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  • 18/12/2023 15:08

Migranti, il racconto di una volontaria di Sos Méditerranée protagonista al Real Collegio

Al network di organizzazioni umanitarie le offerte raccolte

per lo spettacolo 'Mi chiamo Synthesis' in programma alle 21



Mercoledì (20 dicembre) il Real Collegio, accogliendo un'idea del giornalista e poeta Sergio Talenti, dedica la giornata alle migrazioni e al lavoro di accoglienza condotto dalle onlus e dalle diverse realtà che operano sul territorio.

Si parte la mattina alle 10 con una conversazione aperta alla partecipazione e al contributo di tutte le persone interessate dal titolo Naufraghi e protezione dei minori non accompagnati. Margherita, giovane volontaria Sos Méditerranée, condividerà la sua esperienza a servizio delle persone che attraversano il Mediterraneo spinte dalla necessità di trovare una nuova terra che possa accoglierle. Una rotta che in molti casi non trova un approdo: si stima che siano state più di 28mila i morti o dispersi in mare negli ultimi dieci anni.

Dell'arrivo dei minori non accompagnati, e dei complessi risvolti del sistema-accoglienza, parleranno anche alcuni rappresentanti e ospiti della Comunità Carlo Del Prete di Lucca, attiva nella stesura di progetti educativi individuali per favorire l'alfabetizzazione, l'autonomia personale e l'inserimento sociale e lavorativo dei giovani under 18 arrivati in Italia senza un adulto di riferimento. Presenti alla conversazione del mattino al Real Collegio anche rappresentanti della Cooperativa sociale Odissea di Capannori, primo soggetto gestore della provincia di Lucca per l'accoglienza dei profughi provenienti dal nord Africa successive alla cosiddetta 'primavera araba' del 2011. Una realtà che ancora oggi mette a disposizione servizi e case di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo e titolari di protezione, donne sole o con figli.

Hanno assicurato inoltre la propria presenza alla conversazione, moderata da Sergio Talenti in veste di giornalista, l'editrice Francesca Fazzi, l'ex dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Lucca e Massa Carrara, Donatella Buonriposi e alcuni rappresentanti dell'associazione culturale giovanile Classicum, presieduta da Romeo Menchise. Porterà i suoi saluti il presidente del Real Collegio, Francesco Franceschini, che da subito ha sposato la proposta di Talenti.

La sera alle 21, nella Sala del Capitolo, sarà protagonista l'arte performativa con il reading teatrale in versi Mi chiamo Synthesis, scritto nel 1987 dallo stesso Sergio Talenti, ultimo poeta della beat generation, e col tempo arricchito da nuove suggestioni di poesia civile che, di fatto, corrono lungo gli ultimi quattro decenni. La serata è a offerta libera: tutte le donazioni raccolte saranno devolute a Sos Méditerranée, network di organizzazioni umanitarie europee che conduce operazioni di ricerca e soccorso nel mar Mediterraneo centrale e che collabora anche con Medici senza frontiere. L'emittente televisiva locale NoiTv registrerà lo spettacolo e lo inserirà nel proprio palinsesto natalizio.

Alla regia dello spettacolo hanno lavorato Girolamo Deraco e Alessandro J. Bianchi, direttori artistici rispettivamente delle associazioni culturali Cluster ed Experia. In video Pierpaolo Capovilla, fondatore del gruppo alternative rock italiano Il Teatro degli Orrori, che nel 2020 ha registrato il testo alle Murate di Firenze. Sul palco, oltre a Sergio Talenti, anche il musicista Alex Biagi al tubox, strumento di sua invenzione ricavato da un tubo dell'aspirapolvere; la chitarrista messicana Lucia Guerra; il soprano-performer Maria Elena Romanazzi; la caleidoscopica danzatrice Giselda Ranieri. L'esecuzione musicale elettroacustica è firmata dal sound designer Alberto Maria Gatti; al film making ha lavorato Luca Incorvaia, regista anche del reading-movie Restiamo umani del 2015, mentre le colonne sonore sono del compositore e producer Fulvio Renzi.

L'iniziativa ha ricevuto il patrocinio del ministero dell'istruzione e del merito ed è realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca.  

I commenti

Storia: le atrocità di re Leopoldo II in Congo

Leopoldo II e il Congo
Alla fine dell’Ottocento il potente sovrano del Belgio s’impadronì del cuore dell’Africa e ridusse in schiavitù le popolazioni indigene, uccidendo e mutilando milioni di persone
«L’orrore! L’orrore!». Sono le ultime parole di Kurtz, uno dei grandi personaggi letterari del Novecento uscito dalla magistrale penna di Joseph Conrad nel libro Cuore di tenebra. Kurtz non è un “animo candido”; sulla palizzata davanti alla sua capanna sul grande fiume aveva conficcato le teste di alcuni indigeni uccisi, eppure di fronte a ciò che accade nella foresta pluviale del Congo non può che mormorare: «L’orrore! L’orrore!».

Falso filantropo

Leopoldo II è ancor oggi una figura controversa in Congo. Leopoldo II è ancor oggi una figura controversa in Congo
Le terrificanti visioni che sconvolgono Kurtz sono le immagini di un genocidio poco conosciuto, quello perpetrato tra fine Ottocento e inizio Novecento da Leopoldo II del Belgio. Un sovrano subdolo e crudele, che passava per essere un filantropo e che invece fu artefice di uno dei più grandi misfatti della storia recente. Nel 1885 Leopoldo II riuscì a impossessarsi di un immenso territorio (76 volte più grande del Belgio) ricoperto di foreste nel cuore dell’Africa ? il bacino idrografico del fiume Congo ? grazie a un’abilissima campagna di pubbliche relazioni, nel nome della promozione di ricerche geografiche e scientifiche, della lotta ai mercanti di schiavi arabi, e della diffusione della civiltà e del progresso.

Per raggiungere i suoi scopi, reclutò il più celebre esploratore del suo tempo, Henry Morton Stanley, che percorse il fiume e stipulò centinaia di contratti ingannevoli con capitribù locali e mise le basi per la costruzione di un sistema di stazioni che facessero da collettori delle ricchezze della foresta che attraverso il fiume potevano giungere ai porti sulla foce e da qui in Europa.

Servi del caucciù

Leopoldo II e il CongoMa che cos’erano a quei tempi le ricchezze della foresta? Ce n’era una, ambitissima dall’industria dell’epoca, una resina che si ricavava incidendo la corteccia dei cosiddetti alberi della gomma e si raccoglieva in recipienti messi ai piedi del tronco. Era il caucciù, che, grazie alla scoperta del processo di vulcanizzazione, era destinato a diventare il precursore della plastica. Per ottenere il controllo di questa materia prima strategica, re Leopoldo organizzò un vero e proprio regime commercial-militare fondato consapevolmente sul terrore.

Occorreva manodopera per raccogliere il caucciù e trasportarlo fino al mare, così tutti gli africani furono obbligati a raccogliere quella resina senza alcun compenso. Ogni villaggio doveva consegnare agli emissari del re-filantropo una certa quota del prezioso prodotto vegetale: chi si rifiutava, o consegnava quantità minori di quelle richieste, era punito duramente, fino alla mutilazione: gli veniva tagliata una mano o un piede; alle donne, le mammelle. Contro i ribelli si ricorreva all’assassinio, a spedizioni punitive, distruzioni di villaggi, presa in ostaggio delle donne.

Crudeltà disumana

Schiavitu' in CongoA fare il lavoro sporco erano circa duemila agenti bianchi, disseminati nei punti più importanti del “regno” di Leopoldo: molti di essi erano malfamati in patria e malpagati in Congo. Ogni agente comandava truppe di mercenari (sedicimila in tutto) e un certo numero di nativi armati, presi da etnie diverse e dislocati nei singoli villaggi, per assicurare che la gente facesse il proprio dovere. Se la quota era inferiore a quella stabilita, si ricorreva a fustigazioni o mutilazioni. Era il metodo del terrore, tanto efficace quanto diabolico.

Tutto questo accadeva nello Stato Libero del Congo, così Leopoldo aveva chiamato il “suo” possedimento. Il risultato fu che, secondo calcoli attendibili, nell’arco di un ventennio morirono circa dieci milioni di persone, direttamente per le amputazioni o per le violenze, o indirettamente per epidemie o per fame. Sì, per fame. Perché un’altra forma di punizione per chi non riusciva a portare le quantità volute di caucciù era la distruzione dei raccolti o addirittura dei villaggi. E portare la preziosa resina nelle quantità volute diventava sempre più difficile, perché le piante adatte, visto lo sfruttamento intensivo, si trovavano sempre più lontano dal fiume e molti villaggi non riuscivano a onorare le richieste.

Testimoni coraggiosi

Edmund MorelIl giornalista britannico Edmund D. Morel seduto alla scrivania. Figura di spicco del movimento abolizionista
Nell’agosto del 1908, poco prima di cedere ufficialmente la propria colonia personale al governo del Belgio, Leopoldo II fece bruciare per otto giorni consecutivi la maggior parte dei suoi archivi. «Regalerò ai belgi il mio Congo, ma non avranno diritto a sapere ciò che vi ho fatto», disse. E, oltre alle carte ridotte in cenere, ridusse drasticamente al silenzio i testimoni scomodi. Fu così che una parte importante della storia della dominazione europea in Africa venne cancellata.

A gridare al mondo ciò che accadeva in Congo furono un pugno di eroi – giornalisti, esploratori, missionari o diplomatici – che fecero nascere il primo movimento mondiale per la difesa dei diritti umani: Edmund Morel, reporter e politico britannico che per primo indagò su ciò che accadeva in Congo; George Washington Williams e William Sheppard, due neri americani, il primo giornalista e il secondo predicatore cristiano, che smontarono la figura da filantropo di re Leopoldo; Roger Casement, console britannico in Congo, che raccontò in patria ciò che vedeva. Senza dimenticare Alice Seeley Harris e suo marito John Harris, due missionari audaci che all’inizio del Novecento girarono la foresta congolese con la Bibbia in una mano e la macchina fotografica nell’altra. È grazie al loro coraggio se oggi possiamo pubblicare le immagini-shock di quell’epoca. Quei preziosi testimoni denunciarono all’intero mondo il regno del terrore di Leopoldo II, fermarono la carneficina dei popoli indigeni e liberarono Kurtz dai suoi incubi.

(Raffaele Masto)

ezia - 19/12/2023 00:48

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