Lucca Comics, morte di un piccolo editore

Leggo che un piccolo espositore tedesco di 71 anni è morto oggi ai Comics mentre lavorava. Un signore sconosciuto che sicuramente non passerà alle cronache e non alzerà manifestazioni di lutto e solidarietà da parte dei sindacati né di altri che abitualmente ci sommergono di parole inutili quanto ipocrite. Era un signor Nessuno, magari un ricco editore oppure un modesto disegnatore che cercava di tirar su la pagnotta, non ha importanza. Era uno che magari ha fatto sacrifici economici per esserci alla più grande manifestazione del genere d'Europa e forse del mondo. Aveva 71 anni eppure era ancora là al suo stand forse per passione, forse per necessità in ogni caso lontano da casa, dalla sua famiglia, dal suo mondo. Per lavorare. Questo non passerà, nelle statistiche ufficiali fra le morti sul lavoro. Eh no! era un artigiano, o industriale - ma conta davvero questa differenza? - i sindacati taceranno, i media taceranno - solo la Gazzetta ha pubblicato la notizia per ora - non era mica un dipendente privato per cui valga la pena ricordarlo con evidenza nelle notizie. Chi era, cosa faceva, perché era lì in quello stand? I colleghi tedeschi magari potranno raccontare la sua storia che è la storia di un po' tutti noi artigiani: lavorare sempre, senza feste, fiere ed anche con la febbre. L'unica consolazione - si fa per dire - è che ha lasciato questa vita in mezzo alla sua passione: scrivere, che è la stessa cosa di disegnare, sognare nuove storie, pubblicarle e venderle e non in un letto d'ospedale. 

Ciao, piccolo editore sconosciuto, vai dove devi andare con i tuoi personaggi disegnati o anche solo immaginati. 

C.C.
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