo  barbaro e distorto  .
  
    
  
   La questione del degrado ambientale è già molto evidente 
nella nostra Piana di Lucca : viviamo in una conca in cui ristagnano le 
polveri sottili, le sostanze tossiche gassose ed inquinanti che vengono 
respirate in continuazione dai cittadini lucchesi.
  
    
  
    E’ in provincia di Lucca , soprattutto nella piana lucchese,
  che ha visto una grande cementificazione, con la nascita di fabbriche e
 fabbrichette , di servizi, di centri commerciali in ogni logo del 
nostro territorio , con la conseguenza della costruzione di una infinità
 di strade e vie dove il traffico su gomma che oltre a creare il caos 
quotidiano, dove le relative emissioni di CO2 e di polveri sottili, fa 
aumentare enormemente le gravi malattie respiratorie e del sangue. Ma 
questo scempio non finisce mai.. anche nel 2022 rispetto al 2021 , sono 
stati consumati 16 ettari di terreno (160.000 metri quadri)  
  
    
  
   Dobbiamo allora domandarci cosa succederà se dovesse andare 
avanti la sciagurata ipotesi della costruzione di un asse viario Nord 
Sud con un tracciato di circa 11 chilometri fatto di catrame e cemento ?
 un asse su terrapieni,  alto da 5 a 10 metri con piloni piantati nelle 
falde acquifere che metteranno in pericolo permanete l’assetto 
idrogeologico ?  con la rovina di terreni agricoli ? con la piana di 
Lucca tagliata in due e lo scempio del paesaggio ? con l’aumento in 
dismisura del traffico su gomme e ulteriori aumenti del caos del 
traffico su tutte le strade adiacenti?
  
    
  
   Si , occorre smascherare tutti coloro che sostengono che gli 
assi servono a sviare il traffico dalla periferia della città.... perché
 sappiamo tutti che chi va al lavoro , chi va ai centri commerciali, chi
 va ai entri servizi sparsi nel territorio sarà obbligato a percorrere 
sempre le stesse strade e gli assi viari incrementeranno ancor più il 
traffico su gomma, non a sviarlo ne tantomeno a diminuirlo .
  
    
  
   Oramai sappiamo tutti che esistono alternative valide: quelle
 proposte dal “Forum per la tutela dell’ambiente e salute dei cittadini”
 basate sulla tramvia di superfice, sul raddoppio dei binari e funzioni 
delle  tre reti ferroviarie esistenti nella nostra città, su una 
mobilità  pubblica e ciclabile razionale e funzionale ai bisogni dei 
cittadini
  
    
  
   E’ per questi motivi che da alcuni  mesi va avanti una 
petizione contro gli assi vari e con le proposte alternative, che ha 
visto molte migliaia d persone firmare  nelle sagre, nei mercati, nel 
porta a porta, e con l’allargamento delle firme attraverso dell’impegno 
anche di altri soggetti sociali.
  
    
  
   Se i nostri amministratori del Comune di Lucca, Comune di 
Capannori, Regione Toscana , pensano che i giochi siano fatti e 
ritengono che i 173 milioni di euro di finanziamento siano un business 
da sfruttare indipendentemente delle ricadute negative sull’ ambiente , 
sappiano che il popolo si opporrà con ogni mezzo e che in difesa delle 
ragioni popolari esiste anche l’art. 9 della Costituzione il quale 
recita: l repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio artistico 
della nazione, nonché l’art. 41 il quale recita : che l’iniziativa 
economica non può svolgersi in contrasto con l’utilità sciale o recare 
danno all’ambiente , ai cittadini, alla sicurezza, alla dignità umana. 
       
  
    
  
    
  
    
  
 
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
   
  
   Umberto Franchi       Lucca 3 novembre 2023 
             
            
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