• 7 commenti
  • 12/06/2023 14:09

La santificazione di Silvio

Comunque la si voglia vedere, per noi figli degli anni ‘80-‘90, cresciuti bombardati dalla tv berlusconiana, noi che abbiamo costruito una coscienza politica nel pieno della stagione berlusconiana, quella vera, quella del mantra del liberismo sfrenato, del “ciarpame”, delle barzellette e delle veline ma anche del sangue del G8 e delle ombre dei processi e della P2, ecco, per noi, soprattutto per noi, noi che lo abbiamo combattuto politicamente e soprattutto culturalmente in tutti i modi e con tutta la - forse troppo poca - forza di cui eravamo capaci, la morte di Berlusconi non può e non potrà mai essere una notizia come un’altra. È la fine di un’epoca, e arriva, come spesso accade, quando il tempo ha mitigato lo scontro ed edulcorato la memoria. Forse è giusto così, in fondo, la morte, qualunque morte, richiede la giusta distanza e il dovuto rispetto. Purché non cancelli e non annulli la consapevolezza di quello che, per 30 anni, Silvio Berlusconi ha rappresentato nella vita politica, sociale, civile, contribuendo in modo decisivo alla disgregazione della cultura, dell’etica e delle istituzioni di questo Paese, le cui conseguenze le paghiamo ancora oggi a carissimo prezzo. La morte di un uomo merita rispetto, ma non ipocriti caroselli e santificazioni postume, a cui stiamo già assistendo da minuti a reti quasi unificate, anche e soprattutto sul servizio pubblico. Le verità storiche non si cancellano, come non si può pretendere di cambiare, dalla sera al mattina, lo stato d’animo di chi è sempre stato orgogliosamente dall’altra parte. E forse il modo migliore, più onesto e anche dignitoso, per darne l’addio è raccontarlo per quello che è stato e ha rappresentato per milioni di noi in vita, senza falsità né ipocrisie. Non esulterò mai per la morte di qualcuno, non sono e non sarò mai così, ma, con la stessa fermezza, non mi unirò ai peana di chi vorrebbe trasformarlo di colpo in statista e in padre della patria. Col rispetto, doveroso, per chi non c’è più ma anche per noi stessi, per quello che siamo stati e quello in cui crediamo. 

Almeno questo concedetecelo. 


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I commenti

È stato un cspobanda e basta non è questione di rispetto o no. Quando si crepa tutti diranno che sei un brav'uomo. Ma la verità di lui in vita, pace all'anima sua è di molte mogli lui che era per la famiglia, molte donne a pago lui che era cattolico, una morale veramente libertina. Poi ha sempre comprato e sdoganato con i soldi e rincoglionito come le soap opera tutta Italia. Da quando è sceso in politica ha speso più soldi per i partiti suoi amici che per altro, la sua immagine, lifting e amenità varie....

Che ha fatto di buono? Qualcosa li avrà fatto certamente nessuno lo nega, lo hanno votato milioni di Italiani. Ma in tanti anno mai si era vista una politica così da pagliacci. E ci metto cinque stelle, Lega e centro sinistra pure. Ora la Meloni sarà la nuiva Berluscona vedrete cambierà la sua dx estrema in una nuova casa delle libertà (per i politici)

Polipo - 13/06/2023 12:23

Baciamo le mani

Ceppa Nostra - 13/06/2023 10:08

Mi trovo in accordo con la visione di JD. Berlusconi è stato un uomo privo di quella morigeratezza che ci si aspetta da chi dovrebbe rappresentare una Nazione. E non mi scandalizza il sesso con le ragazze appena maggiorenni, beato lui. Mi scandalizza la gestione economica, la psicologia della privatizzazione, il capitalismo sfrenato. Non sono valori che secondo me dovrebbero essere presenti in un grande leader. In pratica ci ha dato un esempio di uomo egoista. Non lo ritengo un bell'esempio.

anonimo - 13/06/2023 09:53

Lei scrive: ".................nel pieno della stagione berlusconiana, quella vera, quella del mantra del liberismo sfrenato, .....". Il liberismo prevede la libera concorrenza. Berlusconi aveva tre televisioni e nessun vero concorrente privato. Se Berlusconi avesse privatizzato la RAI allora sarebbe stato liberista, ma dato che, sia a lui che ai suoi presunti avversari (il PDS, DS, PD), il duopolio RAI - Mediaset conveniva alla grande, in pieno accordo non l'hanno toccato. Berlusconi ha difeso privative di aziende che operano fuori da un mercato libero, dai tassisti ai concessionari di arenili. Per cui Berlusconi non era un liberista, tanto meno "sfrenato". Che poi non si capisce perché il liberismo sia sempre definito come "sfrenato" o "selvaggio", mentre lo statalismo sia solo lo statalismo.

anonimo - 13/06/2023 01:47

Mi meraviglio che si faccia passare certe affermazioni offendere un morto anche se avversario qualifica chi scrive. Il rispetto non deve mai mancare anche se è un nemico.

anonimo - 12/06/2023 23:37

Povero Silvio

Amzio - 12/06/2023 21:01

Ho proprio paura (ma in verità è quasi una certezza) che non sia la fine, ma l'inizio di un'epoca.
Avete sentito le parole della presidente del consiglio? Ringrazia Berlusconi perché "ha insegnato agli italiani che non bisogna avere limiti". Laddove "limiti" = rispetto delle regole etiche e morali = rispetto delle leggi.
Esatto, questo ha insegnato Berlusconi, ha distrutto la coscienza etica e morale di un popolo (già abbastanza incline a fregarsene delle regole, diciamo che è stato un "catalizzatore" di una certa italianità) e l'ha riplasmata a sua immagine e somiglianza. E lei (che senza Berlusconi, dove sarebbe oggi?) lo rivendica, dal suo ruolo istituzionale. Impensabile, 40 anni fa.
Dopo Berlusconi, finalmente gli italiani sono liberi di proclamare alla luce del sole (nella prima repubblica non si poteva, per una questione di decenza formale) che è cosa buona e giusta comportarti come Berlusconi, se ci riesci.
Allora sia chiara una cosa: io non mi riconosco più nei valori di una repubblica che tributa a Berlusconi funerali di stato, con l'avallo del presidente Mattarella-Misirizzi. Ve lo immaginate Sandro Pertini (ma anche Scalfaro) ai funerali di stato di Berlusconi?
Io non mi riconosco più, in una repubblica che proclama un giorno di LUTTO NAZIONALE per Berlusconi, come ha fatto per Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa e tutti i martiri di mafia (veramente non credo lo abbia fatto proprio per TUTTI, ma vabè).
Io non devo più NIENTE a una nazione che ha abbandonato ogni vergogna, e che con un preciso atto simbolico istituzionale equipara Berlusconi ai suoi figli migliori.
Ragionando storicamente, io mi rendo conto che il suo progetto di rimodellare culturalmente il paese è riuscito, e che se Berlusconi è morto, il berlusconismo durerà molto a lungo.
Un tempo lo chiamavano "l'anomalia italiana", ora mi rendo conto che l'anomalia italiana sono io.
Santificazione? Tanto per rimanere su questo blog, basta leggere il post del Fanini. Forse neanche a Mussolini negli anni trenta scrivevano lettere simili.
E per quanto riguarda il giudizio sull'uomo... boh! Opinione personale.
Era un pattùme. Che le fiamme dell'infernaccio se lo divorino tutto (per chi ci crede).

JD - 12/06/2023 20:29

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