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  • 24/04/2023 12:05

Escalation di violenze e precedenti : ecco l'assassino della Psichiatra

L’escalation di violenze nella vita di Gianluca Paul Seung: eppure era ancora libero Ha 35 anni ed è figlio di un immigrato cinese che poi ha lasciato la famiglia. Ci sono quattro procedimenti giudiziari ancora pendenti a suo carico Torre del Lago (Lucca), 24 aprile 2023 – Ha alle spalle una lunga scia di violenze Gianluca Paul Seung, il trentacinquenne arrestato all’alba di ieri dalla polizia per l’aggressione della dottoressa Barbara Capovani, psichiatra dell’ospedale Santa Chiara di Pisa. Era stato in carcere e ai domiciliari. Negli anni ha sfregiato al volto uno psichiatra dell’ospedale Versilia, molestato sessualmente una minorenne, aggredito con lo spray al peperoncino una guardia giurata del Tribunale di Lucca. Arrestato, sottoposto alla misura cautelare dei domiciliari, raggiunto da diversi tso con ricoveri coatti. Ma chi è Gianluca Paul Seung? L’uomo arrestato dalla polizia è nato a Napoli nel dicembre del 1988. Nasce da una relazione che sua madre napoletana ha avuto all’epoca con un immigrato cinese, Seung, appunto, da cui ha ereditato il cognome. Da quella relazione nascerà anche un secondo figlio di due anni più giovane di Gianluca che ha avuto un percorso di studi brillante e attualmente è pilota dell’aeronautica civile. Quando Gianluca era ancora piccolo il padre abbandonò il tetto coniugale per trasferirsi in America e attualmente vive in California come agente della security. La madre decise di lasciare Napoli e di trasferirsi a Torre del Lago per tenere lontano i suoi due figli piccoli da suo fratello, zio di Gianluca, che si era avvicinato ai Testimoni di Geova. Gianluca cresce quindi a Torre del Lago e viene iscritto al Ginnasio, senza però riuscire a completare gli studi. Anche perché già in età adolescenziale cominciava a dare segni di squilibrio, tanto che la madre – che si arrangiava facendo delle pulizie nelle abitazioni – si rivolse ai servizi sociali del Comune nel 2006 quando Gianluca aveva 15 anni. Dall’assistente sociale il passaggio poi a uno psicologo e infine a uno psichiatra, il dottor Martinucci che ne dispose un primo ricovero ospedaliero. Da quel momento il Seung ha iniziato a covare un risentimento assoluto in generale verso tutto il mondo (una volta spaccò persino i vetri dell’auto di sua madre), ma soprattutto contro gli psichiatri. Si legò addirittura agli ambienti dell’antipsichiatria portando avanti una crociata, dai tratti anche deliranti, nei confronti dei professionisti. Di cui non solo rifiutava le cure, ma che aggrediva anche fisicamente. Ne fece per primo le spese proprio il dottor Martinucci sfregiato al volto nel 2012. Ma ne furono vittime anche i suoi colleghi di reparto dove sempre più spesso faceva delle irruzione stalkerizzando e minacciando il personale. Che si rivolse alla Questura che nel 2016 ammonì il Seung a non avvicinarsi più al reparto "per consentire al personale di svolgere il proprio lavoro con la necessaria serenità". Col tempo Gianluca Seung è diventato sempre più incontrollabile. Si rese protagonista una serie di reati, fra cui le molestie sessuali ai danni di una minorenne e provò a fare irruzione dentro il Tribunale di Lucca aggredendo fisicamente una guardia giurata. Dovunque vedeva complotti. Da parte degli psichiatri, dei magistrati, dei sindaci e delle istituzioni locali. Una rabbia covata negli anni. Sfociata la scorsa notte ai danni di una dottoressa all’uscita dell’ospedale. Forse una tragedia già scritta. E per questo evitabile.

I commenti

"Stava solo facendo il suo lavoro, aiutare gli altri.
È stata questa la causa della sua morte, impossibile non parlare e pensare alla dottoressa Barbara Capovani, psichiatra. Aggredita prima di rientrare a casa dai suoi figli, fuori dall’ospedale di Pisa. L’aggressione, un paziente di psichiatria con numerosi precedenti di aggressioni e molestie era stato arrestato in passato.
Il giorno prima l’aveva cercata in Ospedale, aspettata il giorno successivo nel parcheggio e con una spranga colpirla ripetutamente alla testa. Poi dopo ore di agonia, la morte.
Bisogna parlarne, Barbara non deve morire invano, lei non è la sola vittima di aggressioni del genere. Barbara amava il suo lavoro, era benvoluta da tutti, forse si sarebbe potuta evitare la sua morte.
Il suo omicida aveva da tempo preso di mira il personale medico, un’ossessione per Barbara l’ha trasformato in un killer spietato.
Non si può morire andando a lavoro."

Gianna - 25/04/2023 10:03

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