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  • 08/02/2024 12:45

Le associazioni ambientaliste chiedono di partecipare ai tavoli aperti dalla Regione su cave e Parco delle Apuane.



Le associazioni ambientaliste e civiche chiedono di partecipare ai tavoli di lavoro sui vari temi che riguardano il settore del marmo annunciati dall’Assessore Regionale a Infrastrutture, Trasporti, Urbanistica, Pianificazione, Stefano Baccelli. Sono l’associazione Apuane Libere e il Cipit di Seravezza, Comitato Indipendente per la Trasparenza, l’Informazione e la Partecipazione a prendere l’iniziativa. In una nota inviata agli uffici regionali dell’Assessore segnalano che “assistiamo alla mancata considerazione della presenza in campo di associazioni civiche ed ecologiste, impegnate sui temi che riguardano il Parco delle Apuane e, soprattutto, attività estrattive e futuro del settore lapideo”. In particolare sottolineano nella nota, alla quale hanno allegato i propri Statuti per segnalare l’attinenza con i temi sul tappeto degli scopi perseguiti da ciascuna associazione “ e da superare da parte delle Istituzioni l’attuale sottovalutazione del quadro sociale e della richiesta di partecipazione che si è andata nel tempo componendo su questi temi. Il quadro partecipativo è necessariamente da allargare rispetto ad usi, riti e costumi che si sono consolidati nel tempo ma che non rappresentano più l’attuale realtà”. In particolare Gianluca Briccolani, Presidente di Apuane Libere precisa che ”l’ipotesi di aggiustamenti  normativi, che si intenderebbero assumere entro la fine della legislatura Giani e che riguardino il Piano Regionale delle Attività Estrattive e il Piano Integrato del Parco, in risposta alle sollecitazioni possenti mosse dagli industriali del settore sono oltre che inopportune, anche ingiustificabili. Pertanto sono inaccettabili.”. Anche a parere di Rosario Brillante, coordinatore del Cipit “l’ipotesi di aumento delle già eccessive quantità estraibili e il ridimensionamento dello strumento di governo del territorio PIT del Parco rappresenterebbero soltanto un accrescimento dell’aggressione alle Alpi Apuane. Questo è quanto vogliono alcune aziende come l’Henraux spa e Sindaci  come quello di Seravezza e di Stazzema. Il tentativo di assoggettare la programmazione sovra territoriale agli accordi che Comuni e Aziende hanno realizzato con alcuni Piani estrattivi mina alle basi le fondamenta della già debole iniziativa prodotta dal Parco delle Alpi Apuane.” A parere delle due associazioni “ si tratta di una volontà miope visto che ad ogni aumento dell’escavazione non corrisponde da anni nessuna ricaduta sulle comunità locali. L’allucinante previsione del Piano Regionale delle Attività Estrattivo del 2015 di scavare, in 20 anni, ben 47 milioni di metri cubi di marmo va ridimensionata e non certo incrementata. Pena la distruzione definitiva delle nostre montagne.” Da parte sua per l’occasione infine il Cipit segnala che “a parere del nostro Comitato anche per le associazioni datoriali e dei lavoratori è auspicabile oltre che necessario aprirsi ad un confronto sul futuro del comparto lapideo con quei pezzi di società civile che rappresentiamo. Esprimere reciproche posizioni solo tramite stampa e comunicati è interessante ma non produttivo: è il momento di comportamenti maturi. Con questo convincimento come CIPIT prenderemo contatti per arrivare ad incontri specifici con ciascuna di queste organizzazioni allo scopo di scambiare informazioni e entrare nel merito alle reciproche visioni sull’attuale fase e sul futuro del settore lapideo”.

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