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  • 04/09/2024 09:42

CS Cgil Lucca - Vendita padiglioni Campo di Marte

La Cgil Lucca ritiene che, in merito alla vendita di alcuni padiglioni dell’ex ospedale Campo di Marte debba necessariamente essere fatta maggiore chiarezza. La questione è infatti di primaria importanza per gli interessi della comunità, e in quanto tale è doveroso prima di tutto cercare di comprenderne appieno le implicazioni. 
Il piano di alienazione di alcuni degli immobili dell’ex nosocomio risale infatti, a quanto ci risulta da un confronto con i rappresentanti della Usl Toscana Nord Ovest, al 2015. Non si tratta quindi di un fulmine arrivato a ciel sereno, ma di una vendita preannunciata ormai da tempo, della quale resta però da capire la potenziale utilità. 
I padiglioni interessati sarebbero infatti al momento completamente inutilizzati, e privi di una chiara destinazione d’uso per il prossimo futuro. Non si porrebbe quindi il problema di generare una carenza di strutture per i servizi socio sanitari che andrebbero collocati all’interno del Campo di Marte. Anzi, secondo quanto riferitoci dalla USL, gli spazi del padiglione C, nel quale sono in corso dei lavori di consolidamento antisismico per rimetterlo a norma, e del padiglione A, destinato in futuro ad ospitare vari ambulatori, sarebbero sufficienti non solo per mantenere i servizi attualmente operativi, ma anche per ospitare nuovi servizi che potrebbero eventualmente essere implementati in un prossimo futuro.  
Va poi ricordato che tra i soggetti interessati all’acquisto di questi spazi vi sia anche una cooperativa sociale che vuole trasformare uno o più padiglioni in una RSA, venendo incontro alle necessità di un territorio come il nostro tremendamente povero di strutture del genere.  
C’è poi da considerare la scarsità di risorse nel quale naviga, ormai da anni, la sanità Toscana, le cui finanze potrebbero trovare un po’ di conforto dalla vendita delle suddette strutture. Come Cgil Lucca, riteniamo però che una vendita volta esclusivamente a riassestare parzialmente il bilancio vada contro il proposito di servire e tutelare la comunità, obbiettivo principe per la sanità pubblica. È quindi necessario capire se dalla vendita di questi padiglioni inutilizzati possa arrivare un potenziamento strutturale del comparto sanitario locale. Non è infatti un mistero che la carenza di personale abbia sottoposto, negli ultimi anni più che mai, le lavoratrici e i lavoratori della sanità a turni massacranti, straordinari e rinuncia alle ferie. E che, di conseguenza, questi lavoratori e il sindacato reclamino da anni ormai un piano straordinario di assunzioni.  
Dall’altro lato della medaglia va però considerata, come già accennato, la possibilità che la vendita di questi padiglioni serva unicamente ad andare verso un più che complesso pareggiamento di bilancio. In questo caso, si perderebbero quelle che potrebbero, in un futuro magari anche non prossimo, diventare importanti risorse per il servizio sanitario locale, senza però avere alcun miglioramento concreto in cambio. Diventa quindi necessario anche che i soggetti preposti a questa decisione facciano chiarezza sulla futura destinazione d’uso dell’intero complesso del Campo di Marte. Per effettuare la scelta migliore per la collettività, è infatti fondamentale che la comunità stessa sia informata dei piani riguardanti una risorsa di tale importanza. 

Come Cgil Lucca riteniamo quindi necessaria la creazione di un tavolo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti, dal Comune di Lucca alla Regione Toscana, dalla Usl Toscana Nord Ovest alle rappresentanze dei lavoratori della sanità e dei cittadini, fino anche ad eventuali soggetti che hanno manifestato il loro interesse per un potenziale acquisto dei suddetti padiglioni, in modo da soppesare attentamente rischi e possibilità offerti dall’eventuale vendita. 

I commenti

Se hanno problemi di bilancio perché non vendono il S. Chiara di Pisa!??! Se a Lucca non ci sono progetti di utilizzo sanitario dei padiglioni è per due motivi. Il primo è che la regione non vuole dare a Lucca alcun ruolo sanitario, il secondo è che Lucca (intesa come città e collettività) non ha ambizioni e nulla propone. Le due cose messe assieme portano alla situazione attuale.

anonimo - 05/09/2024 03:57

La regione venderà e i soldi del ricavato spariranno magicamente a discapito della comunità che paga le tasse per una sanità migliore.

Anonimo - 05/09/2024 03:26

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