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  • 14/10/2025 13:13

Lucca, città che vive di musica

Lucca è una città che suona da sempre. Ogni epoca ha trovato qui una voce, un’eco, una cadenza. La musica non è solo un’eredità, ma un linguaggio quotidiano: dalle mura rinascimentali ai teatri, dalle aule del Conservatorio alle piazze dei festival estivi. --- Le radici: i grandi di ieri Tutto parte da una linea ininterrotta di maestri. Giacomo Puccini, lucchese universale, ha portato il dramma e la melodia toscana sui palchi di tutto il mondo. Prima di lui, Luigi Boccherini aveva già incantato le corti europee con la grazia del suo violoncello e una scrittura limpida. Alfredo Catalani, con opere intense come La Wally, e Gaetano Luporini, autore e didatta di fine Ottocento, hanno consolidato quella “scuola lucchese” che ancora oggi forma musicisti di alto livello. Nel Novecento, Gaetano Giani Luporini ha raccolto quell’eredità portandola verso la contemporaneità, unendo ricerca, poesia e silenzio. --- Il presente: nuove voci e nuovi suoni La tradizione continua nei protagonisti di oggi. Federico Favali, compositore contemporaneo, esplora linguaggi raffinati e visionari, pubblicati ed eseguiti in tutto il mondo. Stefano Giannotti intreccia musica, teatro e parola in un’arte sperimentale ma profondamente lucchese. La direttrice d’orchestra Beatrice Venezi, formatasi al Conservatorio “Luigi Boccherini”, è oggi una delle figure più discusse della musica italiana. Criticata e lodata in egual misura per la sua immagine pubblica e il suo approccio diretto, ha comunque avuto un merito indiscutibile: riportare il nome di Lucca al centro del dibattito nazionale e far parlare, nel bene o nel male, della sua città. Tra i giovani direttori si distingue Stefano Teani, pianista, compositore e direttore d’orchestra nato a Lucca nel 1994. Formatosi al “Boccherini”, ha già diretto orchestre italiane e internazionali, fondato l’Orchestra Sinfonica della Versilia e pubblicato saggi sulla musica del nostro tempo. --- Le corde gravi della città Lucca è anche terra di grandi contrabbassisti. Gabriele Ragghianti, solista di fama internazionale, insegna al “Boccherini” e al Royal College of Music di Londra, trasmettendo a centinaia di studenti la profondità e la disciplina del suo strumento. Valentina Ciardelli, lucchese di nascita e londinese d’adozione, unisce contrabbasso, jazz e sperimentazione, componendo brani che fanno dialogare Puccini e il presente. Tra i più giovani, Alessandro Cirillo rappresenta la nuova leva di musicisti formati nella scuola lucchese, che continua a produrre talenti solidi e curiosi. --- Il direttore e la città Nel cuore della scena orchestrale lucchese c’è Andrea Colombini, direttore d’orchestra e promotore instancabile. Fondatore del Puccini e la sua Lucca International Festival, Colombini guida l’Orchestra Filarmonica di Lucca e porta ogni anno la musica pucciniana in Italia e all’estero. Ha diretto in teatri e cattedrali europee, mantenendo un legame profondo con la città natale. La sua attività ha contribuito a rendere Lucca una meta musicale viva, dove la cultura non resta chiusa nei palazzi ma scende tra la gente. --- Le voci popolari e il ritmo moderno Non manca la parte contemporanea più “terrena”. Niccolò Selmi, giovane cantautore lucchese, ha conquistato attenzione nazionale con la sua partecipazione a Sanremo Giovani. William Moriconi, oboista, suona in orchestre internazionali. Antonio Marchesani, batterista versatile, e Max Marinaio, chitarrista e compositore blues-jazz, animano la scena live e contaminano la tradizione con sonorità nuove. Accanto a loro si muovono i gruppi emergenti che raccontano la città di oggi con ironia e coraggio. Le Formiche dell’Orto, band lucchese dal suono fresco e surreale, mischiano cantautorato, poesia e pop indipendente, diventando in breve un simbolo della nuova generazione musicale locale. Negli anni passati, gruppi come i Diabolici, i Delirium Tremens o i Senna hanno lasciato tracce importanti nel rock alternativo lucchese, mostrando che sotto la calma apparente della città scorre sempre una vena elettrica e ribelle. --- Il battito dell’estate: il Lucca Summer Festival Da quasi trent’anni, il Lucca Summer Festival è diventato il simbolo della città musicale che dialoga col mondo. Ogni estate, le mura si trasformano in un’arena globale: da Bob Dylan a Paul McCartney, dai Rolling Stones a Elton John, da Nick Cave a Ed Sheeran, fino a Giorgia e Zucchero. Il festival, nato nel 1998 grazie a Mimmo D’Alessandro, ha portato a Lucca alcuni dei più grandi nomi della musica internazionale, unendo turisti e lucchesi in una festa che tiene insieme rock, pop, jazz e memoria collettiva. È la prova che Lucca non vive di passato, ma di presente vibrante. --- I cantastorie e la musica di strada Accanto ai grandi nomi e ai teatri, Lucca custodisce un’anima che vive per le strade. Nei vicoli del centro storico, tra i caffè e le piazze, suonano ogni giorno decine di musicisti di strada: chitarristi solitari, violinisti, jazzisti improvvisati, voci giovani che cercano ascolto e applausi sinceri. Non hanno un palco, ma hanno la città come scenografia. Le loro note si mischiano al rumore dei passi e del vento sulle mura, tenendo viva quella musica spontanea che è parte del carattere lucchese. E in questo spirito si muovono anche i cantastorie come Gildo dei Fantardi e Joe Natta, custodi di una tradizione popolare che intreccia memoria, ironia e fantasia. Gildo canta le storie della gente con voce ruvida e diretta; Joe Natta racconta le leggende lucchesi e toscane trasformandole in ballate moderne, tra fiaba e realtà. In loro si ritrova l’essenza della città: la musica come racconto, come identità condivisa, come modo semplice ma profondo di appartenere a un luogo. --- Una città che suona in ogni epoca Da Boccherini a Puccini, da Favali a Venezi, da Ragghianti a Teani, dalle Formiche dell’Orto ai musicisti di strada che animano le serate estive, Lucca resta una culla di musica. È una città che non archivia la propria storia: la reinventa ogni giorno. Qui la musica non è solo arte — è respiro collettivo. Un filo teso tra ieri e domani, dove ogni nota che nasce sa ancora dire, senza bisogno di presentazioni: sono di Lucca. Musica Lucchese Arte Tradizione della nostra Grande Città

I commenti

Persone bene informate mi dicono che quando suona Andrea Colombini c'è un fuggifuggi generalizzato di topi. Pare che il Maestro sia richiestissimo per le derattizzazioni: efficacia garantita al 100%.

anonimo - 14/10/2025 17:43

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