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  • 08/03/2024 10:35

8 MARZO - NON SOLO UNA RICORRENZA


Quale riflessione concreta e vera possiamo fare in occasione della Festa della Donna? In un giorno in cui si moltiplicano le frasi fatte e le dichiarazioni di intenti che spesso restano tali, sarebbe bene che ognuno di noi valutasse attentamente quello che ha fatto per alimentare una cancellazione del divario di genere che non ha assolutamente alcun motivo per continuare a esistere.
Certamente, dal punto di vista legislativo, ci sono stati passaggi importanti e il solo fatto che per la prima volta il premier nazionale sia una donna è la migliore dimostrazione che il percorso di eliminazione di ogni distanza sia a buon punto.
Rimangono però alcune sacche di resistenza maschilista, come ad esempio la carriera diplomatica, dove sono pochissime le rappresentanti del sesso femminile ad avere accesso con successo alle vette della categoria.
Rimangono ancora divari di remunerazione professionale. Non si comprende come, a parità di responsabilità e efficacia professionale, una donna debba percepire meno soldi dell’uomo. Certamente c’è una differenza di forza fisica, ma è questo l’unico divario che possiamo riconoscere come tale.
Personalmente la fluidità di genere non mi appassiona, pur rispettando questo filone sociale e psicologico e le persone che non si riconoscono né nel sesso maschile che in quello femminile. Nonostante se ne parli molto, non mi pare che il numero di queste persone sia particolarmente elevato e, in ogni caso, lo confinerei nella intima sfera personale, fermo restando la necessità che il trattamento riservato a queste persone sia esattamente lo stesso di qualunque altra.
Certamente il sessismo esiste ma vedere che il candidato sardo ha preso solamente 27 voti dopo tutto l’eco mediatico che aveva provocato il suo audio in cui ammetteva di avere ricorso a avvenenti fanciulle per fare la campagna elettorale dimostra che sono sempre meno le persone che lo considerano un valore.
Non sono nemmeno favorevole alle quote rosa, una esigenza in un certo periodo storico, ma che oggi mi sembra un concetto che ghettizza le donne e non concede loro lo spazio che si meritano in base alle loro qualità, ma solamente perché è la legge a obbligare tale incarico o posizione.
In conclusione formulo a tutte le donne il mio ringraziamento per la loro insostituibile opera, per la loro funzione equilibratrice nella società e nella famiglia, per la loro eleganza e bellezza che si manifesta ovunque, ma l’ultimo pensiero va a tutte le donne che sono sottoposte a violenze psicologiche e fisiche da parte dei loro compagni. A loro auguro che abbiano la forza di sciogliere unioni tossiche, anche avvalendosi degli strumenti che sono a disposizione, perché non tutti gli uomini, è necessario dirlo, sono cattivi e oppressivi.

Vittorio Fantozzi
Vice Presidente

Gruppo Regionale FDI

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