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  • 28/04/2024 02:35

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UiL FpL: "In alcuni reparti come la terapia intensiva scatta la riduzione del personale. La situazione non è sostenibile" Per trovare un operatore socio sanitario dentro ad alcune degenze dell’Azienda Usl Toscana Nord Ovest e al San Luca di Lucca in particolare, ormai bisogna fare quasi una caccia al tesoro: gli Oss mancano, la Regione Toscana non li assume ribaltando tutti gli effetti negativi sull’azienda sanitaria che, per coprire i turni con questo modello organizzativo, è costretta a tagliarli. Si è dato inizio a questa pratica con la terapia intensiva e sub-intensiva del presidio lucchese, seppur non ci sia stata ancora inviata alcuna informativa sindacale : ci risulta infatti, parlando con i lavoratori interessati del reparto che l’azienda ha promosso riunioni specifiche, da cui sono emerse con chiarezza le intenzioni dell’Usl Toscana Nord Ovest. Di fatto, dal primo maggio in terapia intensiva-sub intensiva ci sarà una riduzione di un paio di unità di operatori socio sanitari come primo intervento e una riorganizzazione delle presenze sul turno h 24 a seguire: invece di avere 2 operatori di questo profilo per ogni turno ce ne sarà uno solo; forse fino a giugno, poi potrebbe saltare pure quello. Un enorme passo indietro rispetto all’attuale organizzazione e nell’assistenza ai pazienti. Questo evidentemente permetterebbe all’azienda sanitaria di recuperare un buon numero di unità da spostare altrove ma, certamente a scapito prima di tutto delle degenze dell’area in questione e poi degli stessi lavoratori, a cui verrà tolto dallo stipendio l’indennità contrattualmente prevista, per una cifra che si aggira intorno a 100/150 euro al mese. Senza dimenticare poi che, questo taglio renderà più difficoltoso conciliare i tempi vita familiare/lavoro, almeno all’inizio. La stessa cosa dovrebbe avvenire nell’area chirurgica: un setting e specificatamente quello della chirurgia d’urgenza, conosciuto come D3, dovrebbe venire chiuso. Era preventivato a giugno, ma, con la riduzione di un paio di unità già da maggio la decisione sarebbe di fatto anticipata. Carenza che ad oggi mette in difficoltà tutto il presidio, dipartimento medico in primis. Per dare una opportuna copertura di tutti i turni, l’azienda è stata portata ad effettuare delle scelte per poter sfruttare al meglio una coperta troppo corta. Certamente non si può neppure continuare come fatto fino a oggi, con il raddoppio dei turni per il personale in servizio ma neppure questa è la soluzione: servono assunzioni di Oss e la Regione Toscana le deve autorizzare, in numero adeguato e non come fatto con atto deliberativo di inizio settimana, 3 Oss per tutta l’azienda Usl Toscana Nord Ovest, uno schiaffo al buon senso. Inoltre, la nostra preoccupazione, riguarda la possibilità che oltre alla terapia intensiva/sub-intensiva e al setting di chirurgia, le riorganizzazioni o più propriamente tagli, possano arrivare ad investire altri settori del presidio e altri profili come il personale infermieristico; questo nell’assoluta incertezza temporale, dal momento che non si riesce minimamente a comprendere se questo abbia validità solo per il periodo estivo oppure è una scelta strutturale, da cui temiamo non si voglia tornare indietro. Non si può andare avanti così perché oggi il personale Oss e domani poi, forse altri operatori. A pagarne le spese sono i lavoratori e i cittadini che perdono la qualità del servizio e vedono progressivamente, ridursi la sanità pubblica conquistata nei decenni addietro.

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