Cna Lucca presenta le richieste ai candidati alla Regione
Ai candidati che vorranno incontrare Cna Lucca verranno presentate le istanze di PMI e artigianato
La direzione della Cna di Lucca ha predisposto un documento articolato
da presentare ai candidati del territorio alle prossime elezioni
regionali che chiederanno di incontrare l’organizzazione.
Punto per punto, sono presenti tutte le istanze delle piccole e medie
imprese e dell’artigianato. E verrà chiesto come i candidati intendano
porsi nei confronti di quelli che sono i problemi delle imprese nella
nostra provincia.
“Nel nostro documento – ha detto il direttore Damasco Rosi – siamo
partiti dai dati sull’imprenditoria giovanile under 35 che, nelle
province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, è in calo: nel 2024 le imprese
sono diminuite di 118 unità (-2.7%), raggiungendo 2800
imprese, pari al 7% del totale (a fronte dell’8,3% del dato nazionale).
Secondo noi serve un forte sostegno finanziario, formativo e
informativo per favorire il ricambio generazionale, elemento
fondamentale per il dinamismo territoriale”.
Oltre alle problematiche relative ai giovani, nel documento si parla di
burocrazia, manodopera e costi per cui la Cna ha lanciato un pacchetto
di cento proposte di semplificazione per liberare le energie delle
piccole imprese.
“Il Centro studi della Cna – prosegue Rosi - ha stimato in modo
prudenziale che la messa a terra delle cento proposte può contribuire a
ridurre significativamente tempo dedicato alle pratiche burocratiche con
un risparmio netto di quasi 1.500 euro a impresa
e un taglio da 7 miliardi di costi della burocrazia, che pesano oltre
43 miliardi l’anno. Oltre a ridurre i costi della burocrazia, le
proposte della Cna non comportano oneri per le finanze
statali, snelliscono il lavoro della pubblica amministrazione e
migliorano
l’efficienza del sistema economico”.
“Chiederemo ai candidati di esprimersi – continua Rosi – sulla
transizione digitale ed energetica, sull’economia circolare e la
gestione dei rifiuti, temi di grande rilievo per i nostri settori di
riferimento. Servono interventi mirati ed incentivi facilmente
accessibili, ma al tempo stesso percorsi formativi, per consentire alle
aziende di stare al passo con i tempi e mantenere competitività. Oltre a
ciò, si parlerà di stagnazione strutturale e chiusure nel
manifatturiero, così come di incertezze economiche e
accesso al credito, sull’export e sul settore moda e calzaturiero da
tempo in difficoltà.
Le analisi della Cna vengono supportate dai dati: a fine 2024, Lucca
contava 10.416 imprese artigiane (25,8 % del totale), ma ha perso 97
unità nell’anno (-0,9 %), e il calo nel decennio è del 14 % (contro il
6,7 % complessivo).
I settori più penalizzati risultano essere il manifatturiero (-1,4 %),
le costruzioni (-0,8 %), il trasporto merci (-2,6 %), la ristorazione
asporto (-7,8 %). Le eccezioni positive sono invece la nautica
(+10,7 %), il comparto dei mobili (+4,7 %), la riparazione
macchinari (+6,7 %).
Il documento è ampio e spazia tra i temi legati alle imprese e quelli di
carattere generale come ambiente e assetto del territorio, sanità,
sicurezza ed ordine pubblico, infrastrutture, viabilità, trasporti,
urbanistica ed altro ancora, in una visione di insieme
per Cna Lucca, non solo dal punto di vista economico ma anche di
sistema territoriale e di comunità.
“Per noi, ad esempio, turismo, commercio ed artigianato – commenta la
presidente di Cna Lucca, Sabrina Mattei - sono tre sostantivi legati tra
loro. Come organizzazione abbiamo una visione non settoriale ma
d’insieme. La provincia di Lucca è ricca di bellezze
paesaggistiche, storiche, artistiche, architettoniche ma, ad oggi, non
siamo riusciti, come sistema, a sfruttare appieno queste potenzialità in
chiave turistica e commerciale. È necessario pensare quanto questi
comparti se uniti negli obiettivi possano portare
in termini di ricadute economiche. Attirare persone sul nostro
territorio significa creare opportunità di lavoro e consentire al mondo
produttivo di crescere e svilupparsi”.