Ivano Fanini ambasciatore di Capannori nell'anno del suo bicentenario
"Imprenditore e protagonis ...
Un
inizio di giugno decisamente negativo per la Pugilistica Lucchese, che
sabato 3 e domenica 4 giugno ha portato due pugili a gareggiare nella
diciottesima edizione
del Torneo Città di Carrara, svoltosi alla palestra della ex Caserma
Dogali.
Per
la categoria élite 67 kg Achraf Lekhal, nel suo primo match da élite
(senza caschetto) ha affrontato il pugile della Boxe Calenzano, Alessio
D’Evangelista (record
15 vittorie 5 pareggi e 9 sconfitte). Un test importante per il giovane
pugile lucchese appena diciottenne contro un avversario dotato di
discreta potenza. La prima ripresa è stata tutta appannaggio di Lekhal
che, molto mobile, ha spesso cambiato direzione
e incrociato D’Evangelista, apparso sornione ma motivato. Dopo la bella
prima ripresa, nella seconda e soprattutto nella terza il lucchese ha
accusato un forte calo fisico, mentre il pugile di Calenzano è sempre
rimasto su di tono. Fermatosi sulle gambe, Lekhal
ha preso un richiamo ufficiale per trattenute e, nel terzo round, non è
riuscito a dare un'impennata alla sua prestazione. Il match, comunque
molto equilibrato fino a quel momento, è infine stato assegnato a
D’Evangelisti, soprattutto grazie al richiamo a
suo favore e ad un finale più intenso. Lekhal ha evidentemente patito
l’eccessivo sforzo del tornare al peso forma dopo il periodo del
Ramadam, durante il quale è difficile potersi allenare e gestire una
dieta corretta. Per lui il prossimo impegno sarà il
17 Giugno a Lastra a Signa.
Diversa sorte invece per il verdetto del debuttante Damiano Salvietti, che ha combattuto domenica 4 nella categoria degli Youth 67 kg esordienti. Salvietti ha incrociato i guanti contro Lucio Lo Franco della Boxe Nicchi Arezzo, ma è stato fermato a metà della seconda ripresa dal suo maestro Giulio Monselesan, in totale disaccordo con la conduzione arbitrale del match, che ha portato a due richiami ufficiali ai danni del suo allievo, compromettendo irrimediabilmente l'incontro. I richiami non sono infatti stati considerati giusti secondo la valutazione tecnica dell’angolo lucchese, che ha così chiesto la sospensione cautelare, fermando lo scontro sebbene sul ring Salvietti avesse in quel momento il pieno controllo della situazione e dell’avversario, in un match comunque ancora tutto da giocare. Unica nota positiva resta la prova di Salvietti, che ha dimostrato carattere e capacità di ascoltare l’angolo durante l’incontro.
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