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  • 03/06/2023 11:21

Contro la guerra, verso il Forum della Pace a Lucca. 

In questi giorni si è tenuto un primo incontro, presso la sede dell’Arci di Lucca, tra diverse Associazioni, organizzazioni sindacali e cittadine/i, impegnate/i nella mobilitazione pacifista e antimilitarista di questi ultimi mesi, in particolare nella “Staffetta per la pace” realizzatasi recentemente a livello nazionale, per discutere se e come dare continuità a questa campagna, con quali forme di coordinamento e con quali iniziative.  


Erano presenti cittadini interessati, numerose organizzazioni e Associazioni: A.N.P.I. Capannori, A.N.P.I. Lucca, ARCI- Lucca-Versilia, Associazione Senza Confini, CEIS, CGIL provinciale, Emergency Lucca, Presidio di Libera-Lucca “Giuliano Guazzelli”, Società di Mutuo Soccorso G. Garibaldi, SPI-CGIL Lucca. Il dibattito è stato molto partecipato e ricco di riflessioni, di approfondimenti e di proposte.  


L’assemblea ha discusso la gravissima situazione della guerra in Ucraina, diventata ogni giorno sempre più drammatica. Si distruggono centinaia di migliaia di vite umane, case, scuole, ospedali, infrastrutture e si inquinano terra, acqua, aria, in una continua escalation che può portarci alla catastrofe con l’uso delle armi nucleari. Intanto anche il nostro Paese continua ad  inviare armi in Ucraina, aumentando le spese militari, riducendo al tempo stesso le  spese per la sanità e per la scuola, si spostano, con il voto favorevole del Parlamento  europeo, fondi sociali del PNRR per produrre munizioni, si militarizza sempre più il  territorio con un rafforzamento di basi esistenti come Camp Darby e con progetti di  nuove, per esempio a Coltano, vicino a noi, distruggendo circa 70 ettari di verde e con  esercitazioni imponenti come in Sardegna. Quello che emerge è la reiterata violazione dell’articolo 11 della Costituzione, la costruzione di un’economia e di un’informazione di guerra, la totale subalternità del nostro paese e dell’Europa alle logiche espansionistiche “atlantiste”.


E’ emersa una forte convergenza, ferma restando la condanna dell’invasione russa, sulla necessità di dare continuità, anche a livello locale, alla mobilitazione per opporci alla guerra e all’invio delle  armi in Ucraina, contro l’aumento della produzione e della esportazione delle armi, per  la piena sovranità e l’indipendenza dei paesi e dei popoli, per la riconversione  dell’industria bellica e per la restituzione ad uso civile e ambientale delle terre oggi  militarizzate, per spostare risorse dagli armamenti verso politiche che diano dignità al  lavoro e che contrastino le vecchie e nuove povertà e tutelino l’ambiente.


La guerra ( tutte le guerre ) deve diventare un tabù, come sosteneva Gino Strada, e va messa fuori dalla storia: le controversie internazionali vanno affrontate con la trattativa e con gli strumenti della diplomazia e della non-violenza. Vi sono in questo senso diverse esperienze maturate con esiti positivi a livello mondiale su cui riflettere, insieme alla necessità di nuove regole del diritto internazionale, proprio oggi anche di fronte alle guerre più lontane e dimenticate, alla ripresa delle tensioni nei Balcani, al rischio di rimanere stritolati tra nazionalismi autoritari e espansionismo militare della Nato.


Sono emerse anche domande che cercano di andare al cuore della complessità della  situazione e delle sue diverse dimensioni: quali sono i legami tra la guerra e  il sistema economico dominante e quali sono le ragioni economiche, quali sono gli strumenti politici, culturali, educativi per coinvolgere, in una  mobilitazione attiva e consapevole, i cittadini e in particolare le giovani generazioni, per incidere sul cambiamento delle scelte dell’Italia e  dell’Europa e dare una mano a quanti in Russia come in Ucraina si oppongono alla  guerra.


L’assemblea quindi ha deciso di procedere a costruire, con un percorso trasparente e inclusivo, il cantiere del Forum, per realizzare un coordinamento delle prossime iniziative che saranno a breve discusse e decise, tra cui un grande evento da prevedere verso fine settembre, inizio di ottobre, che unisca elementi di approfondimento tematico e rivendicativo a momenti di spettacolo, di cultura e di musica, all’interno di una grande manifestazione, tutta da progettare. In questo quadro il mondo della scuola, degli insegnanti, degli studenti e il mondo dell’Università diventano per noi un riferimento di fondamentale importanza. La prossima riunione, a cui sono fortemente invitate altre Associazioni, realtà e cittadine/i non ancora coinvolti, ci sarà lunedì 12 giugno ore 18 presso Arci di Lucca. 



Il Comitato Promotore per il Forum della Pace di Lucca

I commenti

Peccato che non c’ è nessuno . Che cialtroni!!!

anonimo - 12/06/2023 18:22

Si: viva la pace! L'Ucraina deve farsi stuprare senza opporre resistenza, solo così Putin potrà calmarsi. Noi non dobbiamo aiutare l'Ucraina perché con la sua inutile resistenza non fa altro che far arrabbiare ancora di più Putin. Zelens'kyj deve farsi ammazzare, come era fin dall'inizio nei piani di Mosca: solo così potrà porre fine al conflitto. Insomma, che l'Ucraina vada a farsi fottere, perché solo così noi potremo stare tranquilli e non pensarci più.

anonimo - 06/06/2023 13:27

Penso stia cercando di creare le condizioni migliori per salvare l'indipendenza della sua patria. Poi anche lui può sbagliare. Speriamo che non sbagli.

anonimo - 05/06/2023 00:56

E' che sotto sotto al Presidente Ucraino la guerra piaccia e ora che pensa di poterla vincere, la continuerà oltre il dovuto. Se fosse così, ai miei occhi non apparirebbe migliore di Putin. Ma in sé, la guerra non può e non deve finire fino a quando la Russia non avrà dismesso ogni atteggiamento prepotente, fuori e dentro dei suoi confini.

anonimo - 04/06/2023 12:33

.......ferma restando la condanna dell’invasione russa, ..... Voi siete favorevoli all'abbandono a se stessa dell'Ucraina e quindi al favorire la sua occupazione da parte della Russia. Questo non vi qualifica come pacifisti, ma semplicemente come filo russi ed agenti attivi del governo russo. La cosa è evidente in quanto siete evidentemente ed attivamente impegnati a favorire la vittoria della Russia. Se poi, in seguito a tale vittoria, vi saranno migliaia di morti e torturati, come a Bucha a voi non frega nulla. Tanto il culo l'avete ben al caldo.

anonimo - 04/06/2023 01:34

Ferma restando la condanna netta, fortissima, severa e irrevocabile dell'aggressione russa, l'unica soluzione possibile per il ripristino della pace è che l'Ucraina smetta immediatamente di resistere, si arrenda e si faccia fare da Putin tutto ciò che vuole. Solo così si potrà salvaguardare la pace e solo così noi potremo finalmente tornare a farci i cavolacci nostri.

anonimo - 03/06/2023 23:17

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